Iannone: sulla Ducati e sotto i ferri

Intervento alle gambe dopo i test: "mi dipiace non essere a Latina per il Sic"


I due italiani della Ducati non hanno in comune solo il nome di battesimo, anche gli impegni nei prossimi giorni saranno molto simili. Entrambi gli Andrea sono attesi prima in pista a Jerez per i test sulla Ducati e poi in sala operatoria per un’operazione chirurgica, Dovizioso si toglierà la placca dalla spalla infortunata sulla moto da cross a gennaio, Iannone si sottoporrà a un intervento muscolare alle gambe. “Niente di grave – assicura l’abruzzese – ma è una cosa che rimandavo ormai da un anno. Inizialmente avrei dovuto fare questa operazione nei primi giorni del nuovo anno, ma è stata anticipata. I medici dicono che dovrò restare fermo per solo pochi giorni, sicuramente a gennaio potrò iniziare a riprendere gli allenamenti”.

Andrea partirà domani per Jerez dove guiderà la Desmosedici per tre giorni di test e sabato, al suo rientro in Italia, andrà subito in ospedale. “Purtroppo non potrò correre al Sic Supermoto Day a Latina domenical’unico rammarico – Mi dispiace veramente tanto, avevo dato la mia disponibilità ma se non mi operassi subito i tempi rischierebbero di allungarsi troppo”. L’occasione persa per battagliare con i tanti “colleghi” della MotoGP e della SBK, da Rossi a Biaggi, non riesce comunque a guastare l’umore di Iannone che dopo i test di Valencia ha il morale alle stelle. “Non voglio montarmi la testa ma rimanere coi piedi per terra – dice – però in Spagna direi che è andata bene. Ho preso solo 4 decimi da Dovizioso, che è veloce e ha una grande esperienza, e 9 da Hayden, che conosce molto bene questa moto”.

L’obiettivo a Jerez è continuare a conoscere una moto da più parti descritta come difficile. “Ho ancora tanto da imparare, sia per quanto riguarda l’elettronica che i freni in carbonio – dice Andrea – E soprattutto devo capire le Bridgestone, in particolare l’anteriore che ha un limite inimmaginabile per chi arriva dalla Moto2. Solo dopo due giorni passati a girare al Mugello ero riuscito a incominciare a sfruttarlo al meglio”. Anche con la squadra il debutto è stato buono: “non potevo trovare di meglio, è un team giovane e competente, i ragazzi che mi seguono sono speciali e si sente la differenza quando hai una Casa alle spalle. E in fondo anch’io se sono arrivato in MotoGP significa che la moto la so guidare – scherza – Sono felice ed è una bella sensazione essere coinvolti nello sviluppo. Adesso non bisogna avere fretta, l’importante è macinare chilometri e fare ogni cosa al meglio”.

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