Il braccio di ferro tra Honda e Dorna riguardo al futuro regolamento del motomondiale ha un esito tuttora incerto, ma l'unione dei campionati Superbike e MotoGP sotto l'egida di Carmelo Ezpeleta ha spostato gli equilibri nettamente a favore della società spagnola, togliendo di fatto peso alla minaccia della Casa di Tokyo di abbandonare i prototipi a favore delle derivate di serie. I recenti cambiamenti introdotti, su tutti la disponibilità di una centralina realizzata da Magneti Marelli dal prossimo anno, sembrano aprire la strada per una MotoGP con elettronica standard, ma Honda non ha intenzione di cedere facilmente, come ha sottolineato il vice-presidente HRC Shuei Nakamoto in questa intervista.
Spiegaci qual è la situazione. Radio paddock dice che tu sia contro la proposta di una centralina unica e un limite di giri, che la Dorna renderà obbligatori da regolamento dal 2014.
SN: I gossip sono solo gossip. Il rapporto tra me ed Ezpeleta è molto buono. Sono stato io ad avergli suggerito di usare la centralina di Magneti Marelli per le CRT, per aiutare la nuova categoria a ridurre il gap dai prototipi. E poi non c'è nessun annuncio ufficiale che dica che nel 2014 sarà obbligatoria una centralina unica.
Una volta però Honda aveva minacciato di lasciare la MotoGP per la SBK in caso di centralina unica. Ma ora i due campionati sono consolidati, e siete con le spalle al muro.
SN: Non è questo il caso, perché non ci sarà una centralina unica dal 2014. Dorna deve prima discutere il regolamento tecnico con la MSMA (associazione costruttori). Abbiamo un contratto di cinque anni con la Dorna, fino al 2016, e ci sono clausole specifiche. Con questo contratto, Dorna non può fare niente senza che noi acconsentiamo.
È vero che sei contro alla centralina unica perché impedisce di applicare gli algoritmi di consumo carburante che avete sviluppato con il vostro sistema proprietario?
SN: Sono contro perché non riduce i costi, come invece sostiene Dorna. Sarebbe come passare a Macintosh dopo anni che hai lavorato con Windows. Bisognerebbe cambiare tutto. Molti dati verrebbero trasferiti automaticamente, ma devi verificare che siano corretti. E per questo servono molte risorse umane.
Si sentono molte voci però, come il fatto che Honda torni in Formula 1 dopo aver abbandonato la MotoGP…
SN: Questa è una supposizione. Non ho mai detto una cosa del genere, né sarei nelle condizioni di prendere questa decisione.
Il progetto di una MotoGP low-cost è ancora aperto?
SN: Si, ma è stato sospeso temporaneamente. Ezpeleta è d'accordo, ma manca ancora l'approvazione dai piani alti di Honda. Se la ricevessimo, saremmo comunque in grado di portarla in pista per il 2014.
Cosa è successo a Misano?
SN: La situazione non è stata gestita adeguatamente. Il regolamento dice che in caso di luci gialle nel semaforo al momento della partenza, bisogna ripartire dopo un minuto. Ma i meccanici Ducati sono tornati in pista con le termocoperte. Dani non era l'unico ad averle al momento del segnale di un minuto alla partenza. Alla fine Ezpeleta si è scusato con Dani perché non avrebbero dovuto penalizzarlo. Però non abbiamo capito perché la termocoperta fosse incastrata. Forse qualcosa si era inserito tra il disco del freno e le pastiglie.
Con 28 punti di svantaggio a tre gare dal termine, credi che Dani possa ancora vincere il campionato?
SN: Lui dice che bisogna provarci una gara alla volta. Tutto può succedere, e Jorge non è ancora sicuro di vincere. Casey non è al massimo, ma a Phillip Island sarà pronto. Noi non diamo ordini di squadra, Dani dovrà batterlo in pista. Ma al momento Dani è il pilota più in forma, e spero che i nostri piloti vincano tutte le gare rimanenti.
Cosa ti aspetti da Marquez?
SN: Al momento, Casey, Dani e Jorge sono di un altro pianeta. L'anno prossimo si libererà un gradino del podio con il ritiro di Casey, e mi aspetto che lo occupi Marquez. Non pretendo che vinca la prima gara in Qatar, ma mi aspetto che salga sul podio.