Tu sei qui

SBK: Il bello, il brutto e il cattivo

Biaggi campione del mondo, Il comunicato Bridgepoint, il personaggio Sykes

SBK: SBK: Il bello, il brutto e il cattivo

Mezzo punto! Una distanza incredibile dopo ventotto combattutissime gare ma è quella che ha consentito a Max Biaggi di laurearsi per la sesta volta campione del mondo (la seconda in Superbike). E il titolo è arrivato al termine di un week end incredibile nel quale si sono alternati pronostici, momenti di gioia ad altri di delusione per tutti e tre i protagonisti di questa ultima fase del mondiale.

Il tutto con un alone di incertezza e tristezza per il comunicato della Bridgepoint diffuso in un momento poco felice che ha creato preoccupazione tra gli uomini dell'organizzazione e consapevolezza della fine di un'era.

IL BELLO - Indiscutibilmente vedere questo "ragazzo" di 41 anni conquistare un titolo che più volte sembrava sfuggirgli di mano. Max Biaggi ha cercato la concentrazione ed ha mezzo in pratica tutto il suo mestiere in gara 2, rischiando il meno possibile e cercando solo di ottenere il risultato. Ed una volta raggiunto si è scaricato, parlando a lungo, festeggiando con gli uomini che gli sono stati vicino e godendosi fino in fondo questo importante risultato. Ora - stando alle sue parole - sta pensando al futuro, che potrebbe prevedere ancora le moto.

IL BRUTTO - Il clima nel paddock che vedeva, dopo il comunicato Bridgepoint, facce preoccupate ed interrogativi. Per almeno tre giorni non si è parlato d'altro, quando c'erano in pista tre titoli ancora da assegnare. Nulla da eccepire sulla sostanza (almeno dal punto di vista legale), molta da recriminare sul metodo e la tempistica.

IL CATTIVO - E' stato un buon week end. Nessuna nota veramente negativa che riconcilia con lo sport, quello disputato in pista.

Caduta di MelandriLA DELUSIONE - Marco Melandri. La botta di Portimao lo aveva sicuramente "segnato" ma il risultato francese veniva da almeno tre gare nelle quali il ravennate aveva raccolto poco o niente. Dopo gara 1- che un pilota del suo calibro "doveva" vincere - ecco la caduta in gara 2: troppa foga? errore? Chissà? Fatto sta che nella grande festa finale lui non c'era (nemmeno alla premiazione). Peccato perché Marco è andato vicinissimo al titolo e doveva stare con Max e Sykes.

LA SORPRESA - La bella prestazione di Maxime Berger con la Ducati del team Red Devils Roma. Il giovane francese si è già messo in luce in passato con la bicilindrica bolognese e con la moto del team romano (che potrebbe passare all'Aprilia per il 2013) non si è fatto sfuggire l'occasione per stare con i primi. Il discorso è sempre lo stesso: i giovani ci sono, basta saperli valorizzare e dare loro fiducia.

IL SORPASSO - Quello decisivo è stato fatto da Max ai danni di Giugliano e Checa. Il primo ha potuto fare poco mentre il secondo ha fatto sudare il Corsaro. Era troppo importante, però, per Biaggi arrivare quinto: valeva il mondiale.

Sykes sul podioL'ERRORE - Michel Fabrizio lo ha compiuto in Gara 2 concludendo con uno "zero" la sua stagione con il team BMW Italia dal quale si attendeva molto. Ha concluso all'undicesimo posto nel campionato del mondo, una posizione che sicuramente non accontenta nessuno, anche se non è in assoluto negativo. Ora per il romano una nuova storia.

LA CONFERMA - E' Tom Sykes. Con la Yamaha aveva fatto un lavoro... onesto e poi si è sobbarcato il compito di far crescere la Kawasaki. Zitto, zitto l'ha portata davanti, poi l'ha fatta vincere e per qualche giro gli ha dato anche il titolo mondiale. Poi per mezzo punto è stato battuto da un campione come Max Biaggi. Il prossimo anno potrebbe esserci ancora lui tra i migliori.

IO L'AVEVO DETTO - Dopo la Superpole, Sykes, ha dichiarato "Se piove, vedremo...". Solo un calo gli ha impedito di vincere gara 1 (ma si è rifatto in gara 2) ed è arrivato a mezzo punto da Max...

Articoli che potrebbero interessarti