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Diventa Tester con Omnimoto.it – Honda CB500F – Francesco Attardo

Da una supersportiva a una nuda entry level, vediamo come si è trovato Francesco Attardo, fotografo emergente

Moto - Test: Diventa Tester con Omnimoto.it – Honda CB500F – Francesco Attardo

Quando abbiamo deciso di indire il Contest Diventa Tester in collaborazione con Honda, non sapevamo neanche lontanamente cosa aspettarci dai partecipanti iscritti al concorso. Di sicuro la caratteristica principale che ci aspettavamo dai lettori intervenuti era il fatto di avere la testa sulle spalle e di essere dei motociclisti appassionati, ma prudenti. Su tutto il resto, a parte delle doti di scrittura che avevamo già inizialmente verificato, non sapevamo nulla di nulla e quindi noi stessi membri della redazione ci siamo imbattuti in otto nuovi amici dalle professionalità più disparate. Tra loro, il compito di provare la Honda CB500F è spettato a Francesco Attardo, una delle personalità più poliedriche in cui ci siamo imbattuti durante il contest. Francesco è un gran manico e una lunga esperienza motociclistica a dispetto della giovane età. Durante il test è emerso anche che le aspirazioni professionali di Attardo sono nel mondo della fotografia, e così da un Contest per aspiranti tester ci siamo ritrovati con un collaboratore fotografo in più, i cui servizi li state già vedendo sulle nostre pagine. Detto questo lasciamo che sia Francesco a raccontarsi e a raccontarci come è stata la sua esperienza sulla CB500F.

CHI SONO

Sono nato a Noto nel 1982 ma vivo a Roma da molti anni. Questo è il mio p percorso: ho iniziato con la mia prima moto a 14 anni: una Aprilia RX50 con la quale ho intrapreso la stupenda disciplina dell'enduro. Da lì in poi ho avuto una Husqvarna 125WR a 16 anni con la quale ho partecipato al campionato regionale enduro, una Husqvarna 360WR a 20, una Hornet 600S a 22 anni, seguita da una Yamaha R1 2002, una R1 del 2005, una ZX6-R 636 '04, un GSX-R1000 K7 blu/bianco ed una matt black, una Ducati 999S '05, per finire alla moto attuale, una 1098S Tricolore. Sono attualmente iscritto all'ISFCI di Roma, l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata al corso triennale.

HONDA CB500F

Ogni motociclista, quello che di passione respira, sogna, vive, almeno una volta nella vita si è domandato: "Ma come si fa a diventare Tester per una rivista di moto?" Se la domanda è naturale, altrettanto non si può dire della risposta che sistematicamente non arriva, semplicemente perché un modo canonico non c’è. Nessuno lo insegna, non ci sono scuole, né corsi, né concorsi. Improvvisamente tutto appare come una sorta di grazia per pochi eletti; chissà chi sono, chissà perché. E si perde, pian piano, la fiducia e la speranza di coronare un sogno, poi un pomeriggio di una giornata apparentemente anonima, un messaggio di un amico fa vibrare il mio iPhone: " Francesco vai immediatamente su OmniMoto.it, c’è un concorso per diventare Tester, è la tua occasione". Inutile dire in che tempi abbia svolto il tutto. Dopo qualche mese, avevo addirittura dimenticato di averlo fatto, perché tanto figuriamoci se prendono proprio me. Ed invece, una mail mi fa sgranare gli occhi: "Diventa Tester di OmniMoto: Hai Vinto!"
Beh, eccomi qui a scrivere la mia esperienza per tutti quelli che come me, vivono di passione, per ridare carburante alle loro speranze, perché c’è chi non si chiude in una casta dove non si può entrare, ma dà una possibilità a chi sogna di fare il loro stesso lavoro.

Ma veniamo alla prova, non meno importante, delle moto fornite da Honda Italia per farle conoscere a chi, specie in un momento di crisi dove il mercato della moto è in calo, soprattutto quello delle sportive, ci si chiede ancora di più come sia quel modello piuttosto che l’altro, farà per me? Quanto consuma? E se mi pentissi della scelta? Ve lo dico io, parlandovi della nuova CB500F, versione più cittadina e delicata della sorella CBR500R. Rispetto a questa le carene avvolgenti sono sparite lasciando tutto allo scoperto, la sella è stata sostituita con una più comoda così come il manubrio, alto, al posto dei semimanubri più inclinati. Guardandola, all’inizio, si rimane un po’ con la testa storta e l’occhio strizzato mentre si pensa: "vorreste forse farmi credere che questa è una 500?" La Honda ha davvero fatto un ottimo lavoro nel rendere questa teenager, una vera moto che non abbassa la testa al cospetto di nessun’altra sorella maggiore, utilizzando soluzioni stilistiche senza mezzi termini. Il faro è un bel mix tra quello dell’Hornet e quello del CB1000R, la piccola carenatura sul serbatoio segue linee filanti ed appuntite, ben unite in una piacevole armonia. Abbassando lo sguardo rimango colpito dal bel disegno dei cerchi in alluminio, ma soprattutto dall’utilizzo di freni a disco a margherita, roba da smanettone malato di tuning, altro che da novellino alle prime armi! Un solo disco all’anteriore unito al classico posteriore, insieme all’ABS di serie a 2 canali, garantiscono una frenata sicura e gestibile in tutte le condizioni. La strumentazione, caratterizzata da un solo elemento digitale con retroilluminazione blu, fornisce tutte le informazioni che servono a questa tipologia di moto. Non manca, infatti, l’indicatore del livello benzina.

Salendo in sella, ci si sente comodi, con il busto eretto, e pronti a partire senza alcun timore reverenziale. Trasmette sicurezza. Una volta in marcia si apprezza immediatamente la dolcezza dell’erogazione del piccolo bicilindrico in linea e la ormai consueta morbidezza del cambio Honda. La bellezza di tutti i motori Honda, è che li riconosceresti ad occhi chiusi. Non è facile crearsi un timbro così equilibrato, è come se parlando di Honda, si parlasse della tua migliore amica: "Chi lei? Beh, è dolcissima."
Le sospensioni sono tarate per far andare ovunque nella più assoluta comodità, anche il pilota smaliziato avrà la possibilità di guidare in maniera frizzante senza problemi di saltellamento all’anteriore. Frizzante si, ma fino ad un certo punto, quello imposto dalla posizione delle pedane, che toccano facilmente contro l’asfalto se si comincia a piegare lasciandosi prendere la mano. Ma questa teenager non nasce per questo, e quando comincerete ad esagerare sentirete come una vocina strillarvi all’orecchio: "Ehi ma che fai, io voglio andare al mare!".
Se proprio vogliamo essere puntigliosi, un pò professori ed antipatici, ho notato un on-off alla chiusura/riapertura del gas, che ci si aspetterebbe su moto ben più potenti, ma ci si abitua presto soprattutto grazie alla progressione lineare e dolce del motore che rimane costante lungo tutto il range di utilizzo. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla presenza delle manopole riscaldabili, che ho testato personalmente, nonostante fosse fine Giugno, grazie all’unico fenomeno temporalesco d’Italia, che stava proprio sopra di noi e che ci ha fatto saggiare le doti ciclistiche delle moto in prova, anche sotto una pioggia battente. D’altra parte le moto in prova, sono state progettate proprio per il motociclista annuale, quello che sorride dentro il casco d’inverno mentre tutti gli altri sono incolonnati, quello che lo riconosci subito dal giubbotto umido, puzzolente e sporco!

HONDA INTEGRA

Ho avuto il piacere di provare anche un mezzo che definirei ibrido, un mezzo che si propone ad una fetta di utenza ancora più particolare, coloro che stanno in mezzo, coloro che vogliono la maneggevolezza di una moto unita alla sensazione di confidenza e protezione aerodinamica di uno maxi scooter, sto parlando dell’Integra con cambio automatico e manuale. Una rivelazione per me, motociclista vecchia scuola con in mente la ferma convinzione che no, una moto deve avere il cambio e la frizione! Scendendo dall’Integra mi sono ricreduto, se io fossi un potenziale acquirente e dovessi scegliere tra un maxi scooter, una media naked e l’Integra beh, non avrei dubbi.
Il cambio automatico è una goduria, non si sente il passaggio tra una marcia e l’altra e tiene molto ai consumi, tanto che andando ad un filo di gas si sta sempre tra la quarta e la sesta marcia. Se ci si vuole divertire si può impostare il cambio in modalità manuale e cambiare le marce con dei pulsanti posti sopra e sotto il blocchetto di sinistra, molto comodi da azionare. Inoltre il cambio è intelligente e capisce gli eventuali errori di valutazione del pilota, impedendo di scalare qualora il regime di giri sia già troppo alto, evitando così di creare un fastidioso e pericoloso eccesso di freno motore. Non male davvero, unica pecca, c’è poco spazio nel sottosella, davvero strano se si pensa che nel vano della NC700X ci entra un casco, mentre qui no. Forse la risposta del motore in partenza da fermo è un po’ brusca se non si dosa il gas, me la sarei aspettata più dolce, ma tutto sommato mi è davvero piaciuto e consiglio l’acquisto a chi vuole distinguersi.


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