Torniamo a parlare di polizze Rca, perchè questa volta una risata, ci è scappata. L’ANIA (la Confindustria delle Compagnie) risponde agli attacchi (più o meno espliciti) di IVASS (l’istituto che vigila sulle Assicurazioni), Antitrust e associazioni dei consumatori, che alla fine vertono su un’unica questione: le tariffe Rca sono troppo elevate. Secondo l’ANIA, nel 2012, per il ramo Rc auto si è registrata una diminuzione del volume premi pari all’1,2% che ha fatto seguito all’aumento rilevato nel 2011 (+5,2%). "In particolare, dal settembre 2012 al maggio scorso, il prezzo medio delle coperture è sceso di circa il 6%. Lo ha detto il presidente dell'ANIA Aldo Minucci evidenziando che "il premio medio, incluse le tasse, è calato da 560 a 525 euro". La crisi ha ridotto il numero dei veicoli in circolazione e di conseguenza si registra "un calo significativo del numero dei sinistri". Peccato però che l’IVASS dica l’esatto contrario! Chi dei due prende per il... fondelli gli italiani?
Insomma l’ANIA sostiene che si sia fermata la corsa dei premi per la Rc auto. Dopo che nel 2010 e 2011 il valore medio del premio è salito del 10,7%, nel 2012 é aumentato dello 0,7%; mentre nel primo trimestre 2013 il costo della copertura è sceso del 5,6% sul 2012. C’è poi una stoccata dell’ANIA allo Stato: "Il carico impositivo sui premi di assicurazione in Italia si conferma, ormai da lungo tempo, tra i più elevati in Europa". Sulla Rc auto si applica un'aliquota complessiva pari al 25,5% (variabile a seconda delle Province), sopra la media UE, e che mantiene l'Italia al top fra i Paesi con la maggiore fiscalità. Sarà pure vero che le Rca sono in calo (ma ribadiamo, altre statistiche dicono il contrario), ma il fatto è che pochi motociclisti se ne sono accorti. C’è chi è in prima classe di merito e non ha mai causato incidenti, insomma il guidatore virtuoso, ma che lamenta comunque rialzi tariffari. Il sistema bonus-malus delle classi di merito quindi, prevede solo un malus? Un rincaro tariffario continuo... Ed il bonus dov’è? Questo resta teorico. Duro il commento delle associazioni Adusbef e Federconsumatori: "l'Ania, ingannando ancora una volta, come fa da molti anni gli assicurati, continua ad affermare che ci sarebbe stato un calo delle tariffe assicurative Rca, aumentate al contrario del 245% dal 1994 al 2012, con il costo del premio che in Italia si mangia il 6,5% di stipendio, il doppio della media Ocse e il triplo dell'Inghilterra". Ed ecco l’affondo: "Se i prezzi della Rc auto sono tornati a diminuire, spieghino i signori delle polizze associati all'Ania, come mai gli utili delle imprese, nonostante la minore incidentalità e il calo dei risarcimenti corrisposti anche a causa della minore circolazione indotta dalla crisi economica, sono stati pari a 5,8 miliardi nel 2012, con un salasso pro-capite di 262 euro a famiglia, che continuano a svenarsi per corrispondere tali dividendi netti alle imprese assicurative".
Oltre a tutto questo, l’Ania evidenzia un problema sociale: nel 2012, sono 3,1 milioni i veicoli circolanti, pari al 7% del totale, senza una copertura assicurativa. La percentuale sfiora il 12% nelle province del Sud, con la punta estrema di quasi il 30% a Napoli. Al Centro, l'incidenza dei veicoli non assicurati è pari al 6,4%. E ll Nord? Il valore scende al 4,6%. Ossia: più si paga la Rca, maggiore è l’evasione assicurativa (che scoperta!). Calano i sinistri fraudolenti, dai 69.763 del 2010 (2,3% del totale) ai 54.502 del 2012 (2,04%).
Rca: per l'ANIA le tariffe sono in calo!
Secondo l’Associazione sarebbero scese del 6% dal settembre 2012. Uno contro tutti!

