Correre in Australia prima di Internet

Quando non c'era la rete ed i social media per i fotografi Phillip Island era una avventura

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Oggi chiunque può appostarsi sul prato della Siberia, la curva più scenografica di Phillip Island, scattare la foto al campione preferito e postarla in due secondi sul social network.

Venti’anni fa Internet era ancora una rete segreta di trasmissione dell’esercito americano e le macchine digitali il sogno di qualche inventore visionario. Se volevi far arrivare le foto ai giornali i sistemi erano due: utilizzare la telefoto, che andava bene solo per i quotidiani vista la scarsa qualità, oppure recapitare i rulli direttamente in redazione. Nei round europei era difficile, dall’Australia era un’impresa al limite dell’impossibile.

Fin dalla prima gara ho seguito la Superbike per Motosprint, per molti anni nella duplice veste di giornalista e fotografo. Nel 1991 il Mondiale alternativo stava prendendo piede ed era importante poter pubblicare foto scattate direttamente a Phillip Island. Il problema era come farle viaggiare per 16 mila chilometri, la distanza tra il circuito e sede di Bologna.

Ci riuscimmo con un piano folle e fortunato. Andò così.

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