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Aprilia Caponord, divertimento attivo

LA PROVA Una moto facile, divertente e comoda. L'ideale per i viaggi

Moto - Test: Aprilia Caponord, divertimento attivo

Le presentazioni giornalistiche di una moto si dividono principalmente in due momenti fondamentali: la conferenza stampa ed il test-ride vero e proprio. Una volta sbarcati all'aeroporto di Cagliari, e proiettati al Golf Resort di Is Molas, sede della presentazione dell'Aprilia Caponord, ci siamo seduti in sala stampa, pronti ad ascoltare tutte le caratteristiche tecniche di questa on-off. Una conferenza molto tecnica, dettagliata, sopratutto nella spiegazione dei vari ATC - Aprilia Traction Control, ABS e, principalmente, sul nuovissimo sistema di sospensioni semi-attive ADD- Aprilia Dynamic Damping (per maggiori informazioni cliccate qui).

In altre parole, gli ingegneri Aprilia ci stavano promettendo molto, presentandoci una moto che, stando alle loro premesse, ci avrebbe consentito fin da subito grande feeling, sicurezza, comodità e divertimento. Prima di andare a dormire, una battuta rimane nella mia testa da parte dell'ingegner Andrea Ricci: "Provala domattina e poi mi saprai dire".

Is Molas, ore 09.00: il nostro esemplare di Caponord è schierato insieme a tutti gli altri esemplari, pronti per essere messi in moto. Su consiglio degli uomini di Noale, settiamo le sospensioni in "automatico", in modo tale che il sistema rilevi il nostro peso. Accendiamo e fin da subito ci accoglie il suono cupo del V2 ai bassi regimi. Prima inserita, Riding Mode impostato su "touring", ed il Traction Control impostato sul livello 2, tanto per prender confidenza con la moto. Il primo banco di prova lo troviamo dopo nemmeno 100 metri: passiamo sopra un dissuasore di velocità e la moto ammortizza il dosso con una naturalezza tale da lasciarci sconcertati. Nessun colpo avvertito dalla nostra schiena, né sulle braccia. Cominciamo a capire le parole dell'ing. Ricci quando in conferenza stampa sosteneva che l'obiettivo fosse quello di migliorare la sicurezza ma anche di "ammortizzare e contenere al massimo le forze verticali ricevute".

I primi chilometri servono, come sempre, per prendere le misure alla moto, ai comandi, all'erogazione, alle sue reazioni. Di solito, quanto più velocemente si riesce ad essere padroni del mezzo, tanto più il nostro giudizio sarà ovviamente positivo. L'Aprilia Caponord è riuscita nell'intento di essere - probabilmente - una delle moto più facili, divertenti e meno impegnative che abbiamo mai provato. Iniziamo il nostro percorso montano, fatto di curve di vario raggio, velocità e caratura (da sottolineare anche l'eccellente grip delle strade sarde) , e ci rendiamo immediatamente conto di quanto questa moto sia facile da inserire in curva, offrendo al contempo una sicurezza invidiabile.

Dopo pochi chilometri riuscivamo ad entrare in curva ancora pinzati, senza il timore di una chiusura dell'anteriore, forti di un sistema di antibloccaggio - attivatosi due-tre volte - capace di perdonarti la benchè minima sbavatura. La Caponord si può guidare in "punta di dita" tanto è maneggevole e al contempo stabile. Le sospensioni ADD, lavorando sia ad alte che basse frequenze, copiano le asperità del manto stradale con estrema naturalezza.

Attenzione però, noi vi scriviamo questo perchè consci del lavoro e della spiegazione da parte di Aprilia, e sopratutto perchè con gli occhi vedevamo le condizioni del manto stradale, perchè le sensazioni offerte dalla moto son ben diverse. Durante la guida sembrava di trovarsi al cospetto di un asfalto liscio, perfetto, senza sconnessioni, tanto da doversi concentrare solo ed esclusivamente sul piacere di guida. Proprio in quest'ultimo concetto risiede il segreto della moto di Noale. Non ci si sente appesi, o in "galleggiamento" sulla moto, ma totalmente avvolti, spensierati e sicuri. Non c'è rigidità di assetto, ma una morbida stabilità ed una grande scorrevolezza.

Il motore è un ulteriore punto di forza di questa moto. Dotato di una coppia presente ma al contempo lineare, sprigiona tutta la sua cavalleria una volta passati i 6500 giri/min. E' vero, i 125 cavalli che offre la moto di Noale non sono il top per la categoria, ma sono più che sufficienti per un'esperienza esaltante, sopratutto in mappatura Sport. Un propulsore che, con i suoi 11,7 Kgm di coppia, è capace di proiettarti fuori dalle curve con vigore e potenza, ma al contempo sicurezza e naturalezza. Il 1200cc ha una "schiena" vigorosa ed energica, ma senza strattoni, senza improvvise botte di potenza. Tutto è estremamente "pieno" ma al contempo "lineare" e "naturale". Un termine, quest'ultimo che avrete trovato più volte all'interno di questo articolo, ma semplicemente, perchè è proprio questa la sensazione che offre la moto. Anche in questa fase, in accelerazione, la moto permette al pilota di guidare con la giusta spensieratezza. In altre parole, ciò che è fondamentale farvi capire, è che questa moto comunica con il pilota in maniera chiarissima.

Non è un caso che una volta spalancato la manopola del gas, sentivamo perfettamente come la gomma posteriore poggiasse bene, continuasse in "aderenza precaria controllata" per poi riacquisire il 100% del grip senza chissà quale strattone. In altre parole? Con la Caponord in uscita di curva si cercava la derapata volutamente. Questo grazie al nuovo sistema ATC - Aprilia Traction Control che, al posto di tagliare la potenza, offre un ulteriore range di "slittamento controllato". Il sistema, brevettato come "Slip Control" agisce in due casi: con perdita di aderenza a bassa entità, nel qual caso  si limita a contenere la coppia parzializzando le farfalle, e con perdita di aderenza violenta e importante, ed allora il sistema ritarda l'anticipo dell'accensione. In altri termini, per noi significa - molto più semplicemente - riuscire a guidare la moto giocando con la manopola dell'acceleratore.

In estrema sintesi, l'Aprilia Caponord è una moto che riesce a farti guidare con estrema naturalezza e spensieratezza, in ogni condizione: in relax e con scioltezza da un lato, ma allo stesso tempo anche con estrema sportività e potenza. E' una moto che ti permette di attaccare le curve e affrontare pieghe con quel sorriso dentro al casco di chi sà di avere tra le gambe una compagna di viaggio che ti asseconda, ti comunica chiaramente e, sopratutto, ti lascia libero. Il tutto accompagnato da un sound eccellente, che si "apre" sempre di più mano a mano che i giri-motore salgono.

E' vero, abbiamo riscontrato anche dei difetti - la sella un pochino dura, sopratutto se si viaggia per diversi chilometri, così come la frizione un pò troppo dura, o la distanza dei tasti per il settaggio dell'ATC e dell'ABS sul cruscotto - ma stiamo veramente parlando di piccoli dettagli di una moto che è in grado di plasmarsi a seconda delle esigenze di ognuno di noi, offrendo sicurezza, stabilità, comfort, ma anche prestazioni eccelse grazie ad un'elettronica ed una ciclistica incredibilmente a punto. D'altro canto, al di là di molte parole, sarebbe bastata una telecamera che riprendeva il nostro sorriso tra le curve di Baia Chia per rendervi meglio l'idea.

 

 

SCHEDA TECNICA

Tipo motore: Aprilia bicilindrico a V longitudinale di 90°, 4 tempi, raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero in testa comandato da sistema misto ingranaggi/catena, quattro valvole per cilindro
Carburante: Benzina Senza Piombo
Alesaggio e corsa: 106 x 67.8 mm
Cilindrata totale: 1197 cc
Rapp. di compressione: 12.0 ± 0,5 : 1
Potenza max all’albero: 125 CV (91,9 kW) a 8.250 giri/min.
Coppia max all’albero: 11,7 kgm a 6.800 giri/min.
Alimentazione: Sistema integrato di gestione del motore. Iniezione con due iniettori per cilindro e gestione dell’apertura farfalle Ride by Wire tre mappe: Sport (S), Touring (T), Rain (R)
Accensione: Elettronica Magneti Marelli 7SM, twin spark integrata con l’iniezione
Avviamento: Elettrico
Scarico: Sistema 2 in 1 realizzato interamente in acciaio inox con doppio catalizzatore e doppia sonda Lambda
Generatore: 690 W/6000 rpm
Lubrificazione: A carter umido
Cambio: a 6 rapporti, rapporto di trasmissione: 14/36, 17/32, 20/30, 22/28, 23/26, 24/25
Frizione: Dischi multipli in bagno d’olio con comando idraulico
Trasmissione primaria: Ad ingranaggi a denti diritti, rapporto di trasmissione: 40/69
Trasmissione secondaria: A catena. Rapporto di trasmissione: 17/42
Telaio: Scomponibile traliccio in acciaio collegato con bulloni ad alta resistenza a piastre laterali in alluminio. Telaietto posteriore smontabile in acciaio
Sospensione anteriore: Forcella Sachs upside-down, steli da 43mm completamente regolabile in compressione, estensione e precarico molla. Escursione ruota 167 mm.
Versione ADD: ant. forcella Sachs upside-down Ø 43 mm, completamente regolabile. Freno idraulico in estensione e compressione gestito elettronicamente con ADD (Aprilia Dynamic Damping)
Sospensione posteriore: Forcellone in lega di alluminio.

Ammortizzatore idraulico Sachs regolabile in estensione e precarico molla. Escursione ruota 150 mm.
Versione ADD: post. monoammortizzatore Sachs dinamico. Precarico molla e freno idraulico in estensione e compressione gestiti elettronicamente con ADD (Aprilia Dynamic Damping)
Freni: Ant.: Doppio disco flottante in acciaio inox ? 320 mm. Nuove pinze radiali monoblocco Brembo M432 a quattro pistoncini Ø32mm. Tubi freno in treccia metallica. Post.: Disco d’acciaio inox ? 240 mm. Pinza Brembo a singolo pistoncino Ø 34mm. Tubo freno in treccia metallica. Sistema ABS Continental a due canali e Aprilia Traction Control (ATC).

Cerchi: In lega d’alluminio alleggeriti a tre razze sdoppiate Ant.: 3,50 X 17? Post.: 6,00 X 17?
Pneumatici: Radiali tubeless; ant.: 120/70-R17; post.: 180/55-17

Lunghezza max: 2.245 mm
Altezza max: 1.440mm
Altezza sella: 840 mm
Interasse: 1.565 mm
Avancorsa: 125 mm
Angolo costruttivo cannotto di sterzo 26.1°
Peso a secco: 214kg (228kg Travel Pack)
Serbatoio: 24 lt (di cui 5lt di riserva)

 

Per effettuare questo test abbiamo utilizzato i seguenti capi d'abbigliamento tecnico Dainese

 

SUPER SPEED PELLE

Abbinare un’ergonomia eccellente ad una tecnicità senza paragoni è da sempre un must per Dainese. Super Speed Pelle diventa il nuovo riferimento per i giubbotti sportivi da moto, grazie agli inserti brevettati Microelastic ed all’esclusiva ed estremamente resistente pelle bovina D-Skin, abbinata al resistentissimo tessuto S1, dalle proprietà elastiche bi- direzionali, nei punti che necessitano maggior mobilità. Spalle co-iniettate con inserti in alluminio, predisposizione per paraschiena e protettore toracico, foratura piazzata, prese d’aria su petto e fianchi, gobba aerodinamica e fodera trattata con ioni d’argento e con inserti in tessuto 3D Bubble sapranno soddisfare anche i motociclisti più esigenti.



FULL METAL PRO

Tutta la tecnologia e l’esperienza maturata da Dainese nelle corse e nella collaborazione con i grandi campioni del motociclismo ha portato allo sviluppo di questo guanto racing dal livello di sicurezza elevatissimo, e che mantiene allo stesso tempo un grande comfort di guida. Costruito utilizzando i materiali più resistenti e all’avanguardia, come titanio, fibra di carbonio, filo di Kevlar®, per consentire un’elevatissima resistenza all’abrasione e all’assorbimento degli impatti, presenta soluzioni tecniche frutto dello studio ergonomico e dei punti più sollecitati in caso di caduta.

AGV CORSA

Anziché progettare a partire dalla calotta esterna, AGV STANDARDS, modello del quale il CORSA fa parte, inizia dalla testa del pilota le cui misure sono tradotte in un formato digitale (matematiche), tramite una scansione laser.


La scansione tridimensionale è una tecnologia estrememante precisa (al decimo di millimetro) che permette la trasformazione in dati digitali delle forme antropomorfe e successivamente condurre studi puntuali sulla fisionomia umana che sono il punto di partenza per la progettazione delle parti del casco a contatto con il viso. Lo studio puntuale delle forme 3D del viso permette di progettare le parti interne come mai è stato fatto prima e ottenere un’imbottitura di conforto ottimizzata in base ai diversi impieghi (densità delle spugne diversificate per mantenere l'assetto aerodinamico del casco,tessuti traspiranti, geometrie anatomiche). Lo studio ergonomico e il rilievo della postura del pilota permette di progettare gli ingombri del casco e l’apertura visiera per ottenere la maggior visibilità verso l'orizzonte.   Il casco, riprodotto in tutte le sue parti mediante un modello matematico, consente l’effettuazione di analisi FEM (Analisi agli Elementi finiti) che simula al computer una serie di crash test che riproducono non solo i test di omologazione ma anche prove secondo i più severi standard di AGV. L'analisi FEM con i suoi risultati indica se la struttura del casco deve essere modificata per ottenere le prestazioni richieste da AGV Standards. Con questo procedimento un casco può essere sottoposto ad una più grande varietà di test eseguiti in numero molto maggiore rispetto ai test reali, perché non comporta la distruzione della calotta testata.

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