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FMI e Corpo Forestale dello Stato: fermo amministrativo per 18 mezzi

Alla Motocavalcata “Pegaso 2013” i controlli hanno avuto effetto. Due enduristi hanno cercato di investire gli Agenti

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La FMI (Federazione Motociclistica Italiana) continua a sensibilizzare gli enduristi ad avere la moto in regola con il Codice della Strada e ovviamente a rispettarlo, ma purtroppo, questo non accade. E’ il caso della Motocavalcata "Pegaso 2013", dove nonostante la maggior parte dei partecipanti abbia rispettato le regole, alcuni enduristi hanno addirittura tentato di investire gli Agenti che hanno sequestrato 18 motoveicoli mai immatricolati o privi della targa.

Il Comando Regionale Toscana del C.F.S., nell’ambito del protocollo d'intesa in essere fra il Corpo Forestale dello Stato e la FMI per il controllo della circolazione fuoristrada e delle manifestazioni a motore, ha disposto così una specifica operazione di controllo che ha coinvolto

numerosi reparti tra cui il Nucleo Operativo Speciale di Arezzo. Prima della manifestazione, del personale entrambi gli organismi sopracitati hanno eseguito un controllo a tappeto, di prevenzione e sensibilizzazione dei quasi 300 enduristi che hanno preso il via alla cavalcata a rispettare non solo il percorso prestabilito e le regole del C.d.S. ma soprattutto la regolarità in tema di immatricolazione delle moto, dell’assicurazione e della targa.

A molti questa operazione dovrebbe far riflettere. Ricordate il detto "uomo avvisato, mezzo salvato!"? Bene, purtroppo, non è servito. Gli Agenti hanno piazzato un posto di controllo in località Toso e 12 partecipanti sono stati sorpresi a circolare privi della targa di immatricolazione. Ovviamente sono stati prima esclusi dalla motocavalcata, e poi hanno ricevuto la sanzione ed il fermo amministrativo del mezzo. Le moto sono state prelevate dal carro attrezzi e sono state affidate in custodia alla depositeria giudiziaria di Firenze. Oltre a questo, qualche ora dopo sono stati "pizzicati" ulteriori sei motocicli mai immatricolati e di conseguenza privi di assicurazione e targa. Anche per loro è stato disposto il sequestro amministrativo per confisca dei motocicli con invio del verbale di contestazione al Prefetto di Firenze per la determinazione dell’importo. i sei, hanno per fortuna mostrato un atteggiamento collaborativo.

Fin qui, tutto bene, o quasi. Il problema maggiore è stato che due enduristi, arrivati nelle vicinanze del posto di controllo di Toso si sono fermati a qualche metro dagli Agenti e nonostante siano stati invitati a proseguire verso la postazione di controllo, hanno invertito la marcia e sono fuggiti. Hanno poi trovato altri Forestali impegnati a regolare il traffico e hanno cercato di investirli! Un gesto grave che fortunatamente non ha riportato nessuna conseguenza per gli Agenti. Questi ultimi poi, hanno deciso di non intraprendere alcun inseguimento per non compromettere la sicurezza dei fuggitivi stessi.

Il Presidente Nazionale di Federmoto, Paolo Sesti, ha così dichiarato: "Continuiamo a far brutte figure per colpa di pochi. La Federazione Motociclistica Italiana non può che prendere le distanze da questi incoscienti fuori regola, che oltre a mettere a rischio la propria incolumità personale mettono in cattiva luce tutto il movimento, che è sano. Non è più tollerabile che i primi nemici della nostra disciplina siano proprio i nostri praticanti. La Federazione continuerà a collaborare con il Corpo Forestale dello Stato per garantire che nella pratica del fuori strada si affermi compiutamente il rispetto delle regole e della legalità".

Non possiamo che essere d’accordo con il Presidente. Per colpa di poche persone, ci rimette tutta la categoria. Già gli enduristi, in alcuni casi non sono molto ben visti dalla popolazione, ma così facendo, non si fa che peggiorare le cose.

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