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Carburanti: la benzina tocca quota 2 euro!

Al rientro dalle ferie si rialzano i prezzi. Codancos parla di speculazione, l’Unione Petrolifera si giustifica: “tasse e Siria”

Moto - News: Carburanti: la benzina tocca quota 2 euro!

Prima delle ferie è un classico, la benzina… aumenta! Dopo le ferie… anche! E’ l’ultima "sorpresa" con la quale si sono dovuti scontrare gli italiani, ormai letteralmente esausti di una situazione che da troppi anni continua a colpirli. Sulle autostrade i distributori vendono benzina a prezzi assurdi: 2 euro! E’ il Codacons a denunciare la cosa, parlando addirittura di "speculazione" e che lancia un invito agli utenti della strada: effettuare fotografie che dimostrino il prezzo assurdo, per poi inviarle all’associazione all'indirizzo mail [email protected]. "Pubblicheremo tutto e si potrà aderire all’azione risarcitoria per i danni da speculazione sui carburanti, dopo il risultato dell’inchiesta della procura di Varese". Un’accusa importante quella del Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori.

CODACONS: "IL GOVERNO DOVREBBE INTERVENIRE"
Dall’altra parte arriva la risposta dell’Unione Petrolifera che consiglia ai distributori di mantenere un prezzo inferiore ai 2 euro e che giustifica l’aumento dei prezzi a causa dell’"effetto Siria" e dal fatto che circa il 60% del prezzo dei carburanti se ne va in tasse. Aggiungiamo poi, che se dal primo ottobre l’aliquota ordinaria del 21% salirà di un punto, i carburanti aumenteranno ancora di più. Il Presidente di Codacons, Carlo Rienzi, così dichiara: "Puntualmente, in occasione del controesodo estivo, i prezzi dei carburanti alla pompa schizzano al rialzo. Ormai la verde sfiora quota 2 euro al litro lungo le autostrade in molti distributori il prezzo alla pompa supera quota 1,960 euro al litro. Il fenomeno dei rincari in occasione delle partenze degli italiani è cosa nota, al punto che la magistratura su esposto Codacons sta indagando sulle speculazioni". Ma Renzi conclude chiamando in causa anche il Governo: "Il governo Letta, invece di pensare ad ulteriori aumenti delle accise, dovrebbe intervenire per punire con la massima severità i petrolieri, che con i loro comportamenti contribuiscono ad impoverire le famiglie e a ridurre il potere d'acquisto degli italiani, considerando che in occasione di rialzi difficilmente i listini scendono in modo veloce''.

L’UNIONE PETROLIERI: "AD AGOSTO I PREZZI ERANO STABILI"
Puntuale e celere, arriva la replica dell’Unione Petrolieri: "Ribadiamo il comportamento responsabile delle compagnie petrolifere, che per tutto agosto hanno mantenuto fermi i prezzi a fronte di un aumento di oltre 6 centesimi registrato sui mercati internazionali. Solo in questi ultimi giorni si sono avuti leggeri aumenti, stimati in 1,5 centesimi euro/litro, legati soprattutto all’acuirsi delle tensioni in Siria". Quindi… i prezzi, proprio fermi non sono stati...

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