“Peccato!” è la prima parola che esce dalle labbra di Valentino davanti ai giornalisti. Il riferimento è chiaro, il pensiero va subito alla staccata all’ultima curva del primo giro: la Ducati numero 46 sfiora la Honda di Rea e il Dottore finisce lungo e rientra in pista penultimo. La gara si fa in salita. “Ho fatto un errore, è stata colpa mia – ammette il Dottore – Jonathan mi stava facendo perdere tempo, ero più veloce di lui ma mi ha sorpassato anche Hayden. Sul rettilineo opposto al traguardo dovevo decidere, passarlo all’esterno o all’interno. Ho scelto per la prima, ma ho sbagliato”. L’irlandese ha staccato leggermente prima dell’italiano e poi lo ha stretto. “Incolpevolmente, non poteva assolutamente vedermi” sottolinea Rossi.
Da quel momento in poi, il pesarese ha pensato solo a portare a casa più punti possibile e verificare il potenziale della GP12 “evo” su una pista diversa da quella di Misano. Un piccolo purgatorio, che però gli è servito a confermare che la strada presa è quella giusta. “Non avevo un passo da podio, ma senza errori avrei potuto lottare con Bautista per il 6° posto, niente di speciale ma era quello il nostro potenziale oggi” spiega. Alla fine però il bilancio non è troppo negativo e Valentino sembra in un certo senso soddisfatto: “abbiamo fatto delle modifiche nel warm up per migliorare la trazione, e hanno funzionato – il primo punto – Inoltre come a Misano sono riuscito a essere costante come passo per tutta la gara, non ho sofferto di quel calo degli pneumatici che era la norma nelle scorse gare”. L’ottava posizione serve a portare almeno a casa una manciata di punti e poco ha influito un ultimo errore. “Ho voluto spingere al massimo per tutti la gara, per capire il potenziale della moto. Purtroppo ho fatto un errore in frenata e sono andato lungo, ma intanto Rea era troppo distante per riprenderlo” racconta.
Forse ha avrebbe voluto offrire una gara diversa anche alla tennista Flavia Pennetta, sua grande tifosa che ha seguito il GP dal box della Ducati. Se il nuovo telaio sta offrendo buone sensazioni, serve però ancora un altro passo avanti. “Per il podio manca solo qualche decimo – assicura il Dottore – e questa era la pista più critica per me e la Ducati delle ultime rimaste”. Il problema è come recuperarli: “spero che si possa farlo con il set up, ma forse si potrebbero trovare anche solo su un circuito diverso, che si adatti meglio alla mia guida e alla moto. Come Motegi, dove l’anno scorso sono andato bene, o Valencia”. L’obiettivo è quello di lottare con Dovizioso, Crutchlow e Spies. “Pedrosa e Lorenzo sono troppo veloci in questo momento – afferma Vale – non solo grazie alla loro moto, ma anche per il loro stato di forma”.
Un Rossi realista, che cambia discorso solo per commentare la caduta che ha visto protagonista il suo compagno di squadra Hayden. “E’ difficile dare la mia opinione perché non ho ancora visto le immagini –dice – Lo farò e poi ne parleremo in Giappone in Safety Commision, se esistono problemi di sicurezza cercheremo di risolverli”. Una proposta è già arrivata da Franco Uncini, quella di asfaltare il tratto di ghiaia nella via di fuga. “L’asfalto è meglio – appoggia l’idea - in una dinamica come quella di Nicky ti permette di frenare e di non impattare contro le protezioni. In caso di scivolata non è troppo diverso dalla ghiaia, almeno sull'asciutto”.