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Multe: arrivano nuove proposte in base a reddito e potenza

Dell'Orco del M5S: “Introdurre un principio di proporzionalità al meccanismo delle multe stradali”. D'Angelis del PD: “Multe legate al reddito”

Moto - News: Multe: arrivano nuove proposte in base a reddito e potenza

Ad inizio della settimana è stata effettuata una proposta di legge presentata in Parlamento. Questa proposta "toccherebbe nel vivo" tutti i proprietari di veicoli a due e quattro ruote, visto che andrebbe a modificare il pagamento delle multe. Una modifica al Codice della Strada che imporrebbe il pagamento delle sanzioni secondo il reddito e la potenza del mezzo.

LA PROPOSTA

Fermiamoci un secondo, leggiamo bene la proposta del sottosegretario ai Trasporti Erasmo D'Angelis del Partito Democratico: "Nella riforma del Codice della strada - ha dichiarato in tv - discuteremo le sanzioni in base al reddito per chi supera i limiti di velocità di più di 20 Km/h. Adesso le multe per eccesso di velocità, causa principale degli incidenti stradali, crescono al crescere della velocità, ma se sono uguali per tutti i cittadini non hanno lo stesso potere di deterrenza. Infatti, per contribuenti con redditi e auto o moto molto sopra la media, una multa pesante può risultare di fatto leggera".
Passiamo ora a Michele Dell’Orco del MoVimento 5 Stelle e poi facciamo qualche riflessione cercando di essere il più obbiettivi (e di conseguenza il meno soggettivi) possibile. "Introdurre un principio di proporzionalità al meccanismo delle multe stradali. E' questa la ragione alla base della nostra proposta di legge che, in ragione delle difficoltà relativamente all'incrocio di dati tra amministrazioni e dell'ampiezza del fenomeno dell'evasione ed elusione fiscale, si intende fondata su un parametro induttivo della condizione economica: la potenza del veicolo guidato. Oggi - spiega dell’Orco - la funzione primaria delle sanzioni stradali che è costituire un deterrente alle infrazioni stradali rendendo la circolazione più agevole e sicura, non riesce più ad avere un'adeguata efficacia. Tutto questo a fronte del fatto, però, che ogni anno vengono staccate circa 14 milioni di multe: 1.600 ogni ora. La maggior parte di queste restano inevase, lasciando buchi milionari nei bilanci delle amministrazioni per le quali questo strumento ormai costituisce semplicemente un modo per fare cassa. Si tratta di una forma di 'rastrellamento' che non tiene in alcun conto le distanze economiche tra cittadino e cittadino".

Il risultato
- continua Dell'Orco - è che il meccanismo sanzionatorio, così come previsto attualmente dal codice della strada, non è dissuasivo allo stesso modo per tutti, perché la sanzione comminata per una stessa infrazione, in proporzione, rappresenterà una pena maggiore per un soggetto con un reddito basso rispetto a uno dal reddito più elevato. La soluzione a questa distorsione del sistema c'è, ed è già adottata efficacemente in diversi paesi: pagare la multa proporzionalmente alla propria capacità contributiva. Il parametro della condizione economica basata sulla potenza del veicolo guidato è in linea con il principio già adottato per il bollo auto 'piu' il mezzo è potente, più paghì. La potenza del motore incide sul costo di base del veicolo e, dunque, può essere considerato indicativamente un elemento valido per fornire un'indicazione sulle capacità economiche del suo proprietario".

QUALCHE CONSIDERAZIONE

Una volta letta la proposta, vediamo di analizzare pro e contro della cosa, andando per gradi e dunque punto per punto, con una piccola premessa: in Paesi dove tutto (o quasi) funziona alla perfezione, come nel Nord Europa (in Scandinavia), i verbali sono pagati proprio con questo sistema. Chiaramente non significa che sia il migliore o che sia perfetto… Inutile girarci intorno, il problema è che qualsiasi sistema sanzionatorio del nostro Paese, è quasi inutile e non è certo questa la soluzione per scovare gli evasori fiscali, anzi, questi addirittura potrebbero trarre dei vantaggi da questa eventuale legge. In ogni caso, pensare che una persona in possesso di una BMW, una Harley-Davidson o una Ducati top di gamma paghi una multa per divieto di sosta o per eccesso di velocità come chi circola con una Suzuki TU250, una Beta Urban 200, una Honda CBR 250R, insomma moto che costano e valgono due o tre migliaia di euro al massimo, fa sorridere. Dall’altro lato, chi si può permettere un mezzo abbondantemente sopra i 15.000 euro, perchè dovrebbe pagare di più? E ancora, un operaio che prende netti 15.000 euro l’anno, perchè deve pagare come un libero professionista/commerciante che dichiarerebbe meno del reale incasso per un utile netto di 12.000 euro l’anno? Discorsi infiniti, in cui entano idee politiche: destra o sinistra?
Veniamo ora al discorso potenza. Attenzione, non parliamo di cilindrata, ma di potenza, cavalli. Questo significa che il proprietario di una Honda Gold Wing, 1.800 di cilindrata ma con "appena" 95 CV, ma dal costo di acquisto di 32.770 euro f.c., pagherebbe meno di chi possiede una Yamaha YZF-R6 da 123 CV che costa 11.990 euro: 20.000 euro di differenza! E non parliamo poi delle moto vecchie (o d’epoca) che magari con cavallerie importanti, valgono pochi euro... Ancora una volta siamo di fronte ad un Governo di politici che non conoscono bene i fatti. In sostanza, non c’è via d’uscita! Prima bisognerebbe fare una vera e propria guerra agli evasori, concentrandosi su questo… e poi, forse, iniziare ad imbastire un discorso sul fattore multe in base al reddito. Svizzera docet...

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