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Deus Ex Machina: The Seventish

La dirt track... alla 007! Per "volare" come su un elicottero...

Moto - News: Deus Ex Machina: The Seventish

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La Kawasaki W650 ha quel fascino innegabilmente retrò che fa girare la testa per guardarla, anche se non è un mostro di potenza e di bellezza. Le Cafè Racer, come del resto le scrambler, sono moto che catalizzano l’attenzione, hanno fascino! Deus Ex Machina ha fatto di questi due generi un vero e proprio stile di vita, e la bicilindrica di Akashi è l’ultima creatura realizzata.

E’ stata preparata negli Stati Uniti d’America dal Motorcycle Design Director stesso, Michael Woolaway ed il risultato è quello che potete ammirare nelle immagini. Si chiama The Sevenitish ed il perchè del nome ve lo spieghiamo subito: prima cosa perchè ha quello stile anni ‘70 riconoscibile a centinaia di metri di distanza, e secondo, perchè è la settima moto prodotta al Woolies Workshop. La "007 Woolie". Il proprietario, ovvero colui che l’ha commissionata, si chiama Fred North, ed è l’elicotterista che ha accompagnato i cameraman per girare diversi film del famoso agente speciale James Bond. Woolaway l’ha dunque voluta così, precisa come un pilota, bella da guardare e guidare come un elicottero, con la sua estrema agilità.

Abbiamo citato le cafè racer e soprattutto le scrambler. Bene, di quest’ultima categoria possono far parte in qualche modo anche le moto da dirt track (le due ruote che girano nell’ovale per capirsi... N.d.R.), e la Seventish si ispira proprio a questa specialità: super leggera, estremamente veloce da buttare da una parte all’altra in piega, posizione di guida con "le palle sul serbatoio", ruote da "sporco" e motore rumoroso e potente! Dubbi? Noi no, per nulla! Anche Woolie dopo averla provata si è convinto: "La Sevenish va su una ruota in prima marcia, ama entrare veloce in curva e derapa ad ogni segnale di stop. E’ veramente divertente da guidare!".

Ma andiamo ad "indagare" per capire come è fatta. La base ve l’abbiamo già detta, è su Kawasaki W650, ma il motore è stato portato a 800 cc e ruotato qualche grado in avanti. Via i carburatori originali e "dentro" un bel Keihin FCR da 39 mm, tanto per dare un po’ di... "turbo"! Il filtro non è certo stato nascosto, anzi, è in bella mostra, ed aiuta a fare un po’ di sano casino in aspirazione. A proposito di casino, lo scarico è della Burns (rigorosamente... aperto!) ed i collettori sono stati "fasciati" per donare un ulteriore effetto di aggressività.

Passiamo al reparto ciclistica: la forcella anteriore (completamente regolabile) ora è una upside-down "strette" da due belle piastre, mentre al posteriore troviamo una coppia di ammortizzatori con il serbatoio esterno completamente regolabili. Le ruote sono delle Dunlop K180 montate su cerchi di colore nero con tanto di mozzi oversize con raggi da 4 mm. L’impianto frenante anteriore è firmato Beringer (pinza a sei pistoncini, pompa freno, disco anteriore a "margherita" e tubi in treccia). Il cavo del gas è della Motion Parts ed il manubrio è un Pro Taper "piega Carmichael".

Quanto all’estetica, potete vederla dalle foto, tutto è ridotto al minimo! Fanale nero, paraspruzzi anteriore minimalista imbullonato su quattro staffe cortissime, serbatoio benzina lucidato a specchio, fiancatine a "fazzoletto" (con il "7" e la pistola di James Bond aerografati), codone che richiama le forme dei parafanghi da enduro anni ‘80 e la sella dal profilo basso impunturata. Il blocchetto d’avviamento è stato spostato al centro della fiancatina denstra. Il tachimetro/contagiri a LED è della Motogadget (rigorosamente nero e con LED rossi), mentre manopole, specchio retrovisore, indicatori di direzione, fanale posteriore, pedane passeggero e paramano destro sono dell’italiana Rizoma. Da notare le protezioni dei cavi al manubrio, in cuoio, per non graffiare nulla, una chicca. In tema di chicche, l’avviamento... è rigorosamente a pedale!

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