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Stoner: tornerò in MotoGP se cambierà

Intanto ha ufficializzato il passaggio alle 4 ruote: "In moto a volte avevo paura"

MotoGP: Stoner: tornerò in MotoGP se cambierà

Ve lo ricordate il Gran Premio del Portogallo dello scorso anno, quando Casey Stoner smentì di essere vicino al ritiro?

Beh, l'australiano ci è ricascato. Nei giorni scorsi, infatti, aveva smentito le indiscrezioni che riguardavano il suo futuro sulle quattro ruote, e precisamente nella Dunlop Serie con la Holden V8, con un tweet nel quale scriveva: "Non credete a tutto ciò che leggete. Ovviamente la V8 è sulla lista, ma non ho ancora deciso cosa farò".

Era solo una cortina fumogena (a che sarà servita, poi?) visto che il nostro com'era stato anticipato ha firmato con la scuderia Triple Eight Racing, uno dei team più noti della serie che da quest'anno porterà i colori della Red Bull, storico sponsor del Canguro Mannaro.

Stoner correrà nella serie con l'intento di fare esperienza. Il debutto è previsto alla Clipsal 500 il 28 febbraio prossimo sul circuito di Adelaide e lì vedremo Casey in sella…pardon, al volante di una Holden Commodore, la stessa macchina, ma in versione stradale, che gli era stata affidata nel suo ultimo, vincente, Gran Premio di Australia come vettura di cortesia.

"E' un anno di prova per vedere cosa sono capace di fare in questo sport - ha detto Stoner - ovviamente mi impegnerò, ma allo stesso tempo non voglio sentirmi troppo coinvolto, nel caso non sia cosa per me. All'inizio pensavo di fare il 75% delle corse, ma alla fine ho deciso per l'intero campionato. Voglio guidare il più possibile per capire la macchina. Avevo quattordici anni quando ho pensato la prima volta che avrei voluto provarla. Quando mi sono ritirato dal motociclismo ho pensato di prendere un anno sabbatico e magari vedere un po' il mondo, volevo rallentare, ma alla fine ho preso in considerazione di correre in questa serie. Alla fine, forse, potrei anche correre nella 'Bathurst 1000. E' il sogno di ogni australiano correrla".

Se Casey dichiara di non essere impegnato "in the deep", la realtà è ben diversa. L'ex due volte iridato della MotoGP, infatti, ha passato del tempo addirittura in un simulatore, per imparare i circuiti.

"Ho passato tutta la vita su due ruote, non so nulla delle quattro - si è quasi giustificato Stoner - ho fatto dei test con il simulatore per imparare i tracciati. Sono andato bene, ma ciò non significa nulla".

Ma perché smettere di correre nel motomondiale per gareggiare subito in auto? Una spiegazione ce la da lui stesso.

"Negli ultimi tempo spesso avevo paura, c'è sempre paura in MotoGP. Non è una bella cosa guidare così. Ce l'hanno molti di noi e non mi piace cadere. Allo stesso tempo, però, nessuno di noi ama perdere, così il problema è trovare un bilanciamento".

Forse la cosa più interessante, comunque, Casey Stoner la dice alla fine.

"Al momento non ho intenzione di tornare a correre in moto, ma se lo sport dovesse cambiare drammaticamente potrei ripensarci. Al momento però non sembra che ciò possa accadere".

Stoner spiega anche perché.

"La mia onestà non piaceva nel paddock. Un paio d'anni fa abbiamo perso Marco Simoncelli e entro un mese era come se nulla fosse successo. Vogliono vederci all'opera ma non pensano che le nostre vite sono in pericolo. Ci trattano come pupazzetti e questo non ha nulla a che vedere con le corse".


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