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Caro assicurazioni: l’indagine dell’Antitrust

In Italia le tariffe più care d’Europa. Confindustria Ancma a sostegno dell’Autorità Antitrust

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Il decreto, al momento "congelato" in Consiglio dei Ministri, che prevede una nuova tabella dei risarcimenti in caso di incidente, valida per tutto il territorio nazionale, deve avere come logica conseguenza l’abbassamento delle tariffe assicurative. Tale ipotesi normativa, prima di essere approvata, dovrebbe essere valutata con grande attenzione poiché a fronte di un dimezzamento certo dei risarcimenti per danni biologici permanenti (che sono frequenti soprattutto per gli utilizzatori delle due ruote) non vi sono altrettante certezze sui modi e i tempi di una futura riduzione delle polizze. In questo modo sarebbe solo un regalo alle compagnie di assicurazioni senza nessun benefico per gli utenti. Nei principali Paesi europei, a fronte di valori economici certi e risarcimenti reali più contenuti di quelli praticati in Italia, le tariffe assicurative sono decisamente più accessibili.

La più forte barriera all’acquisto di un mezzo a due ruote in Italia è il costo insostenibile dell’assicurazione, come da tempo le concessionarie segnalano all’Ancma, in particolare nelle aree del centro e sud Italia. Questo testimonia che, al di là dell’impatto della crisi economica, il mercato è affossato anche da questo aspetto e il quadro che descrive l’incidentalità in diminuzione non è congruente con l’aumento dei costi assicurativi. Dal 2007 al 2011, infatti, sono calate le fatalità del 30% e i feriti sono scesi del 18% così come il numero di sinistri in cui è stato coinvolto un veicolo a 2 ruote (fonte ISTAT). A supporto di questa fotografia, anche l’indagine condotta dall’Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, sempre sui dati Istat. Negli ultimi 5 anni si è passati da 1.540 morti fra gli utilizzatori delle due ruote nel 2007 a 1.088 nel 2011, con un calo secco di 452 vittime mortali pari a un -29,3%. La cifra è superiore alla diminuzione generale della mortalità per incidenti stradali, pedoni compresi, che, pur buona, si è fermata a -24,8%, essendo passata da 5.131 vittime del 2007 a 3.860 del 2011. Più timida la diminuzione del numero dei feriti negli scontri fra veicoli a due ruote motorizzate -17,1%, passati da 90.551 a 75.065, con un calo totale di 15.486 ingressi al pronto soccorso.

I DATI DELL’ANTITRUST
L’analisi approfondita svolta dall’Autorità Garante della Concorrenza in merito ai premi RC auto ha evidenziato che in Italia si paga dal 70% al 100% in più rispetto agli altri principali Paesi europei. Inoltre negli ultimi 10 anni presi in esame gli aumenti medi applicati anno su anno hanno raggiunto in Italia il 4,6% mentre per gli altri Paesi si va da un minimo dello 0,7% in Germania al 2,7% in Spagna. Tale andamento tuttavia si rivela ben più grave per le due ruote a motore: per un quarantenne che ha assicurato una moto o scooter dal 2007 al 2010 gli aumenti annui hanno superato il 30%, con punte che sull’importante "piazza" di Roma arrivano al 36,7%. E’ sintomatico osservare come nelle province che hanno avuto gli aumenti più sensibili il mercato delle due ruote è calato in modo speculare molto più della media del mercato (ad es. a Caserta a fronte di un aumento delle tariffe del 39,1% le vendite l’anno scorso sono scese del -34,3% rispetto ad una media del mercato del -19,1%). Il prezzo medio di una polizza per il ciclomotore a Napoli e provincia, quando si trova una compagnia disposta a stipularla, supera i 500 euro, per veicoli il cui listino è intorno ai 1000/1500 euro.
Confindustria Ancma ci comunica di condividere alcune proposte evidenziate dall’Antitrust e le considera prioritarie. Le elenchiamo di seguito:
- perseguire in modo efficace il fenomeno frodi come avviene negli altri Paesi;
- controllare i costi dei sinistri migliorando il processo di accertamento e liquidazione del danno (riparatori convenzionati, presidi medico-sanitari diretti, rimborsi solo a fronte di fattura);
- tabella unica dei risarcimenti a livello nazionale che deve consentre un taglio di almeno il 5% delle polizze
- facilitare la concorrenza tra le compagnie per favorire la mobilità degli assicurati. Contemporaneamente occorre offrire sconti consistenti per chi installa la black box, che consente un abbattimento sostanziale delle frodi, pur nel rispetto della tutela della privacy.

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