La palma di migliore nella giornata di test a Brno è andata a Cal Crutchlow, l’inglese ha fermato i cronometri sul tempo di 1’56”461, un decimo più veloce di Dovizioso e due rispetto a Lorenzo. La pista non era però nelle migliori condizioni, molto vento e sporco in pista, un limite evidenziato da tutti i piloti. L’alfiere del team Tech 3 non aveva nuove parti per la sua M1: “mi sono concentrato solo su diversi setting e devo dire che sono soddisfatto – ha detto – Il mio miglior giro è praticamente identico a quello fatto in gara, ma oggi l’ho ottenuto con una gomma con un sacco di giri sulle spalle. Sono stato costante, come ieri, è la conferma dei nostri miglioramenti”. Il nuovo set up provato non l’ha però convinto pienamente, “ci sono aspetti positivi e altri negativi”. Oggi ha anche ritrovato in pista l'amico ed ex avversario in Superbike Rea: “so quanto è difficile passare da una SBK a una MotoGP, sai cosa ci vuole per andare veloce, ma per farlo ci vuole tempo – il suo commento – Jhonny è un pilota veloce e deve iniziare questa avventura con tranquillità”.
Importanti modifiche sulla moto li aveva invece Jorge Lorenzo, con un telaio che anticipa quello 2013. Purtroppo non ha dato i risultati sperati. “Non abbiamo trovato nessun miglioramento rispetto al precedente – la sua bocciatura – Non lo riproverò nei test di Aragon, lo accantoneremo. Del resto era un prototipo, utile per scoprire quale strada prendere per la prossima stagione”. Con la nuova ciclistica messa da parte, il maiorchino si è concentrato sugli assetti: “avevo un set up che avrei dovuto provare nel warm up della gara, ma non ero riuscito a causa della pioggia – ha spiegato – Sono soddisfatto perché ha migliorato la frenata, il mio punto debole nel GP, e penso che lo userò a Misano”. Il suo tempo, 1’56”699 non lo soddisfa, anche perché fatto con una gomma nuova e spera di trovare le risposte che cerca nei test spagnoli. “Avremo novità di ciclistica e di motore – ha affermato – spero di poterle usare nei prossimi gran premi”.
Il quarto tempo non è riuscito invece a togliere il sorriso a Dani Pedrosa, che ha ancora negli occhi la fantastica vittoria di ieri. “Sono partito come un diesel, poi mi sono ripreso nella giornata. Un po’ la stanchezza l’ho sentita” ha ammesso. Nessuna parte inedita per lui, se non un nuovo ammortizzatore e una piccola modifica agli scarichi per renderli meno rumorosi, “che però non ha funzionato”. Una giornata, alla fine dei conti di luci e ombre: “ho provato a lavorare per diminuire il chattering ma senza grandi risultati – ha spiegato – E’ andata meglio cercando di incrementare la trazione al massimo angolo di piega, abbiamo qualche idea in più adesso, ma non tutto è stato positivo”. Anche Dani sarà ad Aragon il 4 e il 5 settembre per i test, “forse lì avrò qualche pezzo nuovo”.
Dietro ai quattro si sono piazzati Bradl, Bautista e Spies, con quest’ultimo autore di solo 15 giri. Rea, che è riuscito ad abbattere il muro dei 2’ solo all’ultimo giro, infine è stato l’ultimo pilota MotoGP, se si esclude il crono di 2’00”411 fatto segnare da Capirossi. Il più veloce delle CRT è stato Hernandez, sulla BQR su cui sono saliti anche Julian Simon, autore di una caduta che ha danneggiato la moto, e Mike Di Meglio. Ultimo Colin Edwards che ha fatto peggio anche di Capirossi per 5 giri sulla Suter. Il texano però ha apprezzato molto la ART, sia per quanto riguarda il motore che l’elettronica. Non è ancora certo però se la potrà usare già nel Gran premio di Misano.
I tempi finali