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Clamoroso: Rai non vuole più la MotoGP

Interrotte le trattative con Dorna per i secondi diritti del motomondiale nel 2013

MotoGP: Clamoroso: Rai non vuole più la MotoGP

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Alla RAI la MotoGP non interessa più e per il 2013 vorrebbe fare totalmente a meno di Valentino Rossi e compagni. Per il servizio pubblico, in altre parole, il motomondiale non sarebbe più importante e a oggi non ha intenzione di rinnovare l’accordo con Dorna per acquistare i secondi diritti delle due ruote per la stagione che inizierà ad aprile in Qatar. Cosa significa questa decisione? Rinunciare ad avere giornalisti ai Gran Premi, potere fare interviste, approfondimenti, servizi. I cosiddetti “secondi diritti” sono quelli che consentono di trasmettere dal campo ogni cosa che non sia la diretta di gare e prove.

Un servizio che la RAI ha offerto ai suoi abbonati dal 2002, anno in cui le dirette del Motomondiale andarono a Mediaset. Fino al 2012, perché in questi giorni la direzione della testata RAI Sport ha deciso di interrompere le trattative con l’organizzatore del campionato per l’acquisizione dei diritti. Ciò significa una perdita non solo per il servizio televisivo, ma anche per quello radiofonico, in quanto l’accordo valeva tanto per la TV che per la radio.

I motivi della decisione sarebbero da ricondursi alla volontà di diminuire i costi e concentrare le risorse sul canale tematico Rai Sport del Digitale Terrestre. Il risparmio sarebbe di circa 600mila euro, è questa la cifra indicativa che costava in un anno il motomondiale, compresi diritti, realizzazione dei servizi e produzione. Una somma tutto sommato contenuta, se si pensa ai milioni necessari per accaparrarsi i “primi diritti”, che consente di offrire comunque un buon servizio ai telespettatori.

Ma non sarà più così e nasce il dubbio che questa decisione non sia così “conveniente”. Perché parliamo pur sempre di servizio pubblico e il motociclismo è uno degli sport più seguiti in Italia. Può contare su una Casa come la Ducati nella classe regina e su una stella (che ancora non ha nessuna voglia di tramontare) come Valentino Rossi. Proprio il Dottore è il personaggio italiano con più follower su Twitter, un segno del seguito che hanno ancora le due ruote.

Il risparmio su secondi diritti porterebbe perciò a un importante impoverimento dell’offerta di RAI Sport e la volontà di investire tutto sul suo canale tematico (che per altro raggiunge a malapena il mezzo punto di share) va a scapito della qualità e della completezza dell’informazione. La MotoGP non è il primo sport ad avere subito questa sorte, anche lo sci è già stato “sacrificato”. Però non tutti nell’azienda sono d’accordo: alcuni rappresentati della Radio si sono già incontrati con il Direttore Generale della Rai per cercare di trovare una soluzione, perché la MotoGP significa permette di trovare pubblicità che andrebbe altrimenti perduta. Anche in TV sarebbe possibile sfruttare meglio i diritti, e far diventare le due ruote non più una spesa ma un guadagno.

L’ultima parola non è ancora detta, le trattative con Dorna possono ancora essere riprese e anche negli scorsi anni l’accordo non era stato raggiunto prima di marzo. Una piccola speranza per le due ruote, ancora c’è.

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