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Magni Storia: arriva la Brutale retrò

Mostrata in anteprima al MV Revival, la Magni Storia sarà prodotta in piccola serie

Moto - News: Magni Storia: arriva la Brutale retrò

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Il nome Magni è indissolubilmente legato a quello della MV Agusta sebbene il suo fondatore, Arturo Magni abbia iniziato la sua carriera di tecnico nel reparto corse della Gilera, agli ordini dell’Ing. Pietro Remor. Il motivo, però, è semplice: Magni è stato l’uomo dei più grandi successi della MV Agusta, il cui reparto corse, sotto la sua direzione conquistò ben 75 titoli mondiali (38 piloti e 37 marche). Quando la MV Agusta si ritirò dalle competizioni, Magni fondò l’azienda omonima insieme ai figli, progettando, realizzando e commercializzando parti speciali per le moto MV. Negli anni, poi, la Magni si è affermata soprattutto all’estero come piccola factory italiana dedicata alla costruzione di moto speciali in tirature limitate. Tra le moto più famose di casa Magni troviamo tutta una serie di special costruite per essere spinte da motori Moto Guzzi, come l’Australia, che montava il motore della Daytona, o la Sfida 1000 e 1100, senza dimenticare la Giappone 52. La particolarità di tutte le moto di Magni dotate del bicilindrico di Mandello è di avere il forcellone posteriore con articolazione a parallelogramma, soluzione che permette di minimizzare gli effetti di reazione della sospensione, e che ha reso famoso Magni nel mondo.

DA MV BRUTALE A MAGNI STORIA

Chi conosce Magni sa che le sue moto hanno un indiscutibile richiamo al mondo del passato, ottenuto con linee che in molti casi mescolano insieme tratti moderni e antichi, uniti tra loro da precise esigenze tecniche. Se guardiamo la storia di Magni, però, mai la piccola azienda di Samarate si era cimentata in realizzazioni su moto MV Agusta di oggi, come se per il titolare del marchio ci fosse qualcosa che gli vietava di mettere le mani su ciò che MV fece dopo la sua uscita dall’azienda.
La voglia di Magni di ispirarsi a qualcosa fatto in passato, però, era già emersa negli anni quando venne presentata la Sport 1200S, nuda equipaggiata con il motore della Suzuki GSX1200, che si ispirava nelle forme a quella che universalmente è riconosciuta come la MV più bella di tutti i tempi: la 750S del 1972. Ma se la Sport 1200S inequivocabilmente riproponeva le stesse forme di una moto d’epoca, oggi che Magni ha finalmente rimesso le mani su una ciclistica MV Agusta, decidendo di ispirarsi nuovamente alla 750S, il risultato non poteva essere di nuovo il medesimo. Niente più forme da moto d’epoca ma linee che si ispirano al mondo retrò rimanendo moderne e attuali, ed ecco comparire la Magni Storia.

La base tecnica è quella della Brutale 1090, che è stata rimaneggiata da Magni sia a livello estetico che tecnico. Il design è incentrato attorno al serbatoio tondeggiante, realizzato in lamiera d’alluminio battuta a mano e alla coda corta di forma ogivale caratterizzata dalla sella bicolore che si raccorda alla perfezione con carrozzeria e telaietto posteriore in tubi che sostituisce quello originale della Brutale. Non manca a "chiudere" il design della Storia un parafango posteriore in alluminio spazzolato che ben si abbina con quello anteriore, sorretto da un’esile telaietto in tubi. La componentistica tecnica della Magni Storia si differenzia dalla Brutale di partenza per l’ampio ricorso a fibra di carbonio per tutte le cover, per l’adozione di una raffinata coppia di cerchi Kineo a raggi e per la presenza di una coppia di silenziatori fatti a mano che richiamano sfacciatamente quelli delle 350 e 500 da Gran Premio dei tempi che furono. Peccato non aver potuto metter mano anche alla parte bassa dell’impianto di scarico per non perdere il catalizzatore, altrimenti siamo sicuri che alla Magni avrebbero optato per quattro bei megafoni in luogo dei due che troviamo sul lato destro della Storia.
Una moto sicuramente interessante e di indubbio fascino che senza meno conquisterà il cuore di svariati appassionati stranieri e, speriamo, anche di quelli italiani.

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