“Un ultimo giro così ci voleva” le parole sono di Valentino Rossi, ma sono facilmente condivisibili. Lorenzo e Pedrosa hanno tirato fuori a Brno il meglio del proprio repertorio, tenendo col fiato sospeso tutti fino all’ultima curva. Il primo ad attaccare è stato Jorge con un sorpasso “che mi ha quasi staccato gli adesivi dalla carena” l’ha descritto l’avversario. “Non potevo fare altrimenti – ha spiegato il maiorchino – non c’erano molti punti in cui potevo attaccarlo Dani era molto forte in frenata”. Ci è riuscito, poi un piccolo errore “nella salita – ha continuato – ho tenuto una linea troppo larga e Pedrosa ha sfruttato l’accelerazione della sua Honda e il suo minor peso”. L’ha affiancato e messo a segno il colpo del KO: “mi sono attaccato ai freni, ero al limite” le parole del fantino.
Le ultime fasi di una gara che li ha visti l’uno incollato all’altro dal primo all’ultimo dei 22 giri. “E’ stata durissima, incredibile” ha ammesso Pedrosa che ha dedicato la seconda vittoria consecutiva al padre, che oggi compie gli anni. “Siamo sempre stati attaccati e non bisognava lasciare nessuno spazio a Jorge, o passava – ha raccontato – Lui era più veloce di me a centro curva, la mia Honda scivolava, dovevo forzare sui freni per non lasciarlo scappare. Il ritmo era alto era difficile superarsi e facile fare errori, poi negli ultimi giri qualsiasi strategia è inutile. Ma sono felice anche perché è stata una lotta pulita”.
Sembra un Pedrosa diverso, più sicuro e consapevole delle proprie possibilità, efficace in bagarre in passato suo punto debole. Tanto che a chi gli ha chiesto se ricordasse un successo conquistato nello stesso modo ha risposto scuotendo la testa e sorridendo. Forse qualcosa è anche cambiato nella sua testa, Dani prova a dare una spiegazione: “avere avuto dei test invernali senza incidenti mi ha aiutato, ho potuto cercare il limite lentamente e adesso l’ho trovato. Anche il fatto che Honda mi abbia riconfermato forse influisce, hanno dimostrato di avere fiducia in me”.
Lorenzo avrebbe preferito sollevare la coppa del primo e ha confessato che “dopo quel sorpasso al limite le mie possibilità sembrava alte. Per un attimo ci ho visto tutti e due per terra, ma è andata bene e non potevo superarlo in un altro punto. Le nostre moto sono diverse, con punti di forza e deboli, ma alla fine i tempi erano praticamente uguali. A inizio gara ho cercato di scappare, ma non ci sono riuscito”. Il terzo secondo posto consecutivo gli lascia un po’ l’amaro in bocca “ma sono costante e positivo – ha affermato – Sono sicuro che arriveranno tempi migliori, bisogna solo fare un passo avanti con la moto. Domani proverò un nuovo telaio e spero che mi dia quello che cerco”.
Intanto il distacco in classifica si è assottigliato a 13 punti. “Meglio averli che non averli, posso permettermi un altro secondo posto – ribatte Jorge – ma senza la caduta di Assen a causa di Bautista potrei stare ben più tranquillo”. Sa che Pedrosa sarà un osso duro nelle ultime 6 gare. “Non fa errori, è un pilota maturo e costante – ha detto – E’ stato anche coraggioso, nelle ultime curve non puoi pensare più di tanto devi solo mettere le palle sul tavolo”. E questa volta ce n’erano quattro.