La Ducati già guarda a Valencia

Rossi: "potenziale e problemi immutati". Guareschi: "nessuna rivoluzione per i test"

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Nicky Hayden ha appena finito di parlare coi giornalisti dopo le qualifiche a Phillip Island.  L’espressione scura del viso e le parole dell’americano non hanno lasciato dubbi: “se ieri è stata una giornata orribile, oggi è peggio”. Quando Valentino Rossi entra in uno dei piccoli prefabbricati che qui fanno da ufficio per le squadre, la sua faccia non sembra tanto diversa da quella del compagno di squadra. “E’ qualche millesimo meglio!” si difende con una battuta. Per la precisione 14, quelli che lo dividono dal compagno di squadra, mentre 6 sono quelli serviti a non subire l’onta di partire dietro alla CRT di De Puniet.

La Ducati sta faticando, dopo le speranze di Misano le ultime gara hanno dato sentenze che non lasciano molte speranze. Le nubi nere non si addensano solo sul circuito australiano, ma anche sul futuro della Rossa. Valencia si sta avvicinando, ma "le moto che proveranno i piloti saranno le stesse che stanno guidando oggi Valentino e Nicky, solo con qualche evoluzione” conferma Vittoriano Guareschi. Una prova utile soprattutto per i nuovi acquisti, che potranno capire qual è il reale potenziale della Desmosedici. Almeno Iannone e Dovizioso, perché Spies non sarà della partita dopo l’infortunio rimediato in Malesia. “Stiamo pensando di coinvolgere Pirro, ma non c’è ancora una decisione definitiva” dice il team manager. Per le grandi novità, la GP13, bisognerà aspettare, il prossimo anno e i test invernali, “vorremmo anche capire quali saranno i nuovi  regolamenti, perché il tempo stringe” aggiunge Guareschi.

Le certezze riguardano invece i problemi di cui soffre la GP12 e contro cui si è scontrato ancora una volta Valentino. “Non riesco a sfruttare la gomma morbida come gli altri piloti – spiega ancora una volta – Il problema maggiore è il sottosterzo, che vanifica la maggiore trazione dello pneumatico. Abbiamo provato a lavorare durante il turno sulla sospensione posteriore per rimediare, ma non siamo riusciti a trovare nulla di meglio e siamo tornati al set up base”. L’ottavo tempo lascia almeno spazio a qualche speranza, “per domani è decisamente meglio partire dalla 3ª che dalla 4ª fila, forse avrei potuto migliorare di qualche decimo ancora ma il nostro potenziale è questo”.

In gara il Dottore però solitamente riesce a trovare quello che gli manca in qualifica. “Il mio passo non è male, soprattutto con la gomma usata – sottolinea – Con uno pneumatico che aveva già 18 giri all’attivo ho girato in 1’31”7, praticamente lo stesso tempo che ho fatto con la morbida nuova. Crutchlow, Bautista e Barbera non sono lontani, potrebbe venire fuori una ‘bella’ gara. Bisognerà vedere quale sarà il passo degli altri piloti nella seconda metà di gara”. Nessun dubbio invece per la mescola da usare: “sicuramente la morbida, a meno che la temperatura non si alzi troppo – afferma il pesarese – Vedremo nel warm up, dove lavoreremo anche su due o tre punti dove si può migliorare”.

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