Dovi: un disastro correre qui a ottobre

Andrea: "girare Phillip Island con questo vento e il freddo fa quasi paura"

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Non è solo la testa del campionato a essere in gioco a Phillip Island, anche per il terzo posto la lotta è ancora aperta, con Andrea Dovizioso che insegue Casey Stoner a 18 punti di distanza. Avrebbe voluto recuperarne qualcuno in Giappone e Malesia, ma le due gare non hanno sorriso all’italiano. “Combattere per la terza posizione adesso è più difficile ma non impossibile – ammette il Dovi - dobbiamo cercare di fare del nostro meglio e di salire sul podio”.

Il podio mondiale non è comunque al centro dei pensieri del Dovi, “non mi cambierebbe la vita – dice – ripeterei il risultato della scorsa stagione e lo otterrei anche grazie all’infortunio del mio rivale. Nel 2012 aveva un altro significato, nelle ultime tre gare ho lottato ad armi pari con Pedrosa, un pilota con cui mi sono confrontato per tutto l’anno. Inoltre è stato il mio miglior risultato in carriera. Sarebbe comunque importante fare 3° con una moto satellite”.

Battere Stoner a Phillip Island non è poi uno scherzo, il Canguro, anche se non in perfette condizioni fisiche, in casa sembra imbattibile. “Questa è una pista difficilissima – avverte Andrea – Quando ho girato qui per dei test a febbraio l’ho trovata più facile, con 10 gradi di temperatura in più e senza vento puoi mettere la moto dove vuoi. Correre in questo mese invece è un disastro, in certi momenti hai quasi paura. I tempi si alzano e abbassano molto a seconda dell’intensità del vento. Se sbagli di poco la traiettoria finisci fuori linea e farlo non lo auguro a nessuno. Inoltre si derapa tantissimo e riuscire andar forte riuscendo a controllare la scivolata del posteriore è difficile”.

Casey ha qui un segreto e Dovizioso lo spiega nel migliore dei modi. “Stoner ha una sensibilità unica per derapare al massimo angolo di piega, è unico – spiega - Questa tecnica di guida gli permette di tagliare le linee, spezza le traiettorie facendo scivolare la moto. Così mette anche meno in crisi il davanti e quindi il vento lo influenza meno”.

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