Dovizioso: troppo lontani, ma dateci tempo

AUDIO Hayden: "Vorrei chiudere i test a 1'' da Honda e Yamaha"


Nonostante la Ducati non avesse fatto proclami alla vigilia dei primi test della MotoGP in Malesia, il primo responso cronometrico di Sepang è stato deludente per usare un eufemismo. Il distacco accumulato da Hayden (10º) e Dovizioso (13º) è stato superiore ai due secondi, e la Rossa di Borgo Panigale è stata pericolosamente più vicina alle migliori CRT piuttosto che Honda e Yamaha.

"Oggi era il mio primo giorno in pista dopo tanto tempo, ma visto che si tratta della stessa moto dello scorso anno non ci è voluto molto per ricominciare – ha sentenziato Nicky HaydenHo fatto prove di assetto, concentrandomi su sospensioni e forcelle. Abbiamo trovato un paio di modifiche positive ma non possiamo certo essere contenti di essere così lontani dal vertice e dietro a dei collaudatori".

L'americano, con il solito ottimismo, non fa comunque allarmismi.

Nicky Hayden"Sapevamo che sarebbe stato difficile e siamo preparati. Dobbiamo restare positivi e motivati per dare informazioni agli ingegneri in modo da metterli in condizione di aiutarci. C'è sempre qualcosa da provare anche se non abbiamo molte componenti, piuttosto opzioni e idee. I problemi rimangono gli stessi: l'anteriore e l'erogazione, qui abbiamo molto chattering ma è sempre stato così su questa pista. Vorrei essere a un secondo alla fine dei test. Il nostro potenziale non è espresso dai tempi di oggi".

Tranquillo, almeno per ora, anche Andrea Dovizioso. Il forlivese, tornato a vestire i panni di pilota ufficiale, sta ancora prendendo le misure alla Desmosedici.

"Stamattina ci siamo concentrati molto sull'elettronica e l'erogazione del motore – ha precisato 'Dovi' Serve maggiore linearità nella prima parte di accelerazione. Questa pista è calda e manca il grip soprattutto a moto piegata. Stiamo facendo tante prove su quello che abbiamo per cercare di capire come migliorare e quale direzione prendere".

Andrea Dovizioso in DucatiPercorso opposto per il romagnolo rispetto a Valentino Rossi, che ha subito beneficiato del ritorno in Yamaha chiudendo in quarta posizione. Ma l'ex-pilota del team Tech3 invita alla cautela.

"La moto è molto diversa dalla Yamaha e devo prendere i riferimenti e fare molti chilometri. Nel pomeriggio abbiamo lavorato molto sul telaio e le geometrie per cercare di capire se i limiti che sentivo si potevano migliorare con il setup, e qualche piccolo passo avanti c'è stato. La realtà è che siamo partiti adesso come progetto, ed il grosso verrà fatto in questi test in Malesia. Le condizioni atmosferiche e le caratteristiche del circuito sono perfette per sviluppare una moto".

A due mesi dall'inizio del campionato, il tempo è tiranno.

"Il distacco è tanto ma è solo il primo giorno. Pedrosa e Lorenzo conoscono bene le loro moto, lavorano sui dettagli. Ci sta, dobbiamo migliorare. Non si devono fare sentenze adesso. Stiamo ancora sviluppando la moto, i tempi sul giro non sono la priorità e non diamo la vita per fare il 'tempone'. Oggi abbiamo usato solo due gomme morbide, facendo più di 50 giri, quindi certo non sfruttate per fare il giro veloce".

La vera domanda però rimane se per Ducati, a questo punto, non sarebbe meglio investire su un progetto totalmente nuovo.

"Dobbiamo sviluppare questa moto. Possiamo lavorare bene insieme con un progetto di due anni. Ma serve tempo in pista, perché una moto si sviluppa qui e non al simulatore. Non esiste la bacchetta magica. La base è questa ma non vuol dire che telaio e motore resteranno gli stessi per tutta la stagione. Ducati sa che dobbiamo migliorare tanti aspetti e sono molto aperti a lavorare su tutto".

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