Con un ritardo di quasi due anni è successo quello che in molti speravano fin dall’inizio: Valentino Rossi e la Ducati competitivi, capaci di rispondere agli attacchi degli avversari e addirittura a impensierire Lorenzo, finendo a meno di quattro secondi e mezzo da uno dei piloti più forti del campionato e dalla (quasi) perfetta Yamaha. Il miracolo è accaduto nella pista più significativa, Misano, vicino a casa del Dottore, non troppo distante da Bologna e per di più intitolata all’amico Marco Simoncelli. Se esiste una giornata perfetta, questa le si è avvinata molto. “Un giorno speciale – l’ha definito Valentino, sommerso tanto dall’affetto dei tifosi che dalle domande dei giornalisti – e per tanti motivi”.
Quali?
“Il primo è che siamo a Misano, circuito di Casa e intitolato a Marco. Questo secondo posto è per lui, avrei voluto dedicargli una vittoria ma per quella dovrà aspettare ancora un po’. Il secondo è che con questa prestazione posso ripagare tutti quelli che sono stati al mio fianco anche nelle difficoltà e che mi hanno sostenuto senza mai perdere la fiducia. Poi è bellissimo anche per tutti quelli che lavorano a Bologna, si sono impegnati tanto e il loro lavoro sta dando i frutti”.
Hai iniziato al meglio, con una partenza perfetta.
“Sicuramente è una delle migliori di tutta la mia carriera. Ho visto Lorenzo davanti a me, andava più veloce ma neanche poi tanto. Ma ero preoccupato, non sapevo cosa aspettarmi”.
Perché?
“Una cosa è avere buone sensazioni durante i test, un’altra confermarle in gara. La moto aveva un bel bilanciamento, riuscivo a guidare bene e anche in accelerazione avevo una buona trazione, ma non sapevo se sarei riuscito a essere competitivo anche nella seconda parte della gara. A Brno le gomme avevano iniziato a scivolare presto”.
Invece?
“E’ andata bene, ho tenuto, il mio passo era buono e riuscivo a tenere dietro quelli che mi inseguivano, non sapevo neppure in quanti fossero. Poi quando gli pneumatici sono calati sono anche riuscito a prendere margine da Bradl. Mi sono preoccupato solo quando ho visto Lorenzo che stava per cadere, ho pensato: ‘cavoli, adesso mi tocca vincere!’.
Questo nuovo telaio è così rivoluzionario?
“Ci permette di avere una gamma più ampia di regolazioni all’anteriore, prima eravamo al limite. Ieri abbiamo fatto una modifica che mi ha dato più fiducia sull’anteriore e nel warm up abbiamo modificato altri piccoli particolari. La nuova ciclistica mi permette di guidare bene, come non mi capitava da tempo”.
Bisognava aspettare così tanto per avere questo telaio?
“Forse poteva arrivare prima, ma oggi sono sul podio e contento, va bene così”.
Cosa dobbiamo aspettarci dagli ultimi GP?
“Ogni gara fa storia a sé, ma mi piacerebbe finire bene con Ducati, significherebbe che tutto il lavoro di questi due anni non è stato inutile”.
Anche se poi sarà qualcun altro ad approfittare dei tuoi sforzi?
“Il piacere di ottenere dei bei risultati è sicuramente maggiore della preoccupazione che nel prossimo anno avrò questa moto come avversaria”.
Pentito della scelta di andartene?
“Non ho rammarichi, ma per come la vedo in questa stagione si è incominciato a parlare del futuro troppo presto ed è un peccato. Sarebbe meglio farlo dopo il GP di Brno come succedeva qualche anno fa. Ma non so se adesso la mia scelta sarebbe stata diversa”.
Ha influito anche il fatto di non essere più un ragazzino?
“Certamente so di non avere ancora sei anni per continuare a correre. Mi è capitata questa opportunità e me la sono presa”.
La gara di oggi è stata una risposta a chi sosteneva che non puoi tornare a vincere?
“Oggi è andata bene e se ci riuscissi prima della fine dell’anno sarebbe bellissimo, ma il livello è altissimo. Lorenzo e Pedrosa, oltre a Stoner, sono stati velocissimi in tutti i GP e per riuscire a lottare con loro e batterli dobbiamo ancora migliorare”.
La gara di oggi è una svolta decisiva?
“Sicuramente è un grande cambiamento, arrivare in circuito motivato, sapendo di potere lottare per qualcosa di importante, fa la differenza”.
Domani avrai un test su questa pista, altre novità?
“Inizialmente era previsto per Hayden, ma Nicky ha ancora male alla mano e in Ducati hanno chiesto a me. Ho accettato volentieri, sono un pilota Ducati fino alla domenica dopo il GP di Valencia e inoltre potremmo trovare qualcosa di buono anche per le ultime gare”.