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C'eravamo tanto odiati, direbbero probabilmente Valentino Rossi e Max Biaggi ripercorrendo le sfide combattute in pista e fuori. A cavallo degli anni duemila, i due hanno strappato il motociclismo dai taschini dei (pochi) appassionati, accrescendone la popolarità fino a farne un elemento portante della tradizione domenicale dell'italiano medio.
A impreziosire la loro rivalità, una lotta di stili – arrembante e creativo Valentino, preciso e pulito Max – e caratteri contrastanti – riservato il romano, guascone il pesarese. La pista li ha da tempo separati, riservandogli curiosamente fortune alterne, con Rossi protagonista assoluto dell'Italia negli anni bui di Biaggi, che è stato capace però di alzare la testa e vincere due titoli SBK negli ultimi tre anni, facendo in qualche modo da contraltare al declino del nove volte iridato.
Oggi a Latina è in programma l'ultima battaglia, ma non c'è spazio per acrimonia. Vuoi per il carattere benefico della manifestazione dedicata a Marco Simoncelli, vuoi perché l'età porta (spesso) consiglio, facendoci realizzare che la vita è troppo breve per avere nemici. Soprattutto perché, con ogni probabilità, i due si sono resi conto di avere scritto insieme alcune delle pagine più memorabili della storia di questo sport.
Tempo, dunque, di lasciarsi il passato alle spalle. È curioso come nella notte tra sabato e domenica Rossi sia diventato 'follower' di Biaggi su Twitter. Il gesto solo apparentemente insignificante mostra, se non spirito di amicizia, quanto meno curiosità. A questo proposito, vale la pena di notare come Valentino sia il più intraprendente tra i due sul social network preferito dai piloti, seguendo ben 315 profili di variegata natura (tra cui, udite udite, GPone). Solo 45 quelli monitorati dal 'Corsaro', con pochi nomi della MotoGP, escluso Ben Spies, Marc Marquez, e ovviamente l'amico Jorge Lorenzo. Ironia della sorte, il quarantaseiesimo potrebbe essere proprio l'ex-rivale che porta il medesimo numero sulla carena…
