Hayden: Ducati, ricominciamo da zero

"Sappiamo tutto di questa moto, servono cambiamenti radicali"


I primi tre giorni di test della MotoGP a Sepang ci consegnano un Nicky Hayden (9º a oltre due secondi dal miglior tempo) non tanto sconsolato quanto insolitamente realista. L'americano, che guarda sempre al bicchiere mezzo pieno, non sa più dove cercare all'interno della Desmosedici per trovare quei secondi, o almeno decimi, che gli consentano di riavvicinarsi alla concorrenza.

"Ovviamente non siamo contenti, ma sapevamo che questo test non sarebbe stato facile – ha dichiarato – Avevamo la stessa moto della scorsa stagione, solo le grafiche cambiavano. Abbiamo provato ogni cosa su questa moto. Abbiamo ancora qualche idea per l'elettronica, ma per il resto sappiamo tutto. Abbiamo problemi di chattering, trazione e guidabilità. Dobbiamo aprire le nostre aspettative e guardare a cambiamenti radicali, non piccole modifiche".

Parole pesanti, che sembrano contraddire la filosofia di "evoluzione, non rivoluzione" annunciata da Gobmeier al Wroom.

"Abbiamo provato a essere ottimisti ma non basta. Se non altro abbiamo raccolto dei buoni dati, ed ora ci aspetta molto lavoro da fare. Non credo però che avremo novità particolari per i prossimi test, anche perché mancano solo due settimane. Abbiamo bisogno d'aiuto da casa, non basta fare modifiche all'assetto. Ma lo staff non ha avuto tempo, alcuni hanno cominciato solo a gennaio. Bisogna fare prove prima che gli aggiornamenti arrivino a noi".

Ad aggiungere al danno la beffa, l'essere preceduti da ogni pilota satellite ad eccezione dei compagni di marca, compreso l'esordiente Bradley Smith su Yamaha. Come ha detto Dovizioso, la lotta è innanzitutto contro il tempo, e la Ducati avrebbe bisogno di più ore in pista possibili.

"Non voglio togliere niente a Bradley, è andato forte, ma è chiaro che siamo indietro. Pirro sarà con noi a provare cose nuove a Sepang II, ma io e Dovizioso avremo le stesse componenti a eccezione di una nuova forcella che non abbiamo valutato a fondo. I test di Austin al momento sono un 'no', ma la porta è ancora aperta e spero che cambino idea. Senza questo test non avremo una chance contro Honda e Yamaha in gara, ci darebbe una buona opportunità di imparare la pista e trovare un assetto di base".

Alzare bandiera bianca, comunque, non è nel vocabolario di Hayden.

"Ho provato anche con la nuova gomma dura. Non ho avuto molto successo, l'aderenza sulla spalla era migliore ma ho sofferto problemi di trazione. Comunque resto positivo. Conosciamo questo progetto e siamo preparati. Non molleremo di certo adesso".

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