Brno: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Show di Lorenzo e Pedrosa che riescono a far dimenticare l'assenza di Stoner


L’Italia se ne va via dalla Repubblica Ceca con la coda tra le gambe, neanche l’ombra di un podio mentre gli spagnoli impazzano col loro presente (Lorenzo e Pedrosa) e futuro (Marquez). In più, gli iberici della MotoGP mettono sul piatto un ultimo giro da cardiopalma. La nazionalità non importa, gli applausi sono solo per loro. Sono riusciti a nascondere la mancanza di Casey e un numero di partenti ridotti all’osso e, per sua sfortuna, ad oscurare completamente il podio di Crutchlow, roba che un inglese non faceva da 12 anni. Se fosse solo questo il problema potremmo festeggiare, purtroppo non è così.

IL BELLO – Un ultimo giro così vale il prezzo del biglietto. Lorenzo e Pedrosa sono riusciti a fare dimenticare l’assenza di Stoner e a innescare un duello che finisce di diritto negli annali. Alla fine è solo uno a vincere, ma per lo spettacolo offerto sarebbero dovuti salire entrambi sul gradino più alto. Un Dani col coltello fra i denti se lo aspettavano in pochi, la MotoGP riesce ancora a riservare qualche sorpresa. Anche se l’unica in una gara, dal terzo posto in giù, da pista Polistil.

Andrea Dovizioso e Valentino RossiIL BRUTTO – Motomondiale chiama Italia. La superpotenza non c’è più e basta una giornata meno brillante del solito di Dovizioso per ammainare definitivamente il tricolore. Iannone e Corsi ci hanno provato, ma non è bastato, Fenati paga ancora l’inesperienza. Gli altri? Non pervenuti.

IL CATTIVO – Bastano un paio di infortuni per trasformare la griglia di partenza della MotoGP nel deserto dei tartari. Dieci prototipi, nove CRT, rincalzi compresi. Non aspettatevi grosse differenze nel prossimo anno. Un campionato al risparmio, almeno nel numero dei piloti.

LA DELUSIONE  – Sulla “sua” pista, nel senso che è di proprietà del padre e il box numero 1 è suo di diritto, Karel Abraham prima di domenica aveva visto la bandiera a scacchi solo una volta. Nel 2007 in 250, 14°. Qusta volta è arrivato alla fine, ma dietro alla ART di De Puniet e appena davanti a quella di Espargaro. Pilota acerbo ma promettente la scorsa stagione, illustre desaparecido in questa. Difficile fare peggio, a meno di non chiamarsi Elias.

Cal CrutchlowLA SORPRESA – Ormai non ci speravamo più, e pensavamo che quella di sabato fosse solo una buona qualifica. Invece Cal Crutchlow ha battuto il Dovi e si è preso il suo primo podio. Meritatissimo. L’inglese con la faccia da cartone animato ha dimostrato che non sa solo improvvisare traiettorie e attacchi, ma anche non fare errori e gestire distacchi e gare.

IL SORPASSO – Brutto ripetersi, ma il corpo a corpo Pedrosa-Lorenzo lo merita. Chirurgico Jorge, imperioso Dani. Hanno cancellato in un sol colpo gare e gare condite da sbadigli assortiti. E’ difficile vedere nella moderna MotoGP due piloti assolutamente allo stesso livello, anche se per solo qualche giro, ma quando accade sono fuochi di artificio.

L’ERRORE – In Tech 3 devono avere qualche problema con il misuratore della benzina. Sabato hanno lasciato a secco Dovizioso in qualifica, domenica Cal Crutchlow nel giro di rientro (e sono ripeuti nei test, ma per colpa dell'inglese). Niente di grave o che potesse cambiare i risultati. Questo vuol dire correre in zona rossa.

CONFERMA – Se avesse la macchina del tempo Valentino Rossi la userebbe per andare a novembre e salire direttamente sulla Yamaha. Neanche Brno, pista fraterna per eccellenza, è riuscita a restituire il sorriso al Dottore. Per i prossimi GP non aspettiamoci troppo, ormai il divorzio è consumato e la barca sta lentamente affondando. Inesorabilmente.

LA CURIOSITA’ – Meglio un giorno da leone o cento da pecora? Per non sbagliare, Scott Redding alterna entrambi gli animali sul suo cartello di segnalazione. Il re della foresta significa che deve spingere, il placido ovino che ha qualche pilota alle calcagna a succhiargli la scia. Non è l’unico a usare un escamotage per sapere di avere qualcuno al traino: Lorenzo usa un bambino sul triciclo, Rossi preferiva un coniglio. Lo zoo è serivito.

IO L’AVEVO DETTO – Jeremy Burgess su Spies: “se aprisse un’agenzia di pompe funebri non morirebbe più nessuno”. In attesa di scoprire il segreto dell’immortalità sta cercando di capire il perché dell’ennesimo guasto tecnico, questa volta alla frizione.

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