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Metzeler Tourance Next – WET TEST

Cosa c’è di meglio di un autodromo allagato per testare l’aderenza di un pneumatico on-off? Così Metzeler ci ha fatto scoprire il nuovo Tourance Next

Moto - Test: Metzeler Tourance Next – WET TEST

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Giorni duri quelli dei giornalisti di moto… Duri perché a volte le aziende fanno progredire così tanto i propri prodotti, che le prove messe a punto per farne comprendere appieno le caratteristiche diventano sempre più toste e spesso bisogna fare i conti con il proprio ego quando si scopre cosa c’è ad attenderti nella location prescelta.
Capita così che un mattino di fine inverno, la Metzeler ti inviti a girare in pista a Vizzola Ticino, per farti provare il nuovo Tourance Next pneumatico on-off, già scelto in primo equipaggiamento dalla nuova BMW R 1200 GS. Già la richiesta di presentarsi con la tuta di pelle doveva far suonare qualche campanello di allarme, mentre l’avviso di portare l’antipioggia sarebbe dovuto essere un avvertimento chiarissimo. E invece no, il mio inguaribile ottimismo mi ha impedito di immaginare che Metzeler voleva farci girare in pista tutto il giorno su un circuito allagato dagli irrigatori… ma allagato sul serio! Scrollata di dosso la diffidenza nei primi giri, poi tutto è filato liscio grazie alle prestazioni del Tourance Next, che si sono rivelate al di sopra delle aspettative, al punto che dopo qualche turno il divertimento ha superato il timore di uno scivolone e i responsabili Metzeler in pista hanno dovuto esporre le bandiere per farci uscire da Vizzola!

UN PO’ DI TECNICA
Prima di saltare alle conclusioni, però, spendiamo qualche minuto per comprendere come il lavoro di tecnici e ingegneri Metzeler sia riuscito a far progredire il Tourance in modo così netto.
L’obiettivo finale del progetto Tourance Next, che ci viene spiegato dal suo Product Manager Paolo Spagnuolo, è di realizzare una copertura che sia adatta a ogni strada e condizione atmosferica.
Il nuovo progetto doveva quindi conseguire essenzialmente quattro benefici: l’incremento del chilometraggio utile, raggiunto con l’uso di mescole a bassa abrasione e con un’ottimizzazione del disegno del battistrada; il miglioramento del grip sul bagnato, conseguito scegliendo una mescola completamente in silice; una elevata stabilità nella guida, ottenuta con una struttura ad alta resistenza e, da ultimo il miglioramento del comportamento del pneumatico per l’uso con motociclette dotate di Abs.

Per migliorare la durata del Tourance Next, i tecnici Metzeler non hanno lavorato sull’indurire la mescola ma hanno studiato un nuovo processo di mescolamento dei componenti che la rende più omogenea e quindi più regolare nell’usurarsi.
Le Tourance Next posteriori sono bimescola con la spalla al 100% di silice per avere grip sul bagnato, mentre il centro ne ha meno per avere una durata superiore. L’anteriore, invece, è monomescola e quindi sial il centro che le spalle sono ad alto contenuto di silice.
Passiamo a studiare gli altri aspetti: la struttura del Tourance Next anteriore è stata studiata ad alta rigidezza per migliorare le capacita ammortizzanti. Viene adottata una cintura incrociata (e non a zero gradi quindi) perché questa soluzione aiuta la gomma a migliorare la stabilità in curva (anche perché questo è un pneumatico destinato a equipaggiare motociclette pesanti). La struttura del posteriore, invece, sfrutta la ben nota tecnologia Metzeler Interact (questa sì a zero gradi) con tre zone nelle quali la tensione della struttura varia: al centro la tensione dei fili d’acciaio è maggiore, per avere stabilita e durata, mentre diminuisce sulle spalle per ottenere grip e comfort in curva.

Il profilo delle gomme è cambiato sia al centro, dove è stato disegnato più rotondo per avere un impronta più ampia per massimizzare comfort in rettilineo e durata, mentre la forma dei fianchi sfrutta un diverso raggio di curvatura perché ciò permette di migliorare l’interazione con gli Abs. Questo aspetto è particolarmente importante e ci viene spiegato da Salvo Pennisi, Technical Relation Director di Metzeler: "gli impianti antibloccaggio delle moto moderne generano un effetto on-off che si trasmette alla gomma e che induce delle vibrazioni nel pneumatico. Cambiando il profilo della spalla abbiamo fatto in modo che la struttura della gomma assorba queste vibrazioni e non le trasmette al battistrada garantendo sempre un grip ottimale anche nelle frenate più estreme e a moto piegata".

Da ultimo parliamo del disegno del battistrada. Basta guardare i pneumatici per riconoscere subito i caratteri somatici di una copertura enduro, con incavi pronunciati. La scolpitura è ampia al centro per drenare correttamente l’acqua e sui lati si riconoscono bene i disegni a forma di Pigreca già adottati su altre coperture della casa tedesca.

LE MISURE

La fitment chart dei nuovi Tourance Next è molto ampia. All’anteriore troviamo cinque misure che vanno dalla specialistica 90/90-21", alla 120/70 ZR17", passando per la 100/90-19", la 110/80R19" e la 120/70R19".
Sei le misure al posteriore, tutte con calettamento su cerchi da 17 pollici. Con codice di velocità R abbiamo le 140/80, 150/70 e la 170/60. Con indice ZR, invece, sono disponibili la 160/60, la 180/55 e da ultima la grossa 190/55.

IL TEST: DILUVIO ARTIFICIALE
Come anticipato, il test dei nuovi Metzeler Tourance Next si è tenuto presso l’impianto di prova di Vizzola Ticino. Le impressioni sul comportamento dei pneumatici sull’asciutto le rimanderemo a un nuovo test che realizzeremo nei prossimi mesi, quindi per ora concentriamoci sul feeling sul bagnato. La pista di Vizzola è stata preparata per il nostro test in condizioni di bagnato pesante, quindi con gli irrigatori già accesi dal mattino e continuamente in funzione durante la prova: ciò simulava alla perfezione la guida sotto un diluvio universale e infatti dopo solo cinque minuti eravamo bagnati fino alle mutande.
Poco male perché il comportamento dei Tourance Next è stato davvero esemplare per tutto il giorno. Superata la diffidenza a piegare patita nel primo turno, grazie alla sensazione di estrema sicurezza trasmessa dalle gomme, ci siamo dedicati a guidare in tutta tranquillità su ritmi davvero inaspettati cercando di capire il comportamento delle coperture e raggiungerne il limite.

Il primo dato che è emerso è che la Tourance Next è davvero maneggevole anche sul bagnato e avere la possibilità di controllare facilmente l’avantreno in condizioni così critiche è un vantaggio enorme in termini di sicurezza. Nelle varianti di Vizzola non abbiamo mai avvertito perdite di aderenza sull’avantreno, anche cercando di forzare la manovra spingendo con decisione sul manubrio. Nei tre curvoni della pista, che abbiamo percorso a velocità di circa 80 km/h, abbiamo ricevuto sempre una sensazione di sicurezza dal retrotreno davvero esemplare. L’aderenza non viene mai meno e soprattutto si ha la piena capacità di indirizzare la moto dove si desidera anche a moto già in percorrenza, e questo è un altro punto importante a favore della sicurezza. Forzando la mano siamo riusciti a far perdere aderenza al posteriore in curva, riscontrando che però il pneumatico recupera subito il grip senza il bisogno di ulteriori azioni da parte del pilota.

La seconda parte del test ci ha permesso di valutare le performance del Tourance Next in frenata, sempre sul bagnato ovviamente. Accelerazione fino a 80 km/h, mantenimento della velocità e poi frenata da panic stop fino ad arrestare la moto.
Anche in questo caso, lo ammettiamo, la diffidenza ci ha imposto di effettuare la prima frenata a 70 km/h anziché a 80, e l’ottimo feedback ricevuto ci ha permesso di aumentare gradualmente la velocità fino a che le ultime staccate le abbiamo provate anche a 95 km/h. In ogni caso l’aderenza dell’anteriore è sempre stata impeccabile e l’intervento dell’Abs molto limitato, segno che il pneumatico fa il suo lavoro dando grip e ritardando l’inserimento dell’Abs anche su quelle moto (tra le tante provate) che hanno l’antibloccaggio molto conservativo.

A conti fatti sul bagnato siamo rimasti stupiti dalle performance del Tourance Next, non solo per le prestazioni, che in queste condizioni ovviamente passano in secondo piano, ma soprattutto per la sensazione di sicurezza che danno al pilota, che è esattamente ciò che serve quando si è in viaggio e si viene colti da un temporale e si ha a che fare con freddo, vestiti bagnati, casco appannato e passeggera inferocita. Che fare in quei casi? Spegnere l’interfono e godersi la guida sul bagnato...

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