Pirro: oggi tester e nel 2014 pilota

Michele e Ducati: "meglio poche gare dove potersi mettere in luce che restare in CRT"


La scorsa settimana sulla Desmosedici a Jerez e ieri a fare il giuramento per diventare a tutti gli effetti agente di Polizia, gli impegni non mancano di certo a Michele Pirro, che ha iniziato la nuova “carriera” di collaudatore per Ducati. Un tester particolare, molto veloce e con il compito, non certo facile, di migliorare le prestazioni della Rossa, dopo due anni praticamente senza risultati. “Questo è un sogno che si avvera – racconta il pugliese – guidare una MotoGP è l’obiettivo di tutti i piloti e farlo con Ducati regala un’emozione ancora più grande”.

Come ti trovi nei panni di collaudatore?

Non potrei essere più contento, non mi sembra nemmeno di fare il tester. Ho trovato una squadra di ragazzi disponibilissimi e molto professionali, è una situazione per me nuova e sicuramente una grande esperienza”.

E gli aspetti negativi del tuo nuovo lavoro?

L’unica cosa è che non potrò correre tutte le gare della stagione, ma intanto continuo ad allenarmi in moto e a tenermi pronto per qualsiasi occasione. Dopo i test fatti con Ducati al Mugello mi avevano fatto la proposta di diventare tester e mi è sembrata la scelta migliore piuttosto che continuare con la CRT. Farò meno GP, è vero, ma avrò i mezzi per mettermi in luce”.

E nel 2014?

Ritornerò a fare il pilota a tempo pieno. Gli accordi con Ducati sono di fare un anno come tester più qualche wild card e poi, con più esperienza, tornare a disputare tutto il mondiale”.

Quale gare sono in programma per questa stagione?

Sarò sicuramente  a Jerez, al Mugello e a Misano”.

Michele PirroCome è cambiato il tuo lavoro in pista rispetto a quando facevi il pilota?

Nicky e Andrea quando salgono in sella hanno l’obiettivo di adattare la moto al loro stile di guida e migliorare le proprie prestazioni. Io invece devo capire il potenziale dei nuovi componenti e fare una selezione”.

Il tuo ruolo è quello di affiancare Battaini, non di sostituirlo.

Esatto, Franco si concentrerà maggiormente sulle prove di durata, di affidabilità. Io su quelle legate alle prestazioni”.

Nei test in Spagna sei stato subito veloce.

La Desmosedici mi è piaciuta dal primo momento, guidarla mi dà gusto e mi sento sicuro. I tempi sono venuti praticamente da soli. In questo momento non so trovare dei veri difetti, anche perché non ho riferimenti di altre MotoGP. E’ come se fossi salito su una Ferrari dopo avere guidato una Punto”.

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