Sepang: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Continua la partita a scacchi fra Lorenzo e Pedrosa, Cortese sul tetto del mondo

Che sapore ha la pioggia? Dolce per Cortese, amara per Marquez, squisita per Pedrosa, acida per Dovizioso. Il monsone malese ha graziato solo la Moto3, poi due gare da offshore per Moto2 e MotoGP. Nella classe intermedia l’acqua è servita almeno a rimescolare un po’ le carte, se non a riaprire il campionato, in quella regina, invece, nulla di diverso. Dani & Jorge se ne vanno, a Stoner riesce meglio guidare che camminare, le Ducati non naufragano completamente ma neanche issano la bandiera dell’arrembaggio come ai bei tempi di Le Mans. Più che contare le cadute, la gara delle mille non offre molto altro come passatempo, ma ai quasi 80mila malesi non importa più di tanto. Loro hanno trovato i propri eroi, domenica.

Sandro CorteseIL BELLO – Il tedesco di Calabria Sandro Cortese si prende gara e titolo, insomma meglio non poteva fare. Con Vinales fuori dai giochi voleva dimostrare comunque di non vincere facendo il ragioniere. Lascia ai box la calcolatrice e stringe la manopola del gas. Dopo Bradl lo scorso anno, la scuola tedesca fa ancora centro. Noi ci consoliamo parlandogli italiano.

Avranno dei nomi al limite dell’impronunciabile, Khairuddin e Syharin, ma anche una bella manetta. Zulfahmi sfiora il risultato storico, Hafizh trasorma la wild card in un jolly. Le tribune esplodevano a ogni loro passaggio, si sta aprendo una nuova era?

IL BRUTTO – Che in Malesia il pomeriggio piova non è un mistero da iniziati. La tv detta però i tempi e garantisce ai piloti un acquazzone coi fiocchi, con contorno di nebbia. La Direzione Gara per una volta non sbaglia e questa è una buona notizia, ma senza fare slittare l’orario la MotoGP avrebbe avuto tutti i suoi giri, e chissà come sarebbe finita.

IL CATTIVO – La ragione difficilmente sta da una sola parte, ma Maverick Vinales con la sua scenata da melodramma le colpe se l’è prese tutte. Accuse alla squadra, alla moto, al manager, solo i cuochi dell’hospitatlity si sono salvati. Il delfino della Repsol questa volta ha scelto di nuotare in acque molto agitate. Le cose si risolveranno, per dimenticare la brutta figura ci vorrà un po’ di tempo in più.

Andrea DoviziosoLA DELUSIONE – Andrea Dovizioso aveva iniziato  un weekend perfetto, “se domani piove mi incazzo” aveva detto sabato. Puntualmente la dea bendata gli ha voltato le spalle e da lì in poi è stato tutto un crescendo di guai. Una partenza sull’olio, una bella rimonta e poi la caduta. Per fare meglio del “solito” terzo gradino del podio avrà ancora due possibilità. Da non sprecare.

LA SORPRESA – Chi si rivede sotto il diluvio? Alex De Angelis. Non sbaglia nulla, controlla gli specialisti della pioggia West e Rea, gente che si trasforma in anguilla appena sentono il profumo di bagnato, e vince grazie (anche) a una provvidenziale bandiera rossa. L’inno sul podio non è quello di Mameli, ma è solo un piccolo particolare di cui ci siamo appena accorti.

IL SORPASSO – E’ arrivato puntuale come il Natale, Dani Pedrosa prima controlla e poi infila Jorge Lorenzo. Il copione è ben conosciuto e sembra che tutti e due gli interpreti lo conoscano a memoria. La vittoria al catalano e la classifica al maiorchino. Due piccioni con una fava. L’alfiere Yamaha garantisce che neanche stavolta c’era nulla da fare, ma perché rischiare quando può accontentarsi? Inoltre evita la maledizione del capoclassifica, quella che ha colpito Biaggi, Cortese e Marquez.

Marc MarquezL’ERRORE – Bastava stare tranquilli, portare la moto al traguardo e poi mettersi la T-shirt celebrativa. Facile, forse troppo per uno come Marc Marquez. Si sdraia in entrata di curva ma può comunque ancora sorridere, la festa è solo rimandata.

CONFERMA – Per lasciare Casey Stoner fuori dal podio ci vuole ben altro di una tempesta tropicale e una caviglia tenuta insieme col Bostik. Se cadesse rischierebbe molto, danni permanenti, ma lui non sbaglia e alla fine è anche quello più deluso per la bandiera rossa. “Ancora qualche giro e avrei potuto giocarmi la vittoria”. Phillip Island arrivo.

LA CURIOSITA’ – Tutti i piloti dicono che sulle MotoGP c’è troppa elettronica, Danilo Petrucci è passato dalle parole ai fatti e in gara ha disattivato un traction control che gli dava problemi. Quando l’uomo supera la macchina.

IO L’AVEVO DETTO – Valentino Rossi alla vigilia: “a Sepang vedremo quanto siano stati grandi i miglioramenti della Ducati da inizio stagione”. La risposta non è piaciuta a nessuno.


Articoli che potrebbero interessarti