WSS: Kenan, l'alieno

Non è come i bobbisti giamaicani ma Sofuoglu è veramente una curiosità

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Se si pensa al suo Paese vengono in mente il mare, le montagne, le capre ma certamente non le moto, intese come mezzo di svago e soprattutto come simbolo di velocità, tutt'al più come mezzo di trasporto (in senso ampio) o di avventura. Eppure Kenan Sofuoglu si è appassionato prima al motocross e poi alla velocità insieme ai suoi due fratelli (purtroppo scomparsi in seguito ad incidenti).

E il turco ha così ben sviluppato ed affinato la sua passione da conquistare ben tre titoli mondiali della Supersport, l'ultimo dei quali ottenuto a Portimao con una gara d'anticipo. Ventuno vittorie in Supersport (con 48 podi) nel corso della sua carriera iniziata in Turchia insieme ai suoi due fratelli. La sua famiglia decise poi che il più giovane avrebbe tentato il salto di qualità e lo spedì in Germania dove Kenan corse nel monomarca Yamaha, l'unico accessibile per le finanze di casa. "All'inizio ero davvero lento, - racconta Kenan - non riuscivo a stare nemmeno tra i primi dieci. Ma dopo due gare andavo forte, ho vinto le corse e poi il campionato. Non avevo una famiglia ricca dietro di me e non sapevo nulla della Germania, non conoscevo né il tedesco né inglese. E' stato davvero difficile, ma non riuscivo a smettere, perché tutta la famiglia aveva puntato tutto su di me"

Sofuoglu campionePassato alla Supersport, finisce al secondo posto nel campionato 2003 alle spalle di Schulten. Questo gli vale la promozione nella Superstock europea con la squadra Yamaha ufficiale e si rende protagonista di epici duelli con il compagno di squadra Didier van Keymeuleun (che vince il titolo nel 2005).

Le sue prestazioni gli valgono l'ingaggio da parte del team Ten Kate che lo fa correre in Supersport e il turco non delude finendo al terzo posto nel mondiale 2006. L'anno dopo conquista in maniera netta e determinata il titolo, vincendo otto gare.

Il team olandese - emanazione diretta della Honda Europa - lo promuove in Superbike ma è un anno difficile. "Il momento più brutto è stato quando mio fratello maggiore Sinan è morto durante un allenamento per il campionato turco. Ero a Monza correre in Superbike nel 2008. Era il mio ultimo fratello - l'altro Bahattin lo aveva perso in un incidente stradale - e quando morì anche Sinan molte persone mi hanno detto che dovevo assolutamente smettere di correre, perché ero già stato un campione del mondo in Supersport nel 2007. Mio padre mi ha sostenuto ed ho continuato, anche se mia madre avrebbe voluto che smettessi".

Sofuoglu ritrova fiducia correndo (e vincendo) l'ultima gara in Supersport, categoria nella quale torna a gareggiare stabilmente nel 2009 e dove vince il suo secondo titolo nel 2010, sempre con Ten Kate.

Poi Kenan si fa tentare dalla Moto2 ma i risultati non vengono e torna quest'anno in Supersport con la nuova motivazione di correre con la Kawasaki. Tutto sembrava in discussione dopo l'infortunio subito in prova a Imola ma Sofoglu voleva fortemente questo titolo e nonostante tre operazioni in quattro mesi è riuscito a centrare l'obiettivo.

Il titolo è arrivato grazie anche al supporto del team Lorenzini, la squadra di Pegognaga (MN) che dopo anni di partecipazioni - miglior risultato un doppio sesto posto con Roccoli (Yamaha) nel 2006 e 2007 - ha raggiunto il titolo mondiale.

"E' stato un altro anno di crescita per noi. - ci ha detto Vanni Lorenzini, titolare del team insieme a Gianni Di Napoli e Leoni - Lavorare con un pilota così ti fa capire gli errori del passato e la differenza tra un pilota buono ed un campione.  Quando sale sulla moto va subito al 100% perché vuole metterla subito in crisi ma senza pensare al tempo sul giro, solo alla gara".

team mondiale LorenziniLa squadra mantovana non ha avuto difficoltà ad "adottare" Kenan: "E' un pilota particolare, che si deve sentire "in famiglia". Lui stava in hospitality oppure nel box e questo dimostrava come stesse bene con noi. Quando siamo stati in Turchia è stato di grande ospitalità, segno che ha apprezzato quello che abbiamo fatto per lui".

E il team si è preoccupata anche di rispettare le esigenze religiose di Sofuoglu (che è musulmano).  "Il Ramadan è molto importante per i musulmani, - ha detto il turco - per noi è il mese più importante dell'anno. E 'un po' difficile perché si è già in estate e le giornate sono calde e lungo, ma al tramonto possiamo iniziare a mangiare e abbiamo una festa ogni sera. Fino a giovedi, con l'avvicinarsi del fine settimana della gara, posso ancora osservare il Ramadan ma venerdì, sabato e domenica mangio e bevo regolarmente perché è necessario avere energia in corpo. Ma alla fine del Ramadan devo fare sei giorni supplementari, quelli che ho 'preso in prestito', per le due gare".

Sofuoglu è una celebrità nel suo Paese ed alla fine della gara di Portimao lo ha chiamato al telefono il Presidente Erdogan per complimentarsi con lui."Al mio ritorno in Turchia abbiamo fatto un giro in autobus attraverso Istanbul, come fanno le squadre di calcio!".

Ma Kenan è un campione anche nella vita: "Lo devo ringraziare perché ha rinunciato anche a parte del suo compenso per aiutarci a finire la stagione dopo la fuga dello sponsor". ci ha detto Lorenzini.

Ne parli quasi come se nel 2013 corresse per un'altra squadra...

"Mi spiace che vada via ma penso che sia inevitabile. - ha concluso Vanni - Non ero in grado di fargli un'offerta perché non ho ancora definito nulla per la prossima stagione. La Kawasaki, quindi, lo ha dirottato, forse, nella squadra indiana. A poco è valso aver vinto il titolo mondiale...".

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