Pirro: con la CRT non faccio il pilota

"In Moto2 feci un buon mondiale. Quest'anno in MotoGP ho portato la Honda in giro"


Non è un paese per vecchi. Il motomondiale, come del resto la maggior parte degli sport, non fa eccezione all'assioma contenuto nel titolo del romanzo di Cormac McCarthy.

Questo però non vuol dire che i giovani abbiano vita più facile. Le moto competitive sono sempre di meno, la concorrenza è feroce, e per pochi piloti che salgono alla ribalta c'è un plotone di sportivi che suda nelle retrovie. Tra questi Michele Pirro, 26enne di San Giovanni Rotondo, che dopo quasi due anni nel circus del motomondiale deve ancora trovare una sistemazione per il futuro. Le richieste del pilota della CRT del team Gresini si riducono essenzialmente ad una condizione: la possibilità di dimostrare il proprio valore.

"Non so ancora cosa farò l'anno prossimo, sicuramente il poliziotto – ha detto l'atleta delle Fiamme Oro – Ci sono alcune proposte da valutare, ma essenzialmente voglio un'opportunità per dimostrare quanto valgo come pilota, visto che quest'anno mi sono trovato in più di un'occasione a fare più che altro il 'conduttore di moto'".

Pirro ha vissuto il suo momento migliore (dal punto di vista sportivo) con la vittoria dello scorso GP di Valencia in Moto2. L'italiano chiuse la stagione in 9ª posizione. Di lì a breve il passaggio, tra dubbi e speranze, in classe regina in sella all'unica CRT motorizzata Honda.

"In Moto2 credo di aver fatto un buon campionato, soprattutto considerando che ero all'esordio sulla maggior parte delle piste e guidavo una moto con un telaio (Moriwaki, ndr) che quest'anno è stato abbandonato da tutti e una ciclistica non sempre ottimale. Ho accettato la scommessa di Gresini volentieri, ma purtroppo la nostra moto è stata l'ultima a scendere in pista e ha patito una relativa mancanza di sviluppo rispetto ad altre CRT. Ho faticato molto questa stagione," ha chiosato, memore dei 5 ritiri su 12 GP finora disputati.

Resta il fatto che le selle rimaste libere in MotoGP siano ormai pochissime.

"Vorrei una moto più competitiva per mostrare il mio valore e capire, anche per me stesso, il mio livello. Pedrosa corre in MotoGP da 7 stagioni, e sostanzialmente si è sbloccato ora. Non chiedo così tanto, e sono pronto ad assumermi le mie responsabilità nel caso non dovessi soddisfare le aspettative. Ho un ottimo rapporto con il team per il quale corro adesso, ma non so ancora se rimarrò in MotoGP. Anche la Superbike è un campionato interessante".

 

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