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Iannone: Ducati? Una moto 'maleducata'

"La D16 va capita. Non sono preoccupato, ho grande fiducia nei progettisti"

Non c’era solo il Test Team con Franco Battaini e Michele Pirro a Jerez per una tre giorni di prove che ha visto impegnata la Ducati fra i due test collettivi di Sepang. Alla compagnia si è unito anche Andrea Iannone, che ha così continuato il suo apprendistato sulla MotoGP. Il pilota di Vasto non si è certo risparmiato, inanellando 68 giri venerdì, 65 sabato e solo 20 domenica a causa della pioggia. In totale fanno 153 tornate, quasi la distanza di sei Gran Premi, un allenamento molto utile per un esordiente soprattutto su un tracciato che ospiterà una delle prime gare della stagione.

La strada per lui come per tutti i ducatisti si preannuncia comunque in salita, almeno fino a quando non prenderà forma la vera GP13 a cui si sta lavorando a Borgo Panigale. A Jerez i collaudatori si sono concentrati su elettronica e telaio proprio in vista dei prossimi cambiamenti. Da rookie, Iannone non ha nascosto come la Desmosedici non sia una moto semplice da interpretare e imparare a guidare. “È una moto che va capita, per il momento ha comportamenti un po' ‘maleducati’ – ha detto descrivendo la ruvidezza della D16 - ma non sono preoccupato perché confido nelle persone che stanno lavorando in questo progetto. Ringrazio la Ducati, il team e Bernard Gobmeier per questa possibilità che tornerà sicuramente utilissima in questa pre-stagione”.


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