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Yamaha: intervista a Paolo Pavesio – “La MT-09 è l’inizio di un capitolo nuovo”

La MT-09 è solo la punta dell’iceberg che Yamaha farà emergere nei prossimi mesi. Ad Eicma tante novità che ci preannuncia il Direttore Marketing e Comunicazione della filiale italiana

Moto - News: Yamaha: intervista a Paolo Pavesio – “La MT-09 è l’inizio di un capitolo nuovo”

Negli ultimi quattro anni ci siamo trovati più volte a constatare che alcune case giapponesi scarseggiavano un po’ nello sfornare novità. Se da un lato bisogna dire che probabilmente gli anni novanta e la prima decade del 2000 sono stati fin troppo ricchi per il comparto moto, che ha visto le lineup delle Case allargarsi a dismisura, dall’altro è altrettanto vero che la crisi ha destabilizzato molte aziende che hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per capire esattamente che direzione avrebbe preso il mercato e come reagire alla crisi.
Yamaha è una di quelle Case che negli ultimi anni ha scelto di lavorare un po’ nell’ombra, senza fare troppi proclami e senza lanciare grosse novità, riorganizzando la propria gamma, concentrandosi su quei prodotti di sicuro successo (vedi il TMAX 530 lanciato nel 2012), e cercando di allungare il ciclo di vita di quelli esistenti. Oggi, anno domini 2013, a quanto pare il purgatorio di Iwata è finito e la Yamaha ha iniziato a calare i propri assi, iniziando con la MT-09 che abbiamo provato nei giorni scorsi. Proprio durante il test della nuova naked/motard giapponese abbiamo avuto l’occasione di scambiare qualche battuta (e anche fare un bel po' di pieghe) con Paolo Pavesio Direttore Marketing e Comunicazione della filiale italiana.

PAVESIO: "YAMAHA SA DOVE ANDARE"
La MT-09 arriva dopo un periodo nel quale Yamaha non ha presentato molte novità, e porta con sé un segnale forte, visto che per la prima volta una casa del sol levante spinge molto proprio sull’identità giapponese della moto. Quale è il segnale che Yamaha vuole dare al mercato?
"Innanzittutto penso sia giusto dire che mentre sembravamo "distratti" stavamo lavorando in silenzio, nella consapevolezza che su alcune aree era necessario aggiustare il tiro, e comprendere quali sarebbero stati i prodotti giusti da proporre sul mercato europeo. Abbiamo pensato a lungo e abbiamo capito che non c’era nulla da rinnegare; semplicemente era necessario guardare meglio dentro di noi e anche dentro alla "giapponesità", perché essere giapponesi a volte esula dallo stereotipo conosciuto di persone precise e anche noiose che spesso si sente raccontare. Essere giapponesi è anche passione, moda, stile, ma è anche essere un po’ cupi, avere un carattere un po’ nascosto, esattamente come la MT-09. Questa è una moto che stacca decisamente dalla produzione giapponese degli ultimi anni perché è una moto piena di emozione, una moto che sa sorprendere e una moto che va anche molto forte e che fa divertire. Una moto leggerissima, che pesa 40 chili in meno rispetto ad esempio a una Z 800 a pari cilindrata e categoria. E in più è una moto che viene proposta ad un prezzo davvero sorprendente, anche questo figlio non di rinunce ma di studi, di ottimizzazioni e di processi industriali che ci permettono oggi di fare questo lancio di prodotto con grande orgoglio".

Quelli odierni non sono tempi per fare motori "tailor fit" modello per modello, ma l’imperativo è lavorare per piattaforme. Quella lanciata con la MT-09 è una piattaforma che darà vita ad altri modelli in futuro? E se si, in che direzione andrete?
"In un piano industriale si ragiona per volumi, e quando abbiamo pensato a questa moto, chiaramente sapevamo che gli investimenti da mettere in campo per progettare e sviluppare un motore non consentono di utilizzarlo per un solo modello. Anche la ciclistica, ovviamente non tutta, è pensata per un uso modulare. Un fatto è certo: quando nei prossimi anni parleremo di piattaforme non parleremo di cambiare un cupolino e presentare una nuova moto, ma parleremo di moto che condividono magari il motore ma si indirizzeranno a clienti, a utilizzi e aree del mercato chiaramente definite".

Facendo un salto in avanti verso EICMA: quante saranno le novità di Yamaha al Salone di Milano?
"Saranno più di quelle che abbiamo presentato negli ultimi anni! - ride Pavesio - In generale vorrei ricordare che quest’anno abbiamo presentato altre tre importanti novità oltre alla MT-09: lo scooter XMax 400 e le custom XV 950 e XV 950 R, tutte moto che non hanno fatto clamore ai Saloni perché non ci sono passate, ma sono prodotti completamente nuovi. Questi sono l’inizio di un capitolo nuovo di un’azienda che, ripeto, non si è addormentata, ma ha studiato, ha capito dove andare e ora ci sta andando con molta decisione e molta chiarezza".

L’XMax, sebbene sia arrivato abbastanza tardi sul mercato ha già fatto riscontrare ottimi volumi di vendita. Siete soddisfatti del risultato?
"Sicuramente si, gli oltre 1800 scooter immatricolati sono già oltre il 50% della quota di mercato del segmento di riferimento quindi è difficile pensare di fare ancora meglio".

Parlando del segmento delle maxi on-off da turismo. La Yamaha è stata una delle prime ad affrontare a viso aperto la sfida alla regine del settore, poi seguita da tutte le altre Case. Oggi la Super Ténéré paga un po’ in termini di potenza pura rispetto alle rivali del segmento, avete in programma un aggiornamento a breve termine?
"Oggi sicuramente la Super Ténéré paga in termini di potenza pura e forse anche qualcosina sul peso, bisogna dire, però, che è una moto che sta facendo molto molto soddisfatti i clienti che la hanno scelta. Quindi è vero che sicuramente faremo qualcosa in tanti fronti - (quindi anche in quello delle on-off aggiungiamo noi…) - ma per ora la Super Ténéré non sarà oggetto di evoluzioni importanti a breve".

Parlando di elettromobilità: Yamaha è partita con l’EC-03 nel 2011, pensate ora di allargare la gamma di veicoli ecologici urbani a scooter di dimensioni maggiori?
"Diciamo che Yamaha sta pensando in maniera un po’ più estesa a diverse soluzioni nell’ambito della mobilità urbana, che siano elettriche o che possano avere più di due ruote. Il tema, comunque è molto chiaro: offrire sul mercato veicoli con caratteristiche da scooter a quei clienti che oggi uno scooter non lo comprerebbero per tanti motivi, in primis il difficile approccio che molti hanno verso le due ruote".

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