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Diventa Tester con OmniMoto.it – Honda CB500F – Luca Giannetti

Unico scooterista del gruppo, Luca Giannetti ha provato per OmniMoto.it la Honda CB500F. Vediamo come è andata

Moto - Test: Diventa Tester con OmniMoto.it – Honda CB500F – Luca Giannetti

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Seconda puntata dell’appuntamento quotidiano con Diventa Tester con OmniMoto.it, il contest organizzato dalla nostra redazione in collaborazione con Honda, volto ad avvicinare i lettori più appassionati al mondo del giornalismo a motore. Già ieri siamo partiti alla grande con la prova della CBR250R scritta da Pierpaolo Corsale, mentre oggi vi proponiamo il test della CB500F scritto da Luca Giannetti, romano, 28 anni, lavora in una agenzia assicurativa e quotidianamente guida uno scooter, un Honda SW-T400. Non ha una motocicletta, o meglio bisognerebbe dire "non ancora ha una motocicletta", perché a leggere quanto ha scritto sulle tre Honda che ha provato in nostra compagnia, viene da pensare che presto il nostro Luca potrebbe decidersi a passare alle "ruote alte". Vediamo come è andata la sua giornata.

HONDA CB500F

Quale appassionato di moto non ha mai sognato di fare il tester? La possibilità di provare le ultime novità, le migliori special, fare viaggi avventurosi, girare per i più bei circuiti del mondo e magari partecipare anche a qualche gara!
Ebbene, OmniMoto ha avuto la brillante idea di regalare a otto fortunati lettori la possibilità di vivere la giornata tipo di un tester e, per fortuna, Honda ha reso possibile questo mettendo a disposizione otto tra le ultime novità 2013. Test d’ingresso del concorso: scrivere un breve articolo su una moto, partendo dalla cartella stampa, e sperare di essere eletto tra i migliori elaborati. Quando sono venuto a conoscenza di questa opportunità, non me la sono lasciata scappare, consapevole che i 16.000 Mi Piace sulla pagina Facebook evidenziavano una concorrenza elevatissima, tanto che quando la dea bendata è venuta a bussare alla mia porta non volevo crederci!

Il giorno della prova è iniziato con l’incontro di buon mattino presso la redazione di OmniMoto.it, dove sono stato accolto da Lorenzo, Andrea, Fabio e Giovanni, che si sono mostrati subito alla mano e molto simpatici, ma soprattutto hanno pensato bene che non ci sarebbe stato benvenuto migliore di cornetti freschi e caffè! Dopo un breve briefing con tutti i vincitori del concorso, siamo entrati nel vivo andando nel garage dove ci aspettavano le Honda messe a disposizione: CBR1000RR, Crosstourer 1200, NC700X, Integra, CB500F, CB500R, CB500X, CBR250R, tutte model year 2013. A ognuno di noi è stata consegnata la moto oggetto dell’articolo e quindi sono salito sulla piccola naked bicilindrica di un bel colore rosso che le dona grande grinta.

Dopo le foto di rito, partiamo in direzione Orvinio, paese sui monti Lucretili, raggiungibile dalla Tiburtina attraversando alcuni piccoli comuni con strade ricche di curve, luogo ideale per saggiare le doti dinamiche delle due ruote. Per uscire da Roma facciamo i conti con il traffico romano e questo mi permette di apprezzare fin da subito la frizione, leggera da azionare e modulabile. Inoltre la triangolazione pedane, sella, manubrio permette di trovare una posizione confortevole, con il busto inclinato in avanti, ma non troppo per non affaticare i polsi e il collo, e le gambe ben posizionate, grazie alle pedane moderatamente arretrate e ai profondi incavi del serbatoio. La sella è comoda e sufficientemente spaziosa con l'imbottitura non troppo cedevole. Gli specchietti offrono una visuale sufficiente ma non sono esenti da vibrazioni. Le sospensioni assorbono bene le asperità mostrando una taratura più orientata al comfort che alla sportività.

Lasciata la Tiburtina iniziamo a percorrere strade più divertenti. Lorenzo fa da battistrada in sella alla CBR1000RR dando un ritmo allegro in modo che tutti possano prendere confidenza con i mezzi. Il bicilindrico 500 mostra una buona dose di coppia ai regimi intermedi che garantisce una buona elasticità e consente di inserire marce alte e abbattere i consumi. La sonorità di scarico è molto civile ma un po' anonima. Il disco anteriore mostra un'ottima morbidezza di funzionamento, tanto da poter essere usato con un dito. Tutto questo rende la moto facile da guidare e le curve scorrono via piacevolmente.
Arrivati in un bel punto ci fermiamo per fare le foto dinamiche e sfruttiamo l'occasione per scambiare i primi commenti. Subito emerge che tutte le moto sono divertenti da guidare, ognuna con il suo carattere, e hanno una buona qualità costruttiva. Soprattutto colpisce che le tre versioni della CB500, nonostante un prezzo d'acquisto tra i 6.200 euro della R e i 5.500 euro della F, hanno finiture curate e componenti di ottimo livello, compresi quelli che di solito vengo sacrificati sull'altare dell'economicità.

Risaliamo in sella e ci dirigiamo verso la meta senza alcuna interruzione. Tempo di scaldare le gomme e il ritmo si alza più di prima. La strada semideserta e il susseguirsi di curve senza tregua mi consente di saggiare a fondo di che pasta è fatta la piccola naked. Nonostante la buona coppia ai regimi intermedi lasciasse presagire un allungo modesto, arrivati a 7.000 giri/min il motore tira fuori il meglio di sè e inizia a spingere più forte per altri 1.500 giri fino al limitatore. Il suono dello scarico viene coperto dal respiro più cupo e profondo dell'airbox. I freni reagiscono bene anche se richiamati di frequente, soprattutto il singolo disco anteriore offre grande potenza frenante con il minimo sforzo e l'ABS, di serie, vigila sempre su eventuali bloccaggi. Le sospensioni assorbono bene agli stress di una guida veloce, anche se emerge un setup più confortevole che sportivo che non pregiudica la stabilità, e si può fare affidamento sull'avantreno che trasmette solidità e sicurezza. Uniche note stonate riguardano la strumentazione, completa di informazioni e sempre leggibile ma con il contagiri digitale non visibile a colpo d'occhio, e l'erogazione del motore che ad alti regimi manifesta un effetto on-off.
Arrivati a destinazione, ci godiamo il nostro meritato pranzo ed è l'occasione per conoscerci meglio e scambiare le opinione sui mezzi e sulla strada, attività, soprattutto quella mangereccia, a cui i veri tester dicono di rinunciare spesso causa tempi stretti.

HONDA CROSSTOURER 1200 DCT

Per tornare a casa abbiamo la possibilità di provare altre moto e quindi scelgo di salire sulla Crosstourer DCT, spinto dalla curiosità sul cambio doppia frizione e cercando di non farmi intimorire troppo dalle dimensioni.
Mentre manovro a motore spento scopro che per fortuna le forme abbondanti tradiscono una certa facilità di "gestione". Andrea mi rispolvera le modalità di funzionamento del cambio e si parte. La prima cosa che colpisce è la prontezza di risposta alla minima apertura dell'acceleratore in quanto la frizione attacca subito con uno slittamento ridottissimo. Alla prima curva arriva un'altra sorpresa, la moto sembra un giocattolo. Grazie alla posizione di guida con il busto eretto, al manubrio largo e a una distribuzione dei pesi ottimale, inclinare la moto, anche da una parte all'altra, avviene in modo rapido e progressivo, con una sensazione di sicurezza e leggerezza. Il cambio in funzione automatica D inserisce le marce una dietro l'altra sfruttando la grande coppia del motore, mentre in S mantiene per più tempo lo stesso rapporto facendo girare il motore a regimi più elevati. Il passaggio da una marcia all'altra è fluido, in salita quasi inavvertibile, in scalata invece la frizione rilascia un po' troppo velocemente, magari una doppia più decisa potrebbe aiutare il compito. In funzione manuale, per cambiare marcia è sufficiente agire sui pulsanti + e - posti sul blocchetto di sinistra.

HONDA INTEGRA

Ci fermiamo nuovamente e sfrutto l'occasione per salire sull'Integra. La posizione di guida è tipica da scooter, gambe a 90 gradi e manubrio basso, ma si sente che sotto non c'è uno scooter normale. Infatti il telaio, le ruote, la doppia piastra di sterzo a vista e i freni tradiscono la parentela con la NC700. Anche qui il cambio automatico funziona egregiamente, mentre il bicilindrico ha un carattere automobilistico, grande coppia ai bassi e medi regimi e allungo fino a 6.000 giri/min. La protezione aerodinamica è buona, il parabrezza copre il busto e parte del casco, mentre le gambe restano quasi totalmente nascoste dietro allo scudo anteriore. Su strade veloci si può fare affidamento sulla notevole stabilità e alla grande riserva di coppia sempre disponibile, tanto che il cambio scala uno o due rapporti solo quando si arriva in fondo alla manetta. In città la maneggevolezza non è da primato e la pedana non ha gli incavi per le gambe, ma per fortuna la larghezza della stessa non pregiudica un saldo appoggio. Il cambio snocciola le marce fluidissimo, solo bisogna fare pratica con la prontezza di risposta nella prima apertura del gas, soprattutto passando tra le macchine in fila. In generale, Yamaha T-Max e C600 Sport di BMW hanno un carattere più sportivo e sembrano più grintosi, ma guidando l'Integra emerge un feeling molto più motociclistico con tutti i vantaggi che ne derivano.

Rientriamo in redazione, ma prima facciamo il pieno e tutti restiamo meravigliati: il consumo medio delle nostre compagne si attesta sui 4-5 litri per 100 km, valore che testimonia una grandissima efficienza dei motori Honda. Peccato che la giornata sia già finita ed è ora di rientrare nella solita routine. Tirando le somme, la vita del tester non deve essere male, per chi ama guidare provare mezzi sempre nuovi è il massimo, anche se i veri tester ci hanno confidato che il giro in moto rappresenta una minima parte del lavoro, fatto anche di ore passate a scrivere articoli, trasferimenti per andare alle presentazioni e alle anteprime e altro ancora. Ringrazio ancora la redazione di OmniMoto.it per l'idea Diventa tester di OmniMoto.it, in particolare Andrea, Lorenzo e Giovanni per la simpatia e per averci accompagnato, e la Honda per aver reso possibile tutto questo!

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