Marquez sotto processo

Rossi e Lorenzo: "Errore di gioventù. In MotoGP imparerà"

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Non fosse altro che per il suo imminente esordio in MotoGP e lo stile di guida aggressivo che lo ha più volte messo a stretto contatto con altri piloti durante il campionato (con Luthi in Qatar, Espargaró a Barcellona, Kallio a Motegi), Marc Marquez ha sollevato nuovamente un polverone dopo l'incidente con Simone Corsi durante il secondo turno di prove libere della Moto2 a Valencia. Questa volta, invece che la proverbiale tirata di orecchie con quale se l'era cavata in precedenza, lo spagnolo è stato penalizzato con la retrocessione automatica all'ultima posizione sulla griglia di partenza.

Dopo 3 cartellini gialli, un;espulsione appare però difficile da controbattere. Indipendentemente dalle intenzioni del pilota, recatosi nei box Ioda per scusarsi con Corsi (che però si era già trasferito nel motorhome). "Non pensavo che avrebbe provato a passarmi in quel punto, perché è molto stretto e manca lo spazio. Mi ero accorto che mi era dietro ed ero pronto a farlo passare", la replica succinta di Corsi.

Se è vero che errare è umano, perseverare è diabolico. Finora le manovre a rischio di Marquez non hanno avuto conseguenze sulla salute degli altri piloti (ad eccezione del contatto con Wilairot a Phillip Island lo scorso anno), ma alla vigilia del passaggio in classe regina i suoi futuri rivali in pista lo hanno invitato alla cautela.

"Secondo me ha fatto un grave errore – ha detto Valentino Rossi Innanzitutto, non era il momento per tentare una manovra del genere. Al venerdì, con la pista in cattive condizioni, è un rischio inutile. E poi la manovra è stata effettuata in una curva veloce, dove il rischio di farsi male è alto. Detto questo, Marc mi piace come pilota. Sia il suo stile sia la sua aggressività sono qualità generalmente positive. Per avere 19 anni ha dimostrato di avere un gran talento, ma a volte è troppo sopra le righe. In MotoGP sono più veloci come moto e quindi più pericolose, credo che starà più attento naturalmente".

Più benevolo il suo connazionale Jorge Lorenzo, secondo cui "anche io e Valentino eravamo così alla sua età. Un pilota veloce e affamato di successo tende ad essere più aggressivo. Ma con l'esperienza si impara ad essere ugualmente veloci senza creare problemi in pista".

No comment da parte di Dani Pedrosa, che se lo troverà nei box Honda a partire da martedì. "Ho già detto come la penso su di lui – ha dichiarato, laconico – Non sta a me giudicarlo o punirlo, né me ne occuperò alla riunione della Safety Commission. Il mio mestiere è quello di fare il pilota".

Sembrano esserci tutte le premesse per un esordio col botto.

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