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WorldSBK 2013: in forse la tappa in India

Problemi doganali potrebbero far saltare la gara al Buddh Circuit

Moto - News: WorldSBK 2013: in forse la tappa in India

In un mondo motociclistico che sempre più spesso sta guardando all’Asia come nuovo mercato per vendere moto e scooter, anche le competizioni si stanno spostando sempre più verso oriente con autodromi fantascientifici. Il caso dell’India è assolutamente lampante, perché tra tutte le nazioni in crescita, la repubblica Indiana è quella che lo sta facendo con la maggior velocità.
Non è un caso, infatti, se nei piani industriali di molte Case, come la Yamaha, il mercato indiano è visto come quello più promettente nei prossimi tre anni, e non è un caso se il Buddh International Circuit è stato inserito nel Calendario Superbike 2013.

Qualcosa però sta interferendo con l’organizzazione del secondo appuntamento del Mondiale Superbike, che è stato collocato in India con l’obiettivo di far ottimizzare i costi di trasferta alle squadre, che il 24 febbraio correranno in Australia. L’idea della Dorna, diventata organizzatrice per la logistica del mondiale, era di far fermare le squadre in India nel viaggio di ritorno dall’Australia all’Europa, per risparmiare sui voli.

E LA DOGANA?
A quanto pare l’organizzatore del Campionato sta incontrando gli stessi problemi in cui fu la Formula1 a incappare due anni addietro quando si disputò il primo GP in India e questo essenzialmente per due fattori.
Le leggi doganali Indiane prevedono che chi importi temporaneamente dei beni sul suolo indiano, versi agli uffici della dogana un deposito di valore pari al totale delle merci in transito. E quando si parla di "valore" dei materiali che una squadra si porta dietro per una gara, si è davanti a cifre con tanti zeri, e al giorno d’oggi i Team impegnati nel mondiale che hanno a disposizione grosse cifre sono davvero pochissimi, per non parlare dei Team che corrono in Supersport, dove i budget sono minuscoli.

C’è poi un altro problema logistico abbastanza grosso: la regola che si applica in India è che le merci debbano essere già in dogana 15 giorni prima dell’evento, e ciò è materialmente impossibile proprio perché due settimane prima le squadre sono a Phillip Island per l’apertura stagionale.
A questo punto pare che la Dorna stia lavorando per superare l’ostacolo accollandosi parte delle spese doganali, anche se pur trovando un accordo resterebbe la difficoltà temporale appena citata. C’è da augurarsi che le autorità locali sappiano comprendere l’importanza che un evento del genere può avere e trovare un accordo con l’organizzazione per il normale svolgimento della manifestazione.
Insomma però, viene da sorridere a pensare che una società come la Dorna sia incappata in un errore tanto banale.


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