Valencia: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Fra gara e test, addii, esordi e ritorni. Il 2012 finisce e già è iniziata la nuova stagione

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A Valencia si finisce e si inizia. In sei giorni si passa dal 2012 al 2013, giusto l’ultima festa e poi di nuovo tutti in pista, magari con nuovi colori e una nuova moto. Solo una cosa non è cambiata: il tempo spagnolo, vero protagonista che si è divertito a rimescolare le carte sia in gara che nei test. Fra fughe in altri circuiti, debutti rimandati e ore e ore passate a rimirare il cielo, si è chiusa l’ultima settimana della MotoGP. Da adesso vacanze e prove separate per tutti, fino a febbraio quando si ritroveranno insieme per la prove nel caldo di Sepang. Tutti meno uno, Stoner ha messo la moto nel box e ha tirato fuori la canna da pesca dall’armadio. Quando si stuferà? E’ ancora presto per dirlo.

IL BELLO – Tanti sorrisi così sulla faccia dei piloti Ducati non si vedevano da almeno due anni. A essere cattivi si potrebbe dire che ridono perché non sanno ancora cosa li aspetta, ma Dovizioso, Iannone e Pirro hanno portato quell’aria nuova di cui c’era bisogno. Se son rose fioriranno.

IL BRUTTO – Vederlo martedì in giro per il paddock a stringer mani e scambiarsi caschi invece che a in traversare la sua moto, dispiace. Casey Stoner ha fatto armi e bagagli, prima tappa in Svizzera, poi in Australia, più lontano di così è impossibile andare. Rimane solo la speranza che trote e cefali non riescano a dargli le stesse emozioni di gomme e benzina. Sulla carta non sembra così improbabile.

IL CATTIVO – Dopo il quarto cartellino giallo si è preso la prima ammonizione, utile solo a rendere meno scontata la sua vittoria. Marc Marquez ha dimostrato di non avere più nulla da dire in Moto2 e gli avversari festeggiano per la sua partenza. In MotoGP è arrivato cauto a parole, ma salito sulla RCV ha fatto parlare il polso e il primo monologo ha incantato. E’ un cattivo, ma di talento.

DELUSIONE – E’ servito appena un anno per avere una bozza di regolamento che dice poco e ancora soggetta a ulteriori verifiche. Confusa, con più ombre che luci, ma almeno sembra piacere alle Case, che potranno continuare a fare quello che vogliono. Se queste sono le premesse della rivoluzione, sappiamo già chi vincerà.

Katsuyuki NakasugaLA SORPRESA – Tre gran premi in MotoGP e un podio, non sono i numeri della nuova speranza del motociclismo ma quelli di Katsuyuki Nakasuga. Il weekend di Valencia è stato per lui quello che vale un’intera vita, sabato gli è nato il secondogenito e da domenica potrà raccontargli di aver battuto Stoner. La classe operaia va in paradiso e lo fa con umiltà e simpatia.

IL SORPASSO – In spagna la corona va agli spagnoli, almeno per la quantità. Dani Pedrosa e Marc Marquez e sono partiti entrambi ultimi e tutti e due anno vinto. Da lunedì sono anche compagni di squadra, affinità elettive.

Valentino RossiL’ERRORE – Jorge Lorenzo sta ancora riflettendo se sia stato il volo in gara o la decisione di andare mercoledì ad Aragon. La Yamaha chiude i suoi test con un nulla di fatto e per soddisfare la curiosità sul ritorno di Valentino dovremo aspettare febbraio. Però il Dottore dopo appena pochi giri non la finiva più di sorridere e a volte uno sguardo vale più di mille parole.

CONFERMA – Si è preso la soddisfazione di essere il pilota che ha vinto più gare nella stagione e il più veloce nei test. Dani Pedrosa è stato semplicemente il migliore nella parte finale dell’anno e può andare in vacanza con molte certezze. L’unica preoccupazione? Che Marquez prenda il posto di Stoner, in tutti i sensi.

LA CURIOSITA’ – Avete presente quel nastro con cui i piloti si fasciano le mani per prevenire le vesciche? Andrea Dovizioso in tutta la stagione ne ha usati 300 metri, di quattro tipi differenti.

IO L’AVEVO DETTO – L’eroe Katsuyuki Nakasuga ha avuto le idee chiare dal primo giorno: “vorrei solo migliorare il mio risultato dello scorso anno”. Era arrivato 6°, detto e fatto.

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