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MotoGp 2013, indianapolis: Marquez e' il re degli USA

Terza vittoria su tre gare in terra statunitense per lo spagnolo, che batte Pedrosa e Lorenzo. Rossi quarto in rimonta

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Marc Marquez è il re di Indianapolis e conquista il terzo successo stagionale negli Usa dopo Austin e Laguna Seca. E' proprio il caso di dirlo perché lo spagnolo dell'Honda HRC è stato in testa dal primo turno di prove libere e ha letteralmente dominato la gara americana, decima prova della Moto GP, centrando vittoria, pole e giro più veloce. E' l'ultimo arrivato alla corte dei grandi, ma ha imparato in fretta come si deve fare a stare davanti con autorità: al via ha lasciato scattare Jorge Lorenzo e si è messo alle spalle di Dani Pedrosa.

Il ragazzo, insomma, ha studiato la situazione e gli avversari, consapevole che nelle prime tornate era necessario risparmiare le gomme (dura anteriore e media posteriore per tutti), per poi cambiare il passo a metà gara e andarsene in solitudine senza rinunciare alla guida sempre spettacolare che lo caratterizza. Marc Marquez ha chiuso con una margine di 3"5 su Dani Pedrosa e con 5"7 su Jorge Lorenzo. I tre hanno fatto una corsa a sé, lasciando gli altri alla gara degli "umani".

Marc Marquez incrementa il suo margine in testa al mondiale con 21 punti su Dani Pedrosa e 35 su Jorge Lorenzo. "Camomillo" ha pagato un calo fisico per la spalla che ha cominciato a fargli male, ma ha stretto i denti nel momento più difficile e ha saputo reagire agguantando il secondo posto ai danni di Jorge Lorenzo. Le Honda hanno confermato una netta superiorità sulla Yamaha.

Jorge Lorenzo sale sul podio dopo un avvio bruciante ma non poteva fare niente per contenere con la sua M1 l'esuberanza di Marquez e Pedrosa. La sua gomma posteriore è andata in crisi e dopo un paio di "avvertimenti" il maiorchino ha badato a difendere un terzo posto che era nei suoi piani, visto che anche lui ancora accusa i postumi dopo i guai alla clavicola.

Il mamba verde (ha cambiato casco per Indy) ha dimostrato di essere l'unico a reggere il ritmo delle Honda HRC, perché il compagno di squadra, Valentino Rossi che ha finito quarto, ha concluso a quasi 15 secondi! Un'eternità per un top driver.

In realtà il "Dottore" è stato protagonista della corsa degli altri, mostrando nella seconda parte della gara un passo da top rider. Partito nono è arrivato alla soglia del podio, migliorando le prestazioni man mano che il serbatoio della sua M1 si svuotava e le gomme Bridgestone si deterioravano.

Valentino ha fatto un sorpasso capolavoro a Cal Crutchlow nell'ultimo giro, dopo aver infilato alla grande anche Alvaro Bautista. Nella bagarre rivela che non si è spento il fuoco sacro del grande campione, ma Rossi diventa una furia solo da metà gara in poi. Prima è quasi un comprimario? Come mai? Cosa c'è nella sua M1 che non gli dà la fiducia che invece si sente Jorge Lorenzo? E' un problema tecnico della moto o umano del pilota?

Cal Crutchlow è il grande sconfitto della giornata, anche se ha vinto il lungo duello con la Honda di Alvaro Bautista. L'inglese, però, con la M1 della Tech 3 è stato trafitto da Valentino nel momento decisivo della corsa. Incolore Stefan Bradl settimo dopo le brillanti prestazioni nelle prove libere: evidentemente le tre scivolate di sabato ne hanno condizionato il rendimento.

Bradley Smith con la seconda M1 della Tech 3 ha infilato le due Ducati ufficiali dopo che i due piloti della Desmosedici non si sono risparmiatri dei colpi proibiti nell'ultima curva. Nicky Hayden sentiva l'aria di casa e ha tentato un attacco impossibile su Andrea Dovizioso: i due sono finiti ben oltre il cordolo dopo essersi presi quasi a spallate. Un episodio che rischia di minare il rapporto fra i due, tanto più che l'americano è in uscita da Borgo Panigale.

Nelle CRT si segnala la suptremazia di Aleix Espargaro con la ART davanti a Colin Edwards con la FTR Kawasaki. E domenica prossima si torna in pista in Europa a Brno...

MotoGp - Indianapolis - Gara

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