Ezpeleta: ora voglio Suzuki e Aprilia

Il CEO della Dorna: "La centralina unica è un passo in questa direzione"

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Tempi di crisi, tempi di cambiamenti. Tale sembra la mentalità ai piani alti della Dorna, che negli ultimi anni ha cambiato radicalmente il volto regolamentare del motomondiale. La soluzione del rebus, tuttavia, non appare ancora chiara e, almeno per quanto riguarda la classe regina, poco o niente sembra essere cambiato. Secondo alcuni, addirittura, la situazione è peggiorata. Non per Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna, che in questa intervista di Mela Chércoles per il quotidiano AS ha raccontato la sua visione per la MotoGP dei prossimi anni.

"Ascolto volentieri le opinioni di tutti i piloti e, se mi aiutano, non ho problemi ad accettarle e cambiare idea, basta che non mettano in discussione le CRT – ha dichiarato – Capirossi le ha provate da poco a Brno e una volta sceso ha detto che sono fantastiche, e che vanno più veloce delle ultime MotoGP che ha provato. Già si vedono alcune CRT davanti o molto vicine ai prototipi: sono una soluzione magnifica che migliorerà ancora con i nostri sforzi".

È contento di questo primo anno?

"Al momento abbiamo 22 moto in griglia e si può schierarne altre per un terzo del costo del leasing dei prototipi. Le Case gli 'affittavano' ai team satellite per tre milioni di euro a stagione..."

C'è una guerra in corso tra lei e le Case?

"Assolutamente no. Stiamo discutendo varie cose e cercando di trovare soluzioni che accontentino tutti. Ci siamo appena accordati con Magneti Marelli perché realizzi una centralina di alto livello per tutti a partire dalla prossima stagione della MotoGP. L'idea è di modificare il regolamento per obbligare all'uso di una centralina unica nel 2014. Ne parleremo a Motegi e sono ottimista. Le Case sostengono che la ragione principale per correre sia sviluppare la tecnologia, con un occhio di riguardo all'elettronica. Mi sta bene, ma ora bisogna darsi dei limiti perché ci sono pochi soldi e l'elettronica costa caro. Senza la centralina unica, nessun altro costruttore tornerà nel campionato".

A quali marchi si riferisce?

"Ho parlato con Suzuki a Brno, e anche Aprilia ci sta lavorando anche se non c'è nulla di concreto. Credo bisogni adottare una logica inversa. Se possiamo dimostrare che questo campionato non ha costi illimitati, allora altre Case arriveranno. Spero a partire dal 2014, non l'anno prossimo perché le moto sono già state progettate e costruite, e si continuerà con due moto per pilota".

Ha sempre detto di voler cambiare la MotoGP. La vede più simile alla Moto2 o Moto3?

"Voglio una MotoGP più simile alla Moto3, perché lì c'è più libertà a livello tecnico e di motori. Solo che al posto di un cilindro ne hanno quattro. L'alesaggio è lo stesso (81mm) e anche lì i giri sono limitati, anche se con parametri differenti (14mila per la Moto3, 15.500 il limite proposto per la MotoGP, ndr). Anche la centralina è la stessa, come vorrei che diventasse per la MotoGP. Lo spettacolo però sarebbe migliore, perché la qualità dei piloti nella classe regina è più alta".

Molto rumore per nulla, avrebbe forse commentato Shakespeare alla luce dei continui tentativi di rivoluzione della MotoGP odierna. Chissà che prima o poi, fosse anche per caso, non si trovi la chiave di volta. Dopotutto, un po' di stabilità farebbe bene a tutti gli interessati.

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