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Honda: come funziona il cambio DCT?

Vediamo come funziona il rivoluzionario cambio DCT

Moto - News: Honda: come funziona il cambio DCT?

E' stata una delle novità più gettonate, richieste e significative dell'anno appena passato. Stiamo parlando del cambio DCT che la Honda ha introdotto in larga scala. Un cambio sequenziale che ha fatto parlare molto di se: i puristi delle due ruote hanno storto la bocca vedendo una moto senza la leva della frizione, mentre per altri si è trattato di una grande comodità e possibilità da sfruttare.

Vedendo inoltre i numeri di vendita delle tre sorelle che hanno montato questa tipologia di selezione della marcia, si può affermare come il DCT sia stato un successo: la NC700X, la sorella S e l'Integra hanno ottenuto - in relazione al mercato odierno - ottimi numeri di vendita che hanno costretto la filiale italiana della casa dell'Ala ad allungare i tempi di consegna per chi aveva richiesto il modello con la specifica DCT. Una soluzione montata anche sul VFR e sul Crosstourer. Una vera e propria "invasione" quindi.

Ma come funziona tale tipologia di cambio? Molto semplicemente, si tratta di un cambio con due frizioni che operano in maniera concentrica, occupando lo stesso spazio di una frizione comune. Le due frizioni lavorano in maniera alterna, intervenendo la prima sui rapporti dispari  (prima, terza e quinta marcia) mentre la seconda interviene sui rapporti pari  (seconda, quarta e sesta marcia).

Alla base della "simultaneità" e velocità di innesto del rapporto c'è il principio secondo cui una marcia successiva viene innestata contemporaneamente a quella "in uso", ma tenuta in una virtuale folle dalla frizione associata; per capirci, se ci troviamo in quarta marcia, la quinta è già innestata, ma la frizione che gestisce quest'ultima è staccata, per far si che, al momento della cambiata (gestita o da chi è in sella o dalla centralina stessa), i tempi morti delle fasi di stacco della frizione, innesto del rapporto e riattacco della frizione vengano di fatto annullati e la cambiata diventa dolce, fluida.

In che modo Honda è riuscita a far "concentrare" tutta la propria tecnologia in un carter compatto? Montando coassialmente le due frizioni, e compattando tutto il circuito idraulico.

Il DCT prevede tre modalità di funzionamento: una completamente manuale, in cui è il pilota a pigiare sui manettini di cambiata, e due automatiche denominate D-Mode per la guida stradale, ed S-Mode per una guida più sportiva.

Noi abbiamo avuto modo di provare l'Integra, la NC700X e la NC700S nel corso dell'ultimo anno. Ciò che ci stupì del comportamento di questa doppia frizione fu proprio il software di controllo quando si è in modalità automatica: la marcia veniva selezionata in base non solo al range di giri classico, ma anche in base al grado di apertura del gas, per ottimizzare al meglio l’erogazione, la marcia, e conseguentemente i consumi e le prestazioni, avendo, in aggiunta, la possibilità di scalare noi stessi anche in modalità automatica, per richiamare una marcia. Una soluzione a cui, inizialmente, ci si deve adattare, ma che permette una guida spensierata, fluida e armonica che, evidentemente, deve aver convinto molti appassionati delle due ruote.

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