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La MotoGP risparmia: va in Argentina!

Nella seconda metà di luglio test a Termas De Rio Hondo, esclusi i team che sono stati in Texas

MotoGP: La MotoGP risparmia: va in Argentina!

Del circuito di Termas de Rio Hondo in Argentina ce ne eravamo quasi dimenticati tutti. Presentato ad Assen lo scorso anno e subito inserito in calendario, ma la data era poi stata cancellata. Le cause, i problemi fra Repsol e il governo argentino ma anche i lavori all’impianto non procedevano troppo speditamente. Tutto però sarà pronto per la seconda metà di luglio quando la MotoGP farà il suo esordio sulla pista argentina per dei test.

Dorna ha già contatto i team della classe regina per verificare la propria disponibilità, anche se sembra che l’invito sia stato rivolto solo a quelle squadre che non sono state ad Austin per i test a marzo (quindi sono esclusi i team ufficiali Yamaha e Honda e LCR). La ragione è chiara, l’esborso economico per andare a girare in America Latina è importante e difficilmente chi ha già investito per andare in Texas vuole spendere altri soldi per provare su una pista che non è neppure in calendario.

Della partita per la trasferta sudamericana dovrebbe essere la Ducati, che per quella data potrebbe avere pronta anche la moto nuova e potrebbe quindi sfruttare l’occasione per svilupparla. In Argentina potrebbe andare anche Tech 3, mentre gli altri team della MotoGP, Gresini e Pramac, stanno ancora valutando il da farsi. Stesso discorso per chi schiera le CRT, anche se in questo caso qualcuno ha già detto di no.

Sull’idea di trasferire il ‘carrozzone’ della MotoGP oltre l’oceano per un ‘assaggio’ di Sud America vale la pena spendere qualche parola. Logicamente Dorna aveva stretto un accordo con il promoter locale e nella trattativa aveva partecipato attivamente anche il Governo centrale. Avere dovuto fare dietro front all’ultimo minuto avrà certamente lasciato l’amaro in bocca agli argentini, anche se è stato loro promesso che ad aprile 2014 il tanto agognato Gran Premio arriverà. Dei test rimedierebbero parzialmente alla perdita, anche se in un periodo di crisi come questo la spesa sembrerebbe evitabile. Anche incastrare una trasferta così impegnativa in una stagione serrata di 18 gare potrebbe inoltre fare decidere a molti di non parteciparvi.

Però è proprio l’aspetto economico quello che fa più storcere il naso dopo che per mesi e mesi abbiamo sentito parlare di riduzione di costi. Un test del genere potrebbe incidere per circa 300mila euro sulle casse delle squadre e sarebbe anche di dubbia utilità nell’immediato. Ancora una volta, sembra si predichi bene e si razzoli male.

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