Capelli lunghi “da batterista folk” e il quoziente intellettivo “di una zucchina”: di chi stiamo parlando? E’ la descrizione che faceva di se stesso Valentino Rossi appena compiuti 18 anni, impegnato in gare di impennate con gli scooter nella natia Tavullia, non ancora invasa dagli striscioni gialli con l’immancabile 46. Telecamera in mano il Dottore (prima della laurea e dei 9 titoli mondiali) scherzava con gli amici realizzando un goliardico documentario dal titolo: “L’uomo, il pilota, il deficiente”.
Le immagini continuano lo scherzo, con un Valentino che già rivela le sue indiscusse doti di showman intento a mettere a “ferro e fuoco” il paese marchigiano. Prima dimostra come è possibile salvaguardare al massimo la durata della gomma anteriore del cinquantino, poi fa scoprire il Gran Premio più prestigioso che si teneva nel tracciato stradale di Tavullia: quello con protagonisti i motocarri Ape. Niente champagne, né ombrelline dalle gambe chilometriche, ma tanta voglia di divertirsi e l’immancabile Uccio nel ruolo di campione ritiratosi dalle gare.
“A 18 sono diventato più grande e più maturo. Sono più calmo è ora di lasciare da parte il divertimento e pensare alle cose serie” promette Rossi, prima di in traversare l’Ape e impennare lo scooter. Una cosa è sicura, anche nelle gare con gli amici al Valentino nazionale non piaceva perdere e nel GP improvvisato partiva dalla prima fila. Come è andata a finire? Per scoprirlo basta guardare i video qui sotto.
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