L'idea di Rossi: facciamo un sindacato

Caso Vinales: Pedrosa, Lorenzo e Vale a disposizione dei colleghi "minori"


La fuga di Vinales ha lasciato tutto il paddock a bocca aperta. Non era mai successo che un pilota ancora in corsa per il mondiale, o almeno per il secondo posto, decidesse di abbandonare la propria squadra a tre gare dalla fine del campionato. Mentre stiamo scrivendo Maverick è su un volo diretto in Spagna e il team Blusens Avintia tiene un profilo basso.

“Vinales ha con noi un contratto fino al 2014 e speriamo che questa sia una situazione passeggera – affidano la loro versione a un comunicato stampa – La sua decisione non è positiva per nessuno, per la squadra, il campionato e gli sponsor. Siamo sorpresi, tristi e delusi. Maverick ha messo in discussione la competitività di moto e team, una cosa che sorprende dopo cinque vittorie, sette podi e le vittoria nel campionato”.

Le motivazioni tecniche non sono certamente il motivo scatenante per il divorzio, nessuno ci crede neanche i piloti della MotoGP, che però non vogliono avventurarsi in giudizi senza avere chiara la situazione. “Maverick è andato forte quest’anno non penso che il vero problema sia a per la squadrariflette Valentino RossiNon so il motivo per cui hanno litigato, ma andarsene a tre gare dalla fine non è bello”. Fatica a giustificare del tutto il connazionale anche Jorge Lorenzo: “giudicare dall’esterno è difficile e capisco che a caldo si possano dire parole di cui poi è facile pentirsi. Meglio aspettare un po’ di tempo prima di parlare. Non sono né a favore né contro una delle due parti, però quando firmi un contratto dai la tua parola e devi sapere che potrai andare in contro a momenti difficili”.

Dani Pedrosa sfrutta invece l’occasione per lanciare una proposta. “Qualcosa è successo, ma senza conoscere i dettagli è difficile dare la propria opinione – dice – In questa stagione abbiamo visto tante squadre licenziare i piloti, ma mai il contrario. Forse sarebbe interessante pensare a un ‘sindacato’ che tuteli contratti e diritti dei piloti, come succede in F1”. All’idea non è contrario neppure Rossi, “un’organizzazione che vigili sui contratti potrebbe essere utile, soprattutto ai piloti delle classi minori, quelli meno importanti. Dovrebbero essere loro a proporla, da parte mia sarei disponibile a fornire loro il mio aiuto”.

Questa rivoluzione, insomma, sembra molto distante, ancor più di quella ai regolamenti tecnici.


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