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Test SBK: Camier Vola. Anche fuori pista

La Suzuki va sotto il record di Biaggi. Secondo Guintoli. Checa e Sykes ai box


Lo humor anglosassone di Paul Denning, boss della Suzuki, ha riassunto al meglio la giornata finale dei test Superbike a Phillip Island. "Ci siamo messi ad andare così forte che la pista non ci basta più".

La GSX-R di Leon Camier ha preso il volo sulla sabbia della via di fuga,  superando di slancio le barriere all'ultima curva e finendo tra le chiome degli alberi. I commissari hanno dovuto cercare i rottami tra i cespugli, mentre Leon Camier si è rialzato poco lontano impolverato e solo un po' stordito.

Non pago del 1'31”2 stampato al mattino con gomma da gara, quando la pista era più fresca e il vento assente, Camier si è ributtato in pista quasi allo scadere con la soffice. Avrebbe voluto stupire il Mondiale con un effetto ancora più speciale ma si è lanciato all'ultima curva: quinta marcia, oltre duecento all'ora.

A fine giornata gli uomini Suzuki non sapevano se ridere per aver abbattuto il primato ufficiale (Max Biaggi nel 2012 in 1'31”785) o piangere pensando al week end che avrebbero voluto trascorrere a pesca e invece dovranno passare nel box per ricostruire le quattro moto danneggiate nella due giorni di test. Due da Camier e altrettante da Cluzel che oggi non ha girato perchè ha dovuto farsi operare il profondo buco al gomito sinistro rimediato nel secondo botto di giovedi.

Ribadiamo il concetto già emerso alla fine del primo giorno: la Suzuki non è una sorpresa, perchè Camier aveva già raggiunto la zona podio nella parte conclusiva della passata stagione. Ma l'autorevolezza con la quale ha affrontato la simulazione sui 22 giri, sul passo di 1'31” alto, lo elevano al rango di pilota top: teniamolo d'occhio.

Leon CamierAnche senza Biaggi però sarà difficile buttare l'Aprilia giù dal trono. Sylvain Guintoli ha spiccato un eloquente 1'31”3, quattro decimi meglio del riferimento di Max 2012, mentre Eugene Laverty, primatista del giorno prima con 1'31”7, si è fermato a mezzo secondo dal suo best lap. La RSV4 viaggia forte anche coi piloti satellite: Michel Fabrizio ha spiccato un 1'31”7 che gli ha ridato il sorriso dopo i vari problemi incontrati il giorno prima. "Avevo fatto appena 25 giri perchè dopo una sfollata mi era entrata di colpo la seconda, la catena era saltata danneggiando anche il forcellone e piegando l'albero del pignone" ha raccontato il romano. Cresce anche Davide Giugliano che chiude la seconda uscita Aprilia con un brillante 1'31”8.

Mentre gli outsider si sono gettati in pista a vita persa, facendo un mare di danni, Marco Melandri ha cercato di navigare lontano dai guai tenendosi del margine. "Con questo vento finire fuori pista e farsi male è un attimo, meglio pensare alla gara della prossima domenica" ha filosofeggiato la punta Bmw. Che a dispetto del quarto crono assoluto, 1'31”6, in realtà è stato il più incisivo in pista con una serie di passaggi sotto il muro di 1'32” con gomme dure e molto usurate. L'unica preoccupazione di Melandri è la spalla destra che continua a fare male, senza una causa apparente.

Adesso che la HRC ha messo ampiamente mano al progetto, fornendo l'intero sistema elettronico (e forse anche di più...), le Honda Ten Kate sono uscite dal letargo. Jonathan Rea ha rotto gli indugi con un minaccioso  1'31"4. Sarebbe stato un bilancio lusinghiero se a metà pomeriggio non si fosse incartato con violenza alla curva 2. Figuratevi se Rea non poteva invitarsi al festival delle cadute...

Oggi è stata una sessione dimezzata da assenze eccellenti. Carlos Checa ha passato la notte notte trascorsa all'ospedale di Wonthaggi per l'occlusione intestinale che ha mandato in fumo due giornate di sviluppo di cui la Panigale avrebbe bisogno come pane. Carlito tornerà in sella nei test Dorna di lunedi-martedi. Tom Sykes si è visto in circuito solo in borghese e dovrà decidere se saltare prudenzialmente la prossima uscita oppure rientrare direttamente venerdi prossimo nelle prime qualifiche, rinunciando a provare le gomme che la Pirelli ha preparato per le due manche, diverse da quelle che i team hanno ricevuto per prendere parte agli ultimi collaudi. Dopo le botte del primo giorno sono rimasti a riposo anche Jules Cluzel e Loris Baz.

I tempi finali: 1.Camier (Gb-Suzuki) 1'31”2; 2. Guintoli (Fra-Aprilia) 1'31”3; 3. Rea (Gb-Honda) 1'31”4; 4. Melandri (Ita-Bmw) 1'31”6; 5. Fabrizio (Ita-Aprilia) 1'31”7; 6. Giugliano (Ita-Aprilia) 1'31”8; 7. Haslam (Gb-Honda) 1'31”8; 8. Laverty (Irl-Aprilia) 1'32”1; 9. Davies (Gb-Bmw) 1'32”1; 10. Badovini (Ita-Ducati) 1'32”2; 11. Neukirchner (Ger-Ducati) 1'32”6. Non hanno girato: Checa (Spa-Ducati); Sykes (Gb-Kawasaki); Baz (Fra-Kawasaki); Cluzel (Fra-Suzuki).

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