Rolfo: con MV per ritornare a divertirmi

"Nel motomondiale l'ambiente è cambiato. Punto al podio per Monza"

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La Supersport ancora mancava nella carriera di Roberto Rolfo, ma il piemontese ha rimediato nel migliore dei modi e porterà al debutto nel mondiale la MV Agusta che ritorna alle corse. “Conosco Rovelli da molto tempo, da quando era pilota – spiega – e a novembre quando ho ricevuto una sua chiamata pensavo volesse offrirmi una sella in SBK. Ci siamo incontrati e mi ha detto di MV. Sono stato subito interessato e non ci ho messo tanto a decidermi. La settimana dopo avevo già firmato il contratto”.

Solo pochi mesi fa sembrava che il tuo 2013 sarebbe stato in CRT, con Ioda.

Mi sarebbe piaciuto, ma non c’erano né le condizioni economiche né la possibilità di essere competitivi e dopo l’esperienza negativa con la Suter in Moto2 ho deciso di non continuare neanche in quella classe”.

Nel motomondiale i soldi sembrano essere sempre più importanti per trovare una moto.

Nel motorsport i piloti con la valigia ci sono sempre stati, ma negli ultimi anni la situazione si è estremizzata. Nel 2009 rimasi a piedi perché il team era rimasto senza soldi, nel 2010 investii in prima persona, vinsi una gara e salii un’altra volta sul podio e a fine stagione la squadra preferì un altro pilota perché portava dei soldi. Così nel 2011 andai in SBK e devo ringraziare Pedercini per la possibilità che mi diede.  Lo scorso anno me la sono cavata grazie a degli sponsor personali, ma sono tanti i piloti che rimangono a piedi”.

Anche il paddock è cambiato?

Sì, ho incominciato a correre perché mi piace andare in moto e nei primi anni il paddock era un ambiente molto bello e amichevole, ma è non è più così. Spero non si arrivi alla chiusura della Formula 1, non sarebbe un bene. Quest’anno spero di trovare lo steso ambiente che ho lasciato nel 2011”.

Come ti ha convinto Rovelli?

Ho visto voglia di fare risultati non solo cassa, come una volta. E’ un progetto concreto, c’è grande motivazione e lo spirito giusto per diventare competitivi”.

Passare in Supersport non è fare un passo indietro?

No, è una categoria molto difficile, il livello è alto e da quest’anno avrà molta più visibilità grazie a Mediaset che trasmetterà le gare. Negli scorsi anni ha patito da questo punto di vista. Penso sia la classe giusta per ritornare a divertirmi in moto”.

Che effetto fa vedere quel marchio sul serbatoio?

Un po’ di pressione c’è e si sente, ma è uno stimolo positivo”.

Hai provato la moto la scorsa settimana a Cartagena, quali sono i punti forti e dove invece c’è da lavorare?

Ho fatto appena 60 giri, ma le prime sensazioni sono state positive, soprattutto per quanto riguarda la posizione in sella, le misure della moto. Ha grandi agilità, stabilità in frenata e leggerezza. Non ho ancora provato il motore che useremo in gara, quindi aspetto Phillip Island prima di giudicare. Il tre cilindri ha però grande coppia, bisogna sfruttarlo in maniera diversa, ne ho parlato con Iddon che ha già avuto esperienza con Triumph”.

Differenze rispetto alla Moto2?

Il motore della SS è più potente, ma il telaio della Moto2 è completamente diverso, è un prototipo e molto rigido. La MV poi è diversa come filosofia, il telaio a traliccio è più morbido ma da subito grande confidenza”.

Partirai per l’Australia dove avrai quattro giorni di test e poi la prima gara. Quali sono gli obiettivi?

Dobbiamo lavorare sul bilanciamento della moto e sulle gomme, serviranno almeno due gare, andare a correre in India sarebbe stato utile per noi ma faremo dei test in quel periodo. Diciamo che ad Assen voglio stare nei primi cinque”.

E il podio per Monza?

In Italia, non ci potrebbe essere gara migliore”.

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