Iannone: Sfida ardua, non impossibile

Il rookie della Ducati: "Oggi ho limato subito 1''5, e devo ancora provare aggiornamenti"

Quindicesimo tempo, a oltre due secondi e mezzo di ritardo dal vertice. Un verdetto simile farebbe preoccupare molti piloti, ma non Andrea Iannone. Il rookie proveniente dalla Moto2 ha sofferto in pista a Sepang, come il resto della truppa Ducati, ma non ha perso l'ottimismo.

"Siamo in una lunga fase di apprendistato – ha ammesso 'Joe the Maniac' – Su questa pista molte cose sono cambiate per noi. Ho trovato più difficoltà rispetto a Jerez e Valencia, ma credo sia tutto normale perché storicamente la Ducati qui non si trova a suo agio. Comunque stiamo lavorando bene, io sto solo cercando di capire le potenzialità di moto ed elettronica e crescere piano piano. Ieri ero più lontano dai piloti ufficiali, oggi ho recuperato mezzo secondo su di loro. Con il tempo riesco a migliorare e avvicinarmi, questo mi lascia sperare".

Resta però il fatto che Marc Marquez, compagno di tante battaglie nella classe intermedia, si aggira già stabilmente ai piani alti della classifica dei tempi. A molti verrebbe il dubbio che fare il salto di categoria in sella alla Ducati rappresenti una sfida troppo ostica.

"Sembrerà strano ma sono soddisfatto, ho tutto quello che serve per migliorare con questo team. Molti pensano che non c'è tempo mentre secondo me non è così. Sapevamo di far parte di una sfida, non ci siamo tirati indietro, ci siamo immersi in quest'avventura ed è stata una scelta istintiva per me. Mi dispiace che Valentino l'abbia persa. Tutti gli italiani, lui compreso e me da tifoso, speravano diversamente. Ma non sento pressione, anche perché non faccio parte della sua stessa squadra. Guardando al futuro vedo solo cose belle".

Per velocizzare l'apprendistato, Iannone ha anche provato a studiare gli avversari, ma invano.

"La cosa che non sono riuscito a fare è un giro dietro a qualcuno. Alla prima uscita dai box ho incrociato Valentino e lui mi ha superato. Abbiamo fatto solo quattro o cinque curve vicini. Mi aiuterebbe girare dietro qualcuno ma molti piloti quando mi vedono rallentano, quindi dovrò aspettare le gare", ha scherzato l'italiano.

"Qui ho problemi che prima non avevo riscontrato. Ieri avevo poca aderenza, anche in staccata, spesso e volentieri arrivavo lungo. Però questa mattina abbiamo subito tolto un secondo e mezzo solo lavorando sugli assetti. Il primo giorno è sempre il più difficile, ma sono sempre riuscito a migliorare. Devo farlo anche fisicamente: ho poca forza nelle gambe e nelle braccia anche se mi aspettavo peggio per quanto riguarda il fiato. Appena torno a casa inizierò a lavorare anche sotto questo aspetto in vista dell'inizio del campionato. Avrei anche la possibilità di provare aggiornamenti che già si sa rappresentano un passo avanti. Ma visto che non si parla di secondi quanto di semplice confidenza in sella non li sto ancora utilizzando. Per ora mi sto solo concentrando sul mettere a posto la geometria della moto come piace a me".

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