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SBK e MotoGP: due mondi a parte

Il temuto matrimonio sotto la gestione di Dorna non è facile come sembra

MotoGP: SBK e MotoGP: due mondi a parte

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Sembrerebbe trattarsi sempre e solo di motociclismo, ma la MotoGP e la SBK hanno meno in comune di quanto si potrebbe pensare. I due massimi campionati di velocità su due ruote sono gemelli diversi, separati da una frattura filosofica e culturale che difficilmente l'unione sotto l'ombrello gestionale di Dorna potrà cancellare.

Il punto cardine dalla SBK è l'accessibilità. Ogni forma di contatto con piloti e squadre è meno sterilizzata che nel motomondiale. Meno interviste programmate, meno protocolli, meno barriere, sia per gli addetti ai lavori  che per il pubblico. Una dimensione "umana" che sta venendo sempre più a mancare nel paddock della MotoGP, dove ogni comunicazione è misurata con estrema cautela ed il contatto con l'esterno minimizzato.

Ma anche all'interno, basti pensare allo "sfratto" dal paddock dei motorhome di Moto2 e Moto3, un gesto classista che nega ai giovani talenti diverse opportunità di esperienze maieutiche coi "grandi". Al contrario, molti piloti vengono messi sotto campane di vetro fin dagli esordi, in un isolamento che spesso e volentieri aumenta la pressione sulle loro spalle e, cosa più grave, li nasconde da critiche costruttive.

Invece saltano agli occhi in Superbike le chiacchiere ed i sorrisi tra piloti e tecnici di squadre diverse, rivali. Anche nelle hospitality si intravedono spesso casacche estranee. Certo, la MotoGP è in parte costretta ad essere più rigida dal maggiore livello di interesse mediatico e di pubblico. Accontentare tutti è impossibile.

Però così facendo diventa "fighetta", alienata. Per chi ha frequentato entrambe, in Superbike sembra di tornare indietro nel tempo, con i piloti che dopo aver toccato velocità spaventose per i comuni mortali corrono ad appendere tuta, calzini e mutande allo stenditoio del proprio camper.

I risultati delle diverse politiche gestionali di Dorna ed Infront si manifestano anche maggiormente a livello sportivo. Nonostante i due aspetti siano legati a doppio filo, la MotoGP nasce come ricerca e sviluppo, la SBK come marketing di prodotto. Entrambe soffrono della onnipresente crisi economica, con griglie ai minimi storici. Accorparle non sarebbe però un'impresa facile, tanto meno proficua.

Finora l'atteggiamento della Dorna non è stato spavaldo come si temeva, ed i negoziati con squadre e costruttori stanno procedendo a buon ritmo. Ad Assen arriveranno, con ogni probabilità, le prime risposte. Per ora però, i fan delle derivate di serie possono dormire sonni relativamente tranquilli.


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