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MotoGP, Pedrosa il magnifico perdente

Come Biaggi e Mamola 3 volte secondo in classe regina, ma anche il più vincente nel 2012

MotoGP: MotoGP, Pedrosa il magnifico perdente

Assente dalla cerimonia di fine stagione della FIM a Montecarlo, Dani Pedrosa avrebbe probabilmente meritato un premio per quella che è stata senza ombra di dubbio la sua miglior stagione in MotoGP. Con un bottino di 7 vittorie (15 podi in totale) e 332 punti, lo spagnolo ha chiuso alle spalle di Jorge Lorenzo, ma sarebbe ingiusto definirlo semplicemente come 'perdente di lusso'.

Incolpevole nell'incidente con Barbera che ha chiuso al primo giro la sua rimonta a Misano quando si trovava a soli 13 punti di distacco dal maiorchino in classifica, il pilota Honda si è posto come mai prima a candidato per il titolo, mostrando una sicurezza nei propri mezzi inedita, piegando più volte Lorenzo anche sul terreno apparentemente meno congeniale, il corpo a corpo.

Tuttavia questa è la natura delle corse. Il confine tra trionfo e catastrofe rimane elusivo, fa parte integrante del fascino dello sport. La storia è ricca di esempi di piloti velocissimi ma incapaci, per diversi motivi, di coronare i propri sogni iridati. In classe regina l'esempio più illustre è forse quello di Max Biaggi, secondo nel 1998, 2001 e 2002. Stesso discorso per Randy Mamola, ad un passo dal titolo nel 1980, 1981, 1984 e 1987. Forse il caso più eclatante risale però agli albori del motomondiale. Il britannico, irlandese d'adozione, Reg Armstrong vide il titolo sfuggirgli in ben quattro occasioni: nel 1952 e 1953 in 250, e nel 1953 e 1955 in 500.

Pedrosa, dal canto suo, ha chiuso al secondo posto anche nel 2007 e 2010, ma allora non si avvicinò così tanto al titolo. La chiave di lettura del suo cambiamento è identificabile nell'assenza di infortuni. Più volte alle prese con problemi fisici fin dalla prima metà della stagione, lo spagnolo ha per la prima volta chiuso un campionato senza soste in infermeria. L'unico, ma comprensibile, neo è stato il tempo impiegato a trovare la massima fiducia in sella. La prima vittoria di Pedrosa è arrivata in Germania, all'ottava gara. Da lì in poi, tuttavia, il fantino di Sabadell si è sbloccato raccogliendo più punti di chiunque altro. Il salto di qualità definitivo è arrivato dopo il GP di Indianapolis, quando l'infortunio di Stoner lo ha coronato al ruolo di unico condottiero HRC, impreziosito da sei autorevoli vittorie, culminate nel trionfo dai box a Valencia.

La storia, si sa, ha scelto un altro protagonista, ma all'ottava stagione in classe regina Pedrosa si presenterà come favorito alla pari con Lorenzo. Ad ostacolare il coronamento del suo sogno potrebbe essere però un altro spagnolo, Marc Marquez, che sta bruciando le tappe del suo apprendistato in sella alla RC213V appartenuta a Casey Stoner. Al momento il leader nel box rimane Pedrosa, ma il coinquilino è di quelli scomodi, forse anche più (per la sua giovane età) di Rossi per Lorenzo. Intanto Dani si è liberato dei panni del perdente. La prossima stagione potrebbe essere quella buona per cambiare definitivamente guardaroba.

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