Team Italia: futuri campioni crescono

Una giornata al centro medico del Coni per i 'nuovi Rossi' della FMI


Inverno, piste chiuse (e magari anche coperte di neve), moto ferme nei reparti corse e il calendario che scandisce i giorni che separano dalla riapertura delle “ostilità”. Ma cosa fanno i piloti in questo periodo di riposo forzato? Qualcuno è sulle piste da sci, qualcun altro magari in qualche spiaggia esotica, quelli seguiti dalla Federazione Italiana sono invece al lavoro, all’istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni per la precisione.

LA SQUADRA - Hanno tutti meno di 20 anni e Romano Fenati è il più conosciuto grazie alle vittorie della scorsa stagione in Moto3, ma sono un bel gruppo i piloti che vogliono prendere il posto di Rossi e Dovizioso. Rimanendo nella classe cadetta del motomondiale ci sono Francesco Bagnaia (team Italia), Lorenzo Baldassarri e Niccolò Antonelli (team Gresini), Alessandro Tonucci (Caretta Technology) e Matteo Ferrari (team Ongetta). Nella Superstock 600 correranno Franco Morbidelli e Alessandro Nocco, nel CIV Luca Marini (il fratello di Valentino Rossi) e Fabio Digiannantonio, senza dimenticare i piloti delle altre categorie: Riccardo Russo, Enea Bastianini, Federico Fuligni, Eddie La Marra, Andrea Locatelli, Stefano Manzi, Simone Mazzola, Manuel Pagliani, Michael Ruben Rinaldi. Lorenzo Savadori, Mario Tocca, Mattia Casadei, Stefano Valtulini e Luca Vitali.

Da sinistra, Russo, Bagnaia, Fenati, Morbidelli, NoccoL’elenco è lungo e sulle loro spalle sono affidate le speranze del motor sport italiano. Per essere vincenti non basta però il talento, lo stile bohemien dei piloti del passato è ormai un ricordo. Girare la manopola del gas è ormai solo una delle incombenze della nuova generazione di piloti, atleti a tutti gli effetti. Per questo alcuni di loro sono (Antonelli, Bagnaia, Bonfigli, Fenati, Marini, Morbidelli, Nocco, Russo) sono andati al centro del Coni per sottoporsi a un accurato esame medico al termine del quale i piloti hanno ricevuto sia informazioni sul loro stato di forma, che consigli per migliorare la loro preparazione fisica. La palestra è ormai un luogo ben conosciuto per i piloti che comunque non rinunciano alle due ruote per i loro allenamenti, le MiniGP per l’asfalto e le cross per la terra. I nostri azzurri non rinunciano però neanche a divertirsi e, nonostante la vigilanza, sono riusciti a fare comunque la conoscenza con le pallavoliste, anche loro al centro olimpico dell’Acquacetosa.

OBIETTIVO: IL MONDIALE - Scherzi a parte, il progetto portato avanti dalla Federazione è molto serio e importante. Il budget per il prossimo anno è di 2 milioni di euro, di cui il 40% finanziati direttamente dalla FMI. I risultati però incominciano ad arrivare, lo spiega Alfredo Mastropasqua, responsabile del team Italia e marketing: “per arrivare al mondiale bisogna partire  da lontano e il nostro obiettivo a far crescere nel migliore dei modi i piloti dagli 8 anni in su, offrendo loro un percorso sportivo valido ed accessibile. La nostra è una prospettiva sul lungo periodo. Dal 2010 al 2012, abbiamo vinto tutti i titoli europei nelle Minimoto e nelle MiniGP, nel 2011 e 2012 abbiamo conquistato in Spagna il campionato europeo 125GP/Moto3”.

Francesco BagnaiaAnche la stagione appena conclusa nei mondiali prototipi e derivate di serie ha dato buoni risultati. “Complessivamente il Team Italia ha ottenuto 1080 punti in questa stagione, una media di 9 a gara per pilota, corrispondente a un 7° posto di piazzamento medio – ha continuato Mastropasqua - Siamo saliti sul podio 33 volte, andando a punti quasi nel 70% dei casi. Dieci le gare vinte:  7 con Riccardo Russo tra Europeo e Italiano, una con Fenati nel Motomondiale e una a testa tra La Marra e Savadori nella Coppa del Mondo. Il Team Italia con Fenati e Tonucci ci ha sorpreso,  ma la cosa più importante è che il gruppo di 80 piloti di interesse nazionale tra gli 8 e i 20 anni cresce bene e guardiamo con ottimismo al 2013. Alla pista il compito di darci tutte le risposte».

Romano FenatiFENATI: MI PROMUOVO - La punta di diamante è stata senza dubbio Romano Fenati, capace di salire sul podio all’esordio nel mondiale in Qatar e conquistare la prima vittoria a Jerez. Anche lui era al centro del Coni e i suoi risultati sono stati molto buoni nelle prove di forza muscolare: “il giudizio sulla mia stagione? Positivo – ha detto – Non mi aspettavo di ottenere certi risultati, e non parlo solo dei podi”. Quest’anno gli è servito soprattutto per fare esperienza e per sfatare anche alcune leggende, “come in Qatar, tutti mi dicevano che l’asfalto era scivolosissimo per via della sabbia portata in pista dal vento e che correre con le luce artificiali sarebbe stato difficile – ha ricordato – invece non ho avuto nessun problema”. L’ascolano in inverno si allenerà anche per superare le difficoltà di guida sul bagnato, “mi allenerò con una MiniGP su piste bagnate – ha assicurato – E’ un problema che hanno avuto anche Lorenzo e Pedrosa. Chiedere a loro un consiglio? Noi piloti siamo gelosi e ognuno ha il proprio stile e i propri problemi”. Se oltre a questi piccoli limiti riuscirà a condividerne anche i successi, avremo di che sorridere nei prossimi anni.

Articoli che potrebbero interessarti