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MotoGP: fate il vostro gioco, signori

Il fondo Bridgepoint ha venduto il 39% della Dorna al fondo canadese CCIP

MotoGP: MotoGP: fate il vostro gioco, signori

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Mentre il business finanziario legato al motorismo cresce, il paddock della MotoGP soffre pesantemente la crisi finanziaria aggravata da scelte regolamentari miopi.

Ormai sembra di essere tornati ai tempi di quello che una volta veniva chiamato Continental Circus e nel quale correvano pochi piloti ufficiali supportati dalle Case e privati che trainavano le moto con carrelli e dormivano nelle roulotte. Giacomo Agostini contro Jack Findlay. L’unica differenza è che se allora Jack faceva tutto da solo, oggi i piloti privati pagano direttamente le squadre, trasformatesi da team sportivi in piccole finanziarie che ‘affittano’ le moto per la stagione a prezzi che partono da 150.000 Euro l’anno.

E se pensate che questa sia sempre stata la consuetudine di 125 e 250, quando esistevano queste cilindrate, sappiate che ora moltissime squadre della Moto3 e Moto2 adottano la stessa strategia. Anzi, forse anche più che nel passato. E questo spiega i continui avvicendamenti dei piloti, legato all’arrivo, o meno, del bonifico bancario.

Giacomo Agostini seguito da Jack FindlayL’arrivo della CRT – delle Superbike solo apparentemente 'prototipizzate' – ha diffuso il virus anche alla classe regina. Quei team che infatti una volta disponevano di due moto ‘factory’, oggi con una sola MotoGP nel box, assegnano la restante CRT, che non sarebbe comunque in grado di fare risultati, non al giovane più promettente, bensì al pilota miglior offerente.

Questo nell’attesa che un nuovo regolamento – nel 2014 – renda i costi più accettabili, secondo i team manager.

La realtà è che oggi schierare un team con zero possibilità di competere in qualunque categoria, ma specie in MotoGP, è un piccolo business grazie al supporto economico della Dorna. Ma proprio perché finanziato non porta nulla allo sport. Ecco spiegata la seconda metà dello schieramento rapidamente riempitasi di piloti con pochi o nulli risultati al proprio attivo, o giovani speranzosi che pagando pensano un giorno di approdare all’Olimpo dei Rossi, degli Stoner o dei Lorenzo.

Tutto ciò avviene sotto gli occhi indifferenti della Federazione Motociclistica Internazionale che si limita ad incassare il compenso della vendita dei diritti TV, sempre più simile al prezzo di un meretricio.

E’ notizia di ieri una importante operazione finanziaria durante la quale il CPPIB – un fondo pensioni canadese – ha acquistato il 39% della Dorna, come potete leggere sotto nel pezzo tradotto dalla Reuters.

Come in un gioco di scatole cinesi pezzi di quello che era il nostro motociclismo vengono venduti e comprati. Da persone a cui interessa solo il ricavo finanziario dell’operazione, che non sempre coincide con lo stato di salute dello sport. Una cosa sulla quale invece la FIM dovrebbe vigilare.

Ciò spiega perché recentemente la Dorna abbia acquistato Infront Media e Sport, eliminando così un pericoloso concorrente. Ma la FIM non avrebbe dovuto avere tutto l’interesse a mantenere uno stato di competizione fra i due campionati, invece di voltarsi dall’altra parte e accettare un monopolio che diminuisce ulteriormente il suo già scarsissimo potere?

Domande lecite, alle quali nessuno ha dato risposte esaustive, così che si può dire che l’unica genialata per il 2013, nata per ravvivare l’interesse del campionato, la cui qualità è rivelata da appena 12 prototipi sullo schieramento di partenza, è stato il favorito ritorno di Valentino Rossi in Yamaha.

Nel frattempo il Motomondiale langue, sotto lo sguardo indifferente dei media internazionali, che hanno disertato in massa il Gran Premio e non sembrano accorgersi che in Australia domani potrebbe essere incoronato il 're dei re'. Ma cosa importa? Business is business.

IL TESTO DELLA NOTIZIA

Il Board del Canada Pension Plan Investment, uno dei più inportanti fondi di pensione del Canada, venerdì scorso ha delineato due dei più importanti investimenti nel mondo delle corse professionali.

CPPIB, noto per gli investimenti in progetti di infrastrutture, centri commerciali, società di private equity e simili, ha detto di aver siglato un accordo per acquistare una quota importante della Dorna, organizzatrice dei Gran Premi di Motociclismo ed ha anche annunciato il finanziamento di un importante prestito al Formula One Group.

Il gestore del fondo pensione ha detto di aver firmato un accordo per l'acquisizione di una quota del 39 per cento della Dorna - organizzatore di eventi MotoGP e del Mondiale FIM Superbike Championship - dalla società di private equity Bridgepoint.

CPPIB non ha rivelato il prezzo di acquisto, ma una fonte vicina all'accordo ha detto che era di circa 400 milioni di euro ($ 518,000,000).

La vendita è un altro esempio di come i grandi fondi pensione acquistino aziende in crescita con buone prospettive a lungo termine.

L’altra settimana il fondo da100 miliardi di dollari Texas Teachers’ fondo ha accettato di acquistare una quota del 3 per cento della Formula Uno, investendo a fianco del fondo di private equity CVC.

La società madrilena Dorna organizza 18 gare in 13 paesi e genera ricavi da contratti di trasmissione televisiva, sponsorizzazione e pubblicità, nonché ospitalità aziendale e relativi servizi.

Bridgepoint ha acquistato Dorna nel 2006 in un accordo che valutava la società a circa 500 milioni di euro. Dorna recentemente ha acquistato il Campionato Mondiale FIM Superbike per una somma non rivelata.

La cessione di una quota alla CPPIB significa che la Dorna ha guadagnato per Bridgepoint e gli investitori più di tre volte la somma che era stata investita nell’azienda.

Dorna detiene i diritti globali fino al 2036 per organizzare il motomondiale FIM, noto come MotoGP. Di recente ha acquistato il Mondiale FIM Superbike (SBK) Campionato, portando le due gare più importanti sotto lo stesso tetto.

L'azienda è cresciuta sotto la proprietà di Bridgepoint, aggiungendo nuove gare al suo calendario. Essa ha inoltre beneficiato di un crescente interesse globale nelle corse e nei relativi diritti TV per gli sport al top.

Il gruppo è controllata da una società controllata da private equity CVC Capital Partners.

Le condizioni del prestito non sono stati resi noti, ma CPPIB detto che l'investimento offre "interessanti rendimenti adeguati al rischio."

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