Il clima spagnolo assomiglia sempre di più a quello nordico, se ieri era stata la pioggia a rallentare il lavoro dei piloti questa mattina ci si è messa la nebbia. Per fortuna nel corso della giornata le condizioni sono migliorate e le Moto2 hanno potuto scendere sul circuito di Jerez. Se sotto l’acqua nel primo giorno era stato Terol a conquistare la cima della classifica, Pol Espargaro sull’asciutto ha rimarcato la propria superiorità. Il vicecampione del mondo, facendo fermare il cronometro sul tempo di 1’42”332: come dire quasi 4 decimi più veloce del miglior giro fatto segnare a Jerez, la pole position di Bradl nel 2011. Lo spagnolo sulla Kalex ha così chiuso in testa la terza giornata sulle cinque di test che ci sono state dall’inizio della stagione.

L’unico a tentare di resistere a Espargaro è stato Takaaki Nakagami che nell’ultimo giro utile ha staccato un 1’42”631, a poco meno di 3 decimi dall’avversario. Dal terzo in giù i distacchi si fanno ben più pesanti, con Scott Redding oltre al mezzo secondo e Julian Simon (che chiude un quartetto tutto su Kalex) già sopra ai 7 decimi. L’ultimo pilota a meno di un secondo è Nico Terol, 5°, davanti a Esteve Rabat, Mika Kallio e Jordi Torres.

I test di oggi non hanno sorriso ai nostri colori, il più veloce è stato ancora una volta Simone Corsi che con la sua Speed Up si è fermato però al 12° posto, con un ritardo dalla testa che sfiora il secondo e mezzo. "Purtroppo nel pomeriggio ho dato una botta pazzesca tamponando una moto3! - ha spiegato Simone - Girare insieme e' pericoloso... Non mi sono fatto nulla di grave ma schiena e collo sono ko!". Il pilota romano ha ragione e giova ricordare che nel passato, quando questa pratica era normale, ci furono un sacco di incidenti, incluso quello famoso che vide vittima Barry Sheene, a Silverstone. Poco staccati da lui i suoi due compagni di squadra: Alex De Angelis ha chiuso 14° (a 1”746), Mattia Pasini 16° (a 1”997).

Sta invece incominciando a conoscere meglio la sua Kalex Cortese, oggi 18° dietro all’ex iridato Toni Elias.

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